NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Le polemiche corrono lungo la "Vi.Ver"

Il progetto di riqualificazione della regionale 11 che collega Vicenza a Verona sta facendo discutere. Netta opposizione della Confcommercio, mentre i sindaci interessati frenano sui nuovi insediamenti

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Le polemiche corrono lungo la "Vi.Ver"

(C.R.) È stato presentato come il progetto di riqualificazione della strada regionale 11, che collega Vicenza a Verona e che nella provincia berica comprende i comuni di Vicenza (seppur per poche centinaia di metri), Creazzo, Altavilla Vicentina, Montecchio Maggiore e Montebello, per poi proseguire nel Veronese. Ma il cosiddetto “Piano Direttore Vi.Ver”, proposto dal Commissario straordinario della Provincia Attilio Schneck e sottoscritto dai comuni interessati, sta facendo discutere: ad accendere la miccia la Confcommercio di Vicenza che ha calcolato che nelle aree rivisitate potrebbero sorgere 155 mila metri quadrati di nuovi iper, centri commerciali e altre strutture della distribuzione organizzata, pari a quattro volte le “Piramidi” di Torri di Quartesolo. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire la questione, sentendo oltre al presidente dei commercianti, anche i sindaci dei comuni attraversati dall'arteria.

 

Sergio Rebecca, presidente Confcommercio: «Operazione che può avere

effetti devastanti, serve un confronto con le categorie economiche»

Le polemiche corrono lungo la Sulla questione la Confcommercio Vicenza, che da sempre persegue lo sviluppo equilibrato di tutte la varie forme della distribuzione commerciale, ha provveduto a inviare con urgenza una lettera al Commissario Attilio Schneck e ai sindaci dei comuni direttamente interessati, con precise osservazioni sulla questione e la richiesta di una serie di chiarimenti. «La sindrome del plenipotenziario ha evidentemente colpito Schneck – afferma Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza – ma non può però avere effetti devastanti su tutti. La bella posta in gioco, vale a dire minimo 155 metri quadrati da costruire, non è accettabile possa evitare ogni confronto. Abbiamo, quindi scritto ai decisori pubblici interessati, evidenziando che il Piano Direttore non può essere usato come grimaldello per scardinare le indicazioni del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) che subordinano l’insediamento di qualsiasi grande struttura di vendita all’approvazione del Pati (Piano di assetto del territorio tematico). L’iter proposto da Schneck salta, infatti, tutta la fase partecipativa e di concertazione. Più che un Piano direttorio ci sembra quindi un “piano dittatorio”, poiché non solo evita il confronto con le categorie economiche e sociali, ma anche la possibilità di discutere nei consigli comunali le condizioni per la trasformazione del corridoio Vicenza–Gambellara. Questo ovviamente non ci sta bene. In più, ancora una volta si sottovaluta l’importanza di una seria programmazione urbanistica-commerciale del territorio e si continua a non tenere in considerazione la funzione centrale che riveste il commercio nella qualità di vita delle aree urbane».

«Non possiamo rimanere fermi a rivedere un film già visto – continua Rebecca – dove si accontentano gli “appetiti” immobiliari, si favoriscono gli insediamenti commerciali extra urbani e si va a stravolgere l’assetto distributivo del territorio. Di grande distribuzione ne abbiamo fin troppa nel Vicentino e il medio e piccolo commercio ha già pagato il proprio tributo ad un modello di sviluppo che, oltre a riempire il territorio di cemento, rivela tutti i propri limiti. Sul “Vi.Ver” il commissario Schneck e le amministrazioni interessate ci ripensino. È il momento di riaffermare con forza gli obiettivi e le strategie già indicati dalle norme urbanistiche, puntando nei fatti ad uno sviluppo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che in termini di equilibrio della rete distributiva, ambedue fondamentali alla qualità delle nostre città e dei nostri paesi».

 

Stefano Giacomin, sindaco di Creazzo: «Preoccupati per il traffico,

ma nel tratto compreso nel nostro territorio sorgeranno due rotatorie»

Le polemiche corrono lungo la È quello di Creazzo il primo comune dell'hinterland di Vicenza interessato dall'attraversamento, per circa due chilometri, della regionale 11 che collega Vicenza a Verona. A mettere le mani avanti è il sindaco Stefano Giacomin che precisa come «nel Pat ormai già pronto non sia previsto nessun nuovo insediamento riguardante centri commerciali o strutture simili».

A preoccupare il primo cittadino di Creazzo è piuttosto quanto potrà accadere ai confini tra il suo comune e quello di Vicenza: sotto osservazione l'area di proprietà della industria Armes, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe trasferirsi, lasciando il posto ad altri insediamenti. «In effetti l'area - spiega Giacomin - sembrerebbe destinata ad un utilizzo diverso, anche se per il momento sono solamente voci. La nostra preoccupazione è che in quella zona possa nascere un insediamento commerciale, sul quale noi non avremmo voce in capitolo visto che si trova nel territorio di Vicenza, ma che finirebbe con il creare grosse problematiche a tutto l'asse viario della regionale 11, anche nel nostro territorio. In tal senso mi auguro che eventuali scelte tengano conto della viabilità complessiva, peraltro in una zona attualmente già molto congestionata in ogni ora del giorno. A tal proposito mi sembra lodevole la posizione della Provincia che coinvolgerà nella discussione i comuni confinanti».

Per il tratto della S.R. 11 nel comune di Creazzo si preannunciano novità in tempi relativamente brevi, riguardanti due "intoppi" della viabilità all'ingresso di Vicenza nella zona ovest, ossia i due semafori tuttora in funzione. «Nei mesi scorsi - il punto della situazione del sindaco Giacomin - è stato approvato un progetto preliminare per la costruzione delle due rotatorie, in sede di conferenza dei servizi tenutasi a Creazzo, nella quale sono intervenuti i rappresentanti del comune di Vicenza, della Provincia e di Veneto Strade per quanto riguarda la Regione. Il costo complessivo non è elevatissimo, siamo nell'ordine di circa 800 mila euro e il vero passaggio che aspettiamo è che la Regione metta questa spesa a bilancio. Noi ci auguriamo che la situazione possa sbloccarsi, anche se comunque sarà difficile vedere queste opere finite nel 2013».

Lo stesso comune di Creazzo, per voce del primo cittadino, ha già dato la propria disponibilità per impegnare proprie risorse. «Abbiamo garantito un nostro co-finanziamento per la seconda rotatoria arrivando da Vicenza, quella all'altezza dell'impianto semaforico i cui si entra nel centro del paese. Quella che nascerà all'altezza del primo semaforo non è, almeno sulla carta, di nostra competenza, visto che interseca un tratto della regionale 11 con un'arteria provinciale. L'importante è che le due opere vengano realizzate insieme, altrimenti il beneficio di togliere un solo semaforo risulterebbe ininfluente, anzi peggiorerebbe le cose. Con due rotatorie i vantaggi per il traffico sarebbero straordinari».

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