NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Quei sentieri che fanno meditare

Pubblicata un’enciclopedica guida sui sentieri della Pedemontana vicentina, scritti e vissuti da Liverio Carollo

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Quei sentieri che fanno meditare

Quei sentieri che fanno meditare (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Se ami la natura rispetta l'ambiente e non lasciare tracce del tuo passaggio. Non raccogliere fiori e funghi. Rispetta i piccoli animali dei boschi, delle siepi e dei torrenti: molti di loro diventano sempre più rari. Evita schiamazzi inutili, impediscono di cogliere certi aspetti della fauna selvatica. Segui sempre il sentiero, evita di "tagliare" i tornanti. Si legge così nel risvolto di copertina della Guida Escursionistica delle valli di Rio Freddo, Tovo, Laghi e dell'Altopiano di Tonezza, una nuova edizione di oltre 300 pagine illustrata a colori e con cartine geografiche del Cai, firmata da Liverio Carollo, noto escursionista e guida che ha fatto della montagna, e della natura, una ragione di vita. Già presentato nei giorni scorsi a Castana di Arsiero e a Thiene, in collaborazione con la sezione thienese del Cai, il volume giunge alla terza edizione e va a impreziosire la ricca produzione di Carollo, che si dimostra ancora una volta profondo conoscitore della sua terra.

 

GuidaEscursionisticaPosina (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Vorrei che i miei lettori, appassionati di montagna, utilizzassero questa Guida per camminare sui sentieri di valle come momento di evasione e di relax - si legge nell'introduzione -. Ma non solo. Vorrei che, attraverso di essa, cogliessero i sentieri in una dimensione più profonda, come veri e propri documenti storici (...) Nel corso delle mie peregrinazioni escursionistiche ho visitato anche altre zone d’Italia. Ho risalito qualche grande montagna alpina, ho percorso i maggiori massicci appenninici, ho frequentato i sentieri di parecchie isole mediterranee (...) Ma i sentieri che là si percorrono sono "leggeri", regalano intense emozioni, ma non fanno meditare. Nati per scopo escursionistico, non hanno sedimentato sudore, sangue, fatica. "Umanità", per dirla in una parola. Lungo i sentieri di casa nostra, possiamo incontrare casoni cadenti, carbonaie fredde da decenni, calcare fradice, terrazze spente, "fontanei", postazioni d’artiglieria, cippi confinari morsi dai licheni, iscrizioni militari, lapidi partigiane, contrade morte, vive e semivive. Tutti segni che rimandano a dense vicende umane, a maniere di concepire il lavoro, i rapporti sociali, l’esistenza stessa che sono estranee, oggi alla nostra cultura. Segni che portano a galla valori di peso che soltanto ieri sono stati buttati alle ortiche quali simboli di arretratezza e di miseria, ma che oggi si rivelano indispensabili per dare contorno ad un quadro coerente nel quale muoverci (...) Dal 1971 fino ad oggi ho girato in lungo e in largo queste valli prealpine. Con carta, penna, altimetro, sulla scorta di indicazioni ricevute o di intuizioni, ho individuato e controllato decine e decine di sentieri: quelli segnalati e tenuti in efficienza dal Cai, ma anche quelli dimenticati, che piangono solitudine tra erba e "cavassi" (e tra questa schiera di "derelitti", molti hanno rilevante dignità storica). Sulla scorta di queste indagini, in stretta collaborazione con il Cai di Thiene, ho realizzato negli anni tre edizioni della Guida della Val d’Astico, tre di quella di Val Posina ed ora la terza delle Valli di Rio Freddo, Tovo e Laghi. Sono del 1947. Anche se non bisogna mai dire mai, è improbabile che tra una quindicina d’anni possa dare vita ad una quarta edizione, per cui ciò che ho realizzato mi basta e mi accontenta. So che molti escursionisti, locali e non, hanno letto queste guide e tuttora le usano. Qualcuno, magari in piazza a Thiene o in giro per sentieri e contrade, se mi riconosce, mi ringrazia per quanto ho scritto. Qualche altro talora tira fuori dallo zaino una vecchia edizione sdrucita e consunta per l’uso assiduo che ne ha fatto, e me la mostra. Grazie, amici escursionisti, perché questi sono i compensi più belli che possa ricevere, compensi che, dentro, mi colorano l’animo di sereno.

 Escursione_Carollo (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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