NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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I "piani neve" tra risparmi e patto di stabilità

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I "piani neve" tra risparmi e patto di stabilità

Pino Rossi, sindaco di Gallio: «Tutti i residenti sono in possesso

del cellulare di chi fa il lavoro, così il contatto è immediato»

Pino_Rossi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)A Gallio, uno dei comuni dell'Altopiano di Asiago, hanno dovuto fare di necessità virtù. Il cambio di strategia, a conti fatti obbligato, è stata preso dal sindaco del paese, Pino Rossi, che dopo la sua nomina a primo cittadino, si è trovato con un contratto da rispettare. «Sono stato eletto nel giugno 2009 - spiega Rossi - e i conti relativi all'inverno appena trascorso erano stati abbastanza in linea con il programma di spesa, indicato in 100 mila euro. Un accordo che per contratto non abbiamo potuto modificare nella stagione invernale successiva, quando le nevicate sono state innumerevoli e la spesa totale è salita a 230 mila euro, quindi più del doppio di quanto previsto. Una situazione che per inciso adesso non sarebbe possibile in quanto a mettere i bastoni tra le ruote ci sarebbe il patto di stabilità, con tutti i rischio che esso comporta».

«A quel punto - continua Pino Rossi - ho deciso, assieme alla mia Giunta, di prendere una via completamente diversa. Già nella precedente amministrazione il territorio comunale era stato suddiviso in 11 parti, che sono rimaste tali, e noi abbiamo provveduto ad aprire un bando, con un ribasso attorno al 20-30%, rivolto a tutte le aziende locali, anche per fare in modo che il lavoro potesse essere svolto da residenti del comune, come edili del settore movimento terra o agricoltori, che non lavorano o lo fanno in maniera molto ridotta durante il periodo invernale. Alla fine è emerso di ottima qualità ed estremamente vantaggioso sotto il profilo economico visto che per un'intera stagione invernale noi spendiamo 80 mila euro, di cui 70 mila per gli appalti e 10 mila per il ghiaino. Le imprese vengono pagate in tre chance: ad ottobre, quindi prima di iniziare, in modo che possano avere i fondi per eventualmente investire sui macchinari, a gennaio e a marzo. Tutti hanno le loro zone di competenza: per l'appalto riguardante il centro del paese il bando prevedeva la necessità di disporre di una ruspa e di un camion perché da piazza Italia e zone limitrofe la neve deve essere sempre portata via».

Secondo Pino Rossi il bilancio del servizio è da ritenersi “ideale" anche grazie ad una strategia portata avanti dallo stesso sindaco. «Tutti i residenti - conclude il primo cittadino - sono in possesso del numero di cellulare di colui che svolge lo sgombero neve nelle rispettive arie di competenza. In questo modo i cittadini, nell'intero territorio comunale, fanno da sentinelle, chiedendo o meno l'intervento dopo le nevicate».

 

Amerigo Dalla Via, sindaco di Tonezza del Cimone. «La burocrazia ci frena,

ma noi sogniamo l’accordo con i comuni trentini per la spalatura della neve»

ALMERIGO_DALLA_VIA (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)A Tonezza del Cimone il sogno è di «andare con i trentini». Almeno per quanto riguarda il "piano neve" e la pulitura delle strade in caso di precipitazioni. Anche se la burocrazia italiana, allo stato attuale, non sembra in grado di favorire tutto ciò. «È un accordo - spiega Amerigo Dalla Via, sindaco di Tonezza - che noi sogniamo da tempo ma che, in questo momento, è irrealizzabile. Per noi sarebbe un grande vantaggio visto che loro sono organizzati meglio e dispongono di mezzi più attrezzati. Ritengo anche che per loro non sarebbe un grande problema perché a quel punto gli spazzaneve, una volta arrivati al confine, invece che tornare indietro come fanno adesso, potrebbero procedere per altri 4-5 chilometri da noi, con il vantaggio ovviamente di ripartire poi le spese».

Un accordo lontano dal verificarsi come di diceva, «anche se - prosegue il sindaco - i trentini hanno già investito negli anni scorsi su aree nella nostra provincia e mi riferisco al collegamento sciistico che garantisce di accedere al famoso carosello sciistico degli altipiani. Magari è un’idea per il futuro, ma anche al momento non sembra molto percorribile».

In questo momento il comune di Tonezza del Cimone, il cui territorio arriva sino a 1500 metri d’altezza, per quanto riguarda la viabilità, si trova a fare i conti molto spesso con l’emergenza neve. «Il problema maggiore - precisa il primo cittadino riguarda la provinciale 64 per la quale, quando nevica molto, scatta l’ordinanza di chiusura in quanto c’è il rischio slavine in alcuni tratti. A quel punto l’unico collegamento per raggiungere l’Altopiano dei Fiorentini e quindi di fatto con il Trentino è un’arteria che è diventata di competenza comunale, la cosiddetta “Strada della vena”, la cui pulitura e il ripristino vanno ad incidere notevolmente sui costi totali».

Attualmente il comune di Tonezza svolge in proprio il lavoro di spalatura e sgombro neve in proprio, senza affidarsi a ditte esterne. «Questi compiti spettano a tre nostri dipendenti, mentre anche i mezzi sono di proprietà comunali. Si tratta di operai assunti regolarmente, che d’estate svolgono lavori di sistemazione delle strade e dei giardini e che quindi d’inverno vengono utilizzati con queste mansioni. Ovviamente cerchiamo di utilizzarli in maniera adeguata, per il tempo necessaria alla spalatura e poi facendo recuperare loro le ore lavorate in più. In questo senso il piano neve ha un costo sostenibile per un comune per il nostro che vanta 2 mila seconde case anche se il gettito dell’Imu è inferiore a quello precedente dell’Ici».



nr. 44 anno XVII del 15 dicembre 2012

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