NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Il Giro d'Italia: per Vicenza spettacolo extra

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Il Giro d'Italia: per Vicenza spettacolo extra

Torniamo al Giro e ai vicentini. Mauro Dalla Pozza chiede a Brambilla Battaglin Furlan e Sella una minima previsione sulle motivazioni che avranno una volta arrivati faccia a faccia con questo finale da 60 chilometri che affascina veramente e determina la bellezza di questa tappa.

GIANLUCA BRAMBILLA- Mi piace tantissimo sentire questi racconti di campioni che hanno fatto esperienze incredibili, Il ciclismo è bello e ti prende anche per questo, con queste atmosfere. Ora naturalmente siamo in condizioni molto diverse: non cambia il fascino di questo sport ma certo cambia il lavoro tecnico-tattico perché di tattica ce n’è sicuramente di più. Resta il fatto che il ciclismo è un fenomeno di grande importanza e correre specie su queste strade deve caricarci tutti al massimo

ENRICO BATTAGLIN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ENRICO BATTAGLIN- Sono convinto anch’io che ci impegneremo al massimo. Come ho detto non so e nessuno sa cosa succederà in quella tappa così avanti nel Giro e con tanta fatica alle spalle, ma sono certo che se esiste una possibilità minima di metterci in mostra con i primi la sfrutteremo fino in fondo.

EMANUELE SELLA- Che cosa mi aspetto da una tappa tanto sognata ve l’ho già detto, si tratta di qualcosa che si realizza proprio sulle nostre strade. Credo che ci siano tutti gli ingredienti possibili per fare bene e dare davvero il massimo. Ci vorrà anche un po’ di fortuna, chiaro, perché tra le cose da considerare in una fatica così lunga e a quel punto della tappa e del Giro c’è anche il tempo, il caldo o il freddo, tutto quello che può influenzare il rendimento di un corridore. La mia preoccupazione sono invece i primi 200 chilometri di pianura dove può succedere di tutto e a medie sempre alte. Però se arriviamo sotto i Colli Berici e affrontiamo le salite ancora tutti assieme allora sì che si può tentare qualcosa di buono con quel continuo saliscendi e arrivare poi a Vicenza magari tra i primi posti.

ANGELO_FURLAN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANGELO FURLAN- Davvero mi dispiace di non essere presente, ma credo che i miei compagni qui faranno esattamente quello che stanno dicendo, daranno il massimo. Dell’importanza di questa tappa e dell’immagine che può dare a tutto il mondo della nostra terra abbiamo già parlato. Credo proprio che si tratterà di qualcosa di memorabile e da sfruttare fino in fondo per una migliore pubblicizzazione dei Colli Berici.

Come si inserisce questo aspetto particolare del turismo e della buona immagine sulla organizzazione generale della tappa che finisce a Vicenza?

MORENO NICOLETTI- Stiamo lavorando molto per avere il massimo del coinvolgimento del territorio e stiamo lavorando anche non solo con i Comuni ma anche con le scuole. Cercheremo di avere un giorno di festa in tutte le scuole e cercheremo anche attraverso varie iniziative di avere i ragazzini sul percorso, tutti assieme ad applaudire il Giro. Tra l’altro abbiamo dalla nostra anche Marino Basso e sarà un grande piacere rivederlo con noi.

MARINO BASSO- Io avrei da aggiungere che Nicoletti e il suo gruppo di organizzatori debbono poter contare sull’apporto delle aziende vicentine. Ci deve essere un impegno serio di tutti e si capisce che deve essere un impegno economico; queste sono occasioni che non tornano o tornano rarissimamente per cui…

CLAUDIO PASQUALIN- Chi investe qui investe a coppo sicuro. Credo che andrà tutto come deve andare ma l’impegno degli organizzatori deve essere apprezzato e penso che Nicoletti abbia già buoni riscontri anche se il contesto è difficilissimo. E guardate che il lavoro tecnico di Moreno è già stato importantissimo; pensate un po’ al momenti in cui le telecamere arriveranno agli ultimi tre chilometri e inquadreranno la Rotonda: 163 paesi vedranno in contemporanea e in tutto il mondo queste immagini. È chiaro che così si propone una immagine di Vicenza che non è poi così conosciuta e che rimarrà nella memoria di tutti. Il binomio tra Vicenza e il ciclismo torna ad essere così in primo piano ed era ora: dopo 17 anni ci risiamo e bisogna lavorarci bene. Grandi nomi del passato come Marino Basso, Giovanni Battaglin, Imerio Massignan ora passano il testimone ai nostri ragazzi. Credo che proprio loro saranno in grado di dare continuità a questa tradizione e faranno un’ottima figura perché sono ragazzi di qualità e di grande orgoglio. Insomma abbiamo questi cinque mesi per pensare a tutto questo. Deve andare tutto bene…

 

 nr. 45 anno XVII del 22 dicembre 2012

 

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