NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Un esercito preoccupato solo di donare

Le associazioni di volontariato sono oltre trecento in provincia di Vicenza e si calcola coinvolgano oltre 200mila persone: i donatori di organi dell'AIDO stanno rilasciando la tessera numero 60.000 e sopravanzano nettamente ogni concorrenza anche in campo nazionale – Che cosa spinge ad una scelta così precisa e tanto impegnativa?

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Un esercito preoccupato solo di donare

(g. ar.) Che cosa spinge a diventare volontari nel settore sociale? Difficile rispondere ad una domanda posta in questi termini proprio a causa della varietà delle situazioni che determinano un impegno di questo genere ed anche degli obiettivi che ciascuno si pone. Ma resta il fatto che di sfondo l'azione di un volontario è guidata soprattutto da un primo e principale impulso iniziale che è senza dubbio quello di rendersi utile a qualcuno.

C'è poi da giudicare anche in base alla vera e propria efficienza che questo esercito di generosi non guidati da alcuna regola gerarchica dimostra nel momento in cui si mette in moto e arriva a destinazione con la propria azione. È un fenomeno che in provincia di Vicenza ha raggiunto dimensioni probabilmente uniche in campo nazionale. Diamo qualche particolare per rendere bene l'idea di che cosa stiamo parlando: in queste due prime settimane dell’anno l’associazione dei donatori di organi AIDO ha rilasciato la tessera di iscrizione numero 60.000, come dire che quasi 10 persone su 100 nel vicentino fanno parte di questo gruppo il quale difatti è al primo posto anche nel Veneto.

Il volontariato ha naturalmente altre vie per esprimersi e lo fa sia attraverso le associazioni strutturate e quindi ben visibili, ma anche per vie individuali e spontanee. Basti dire che le circa 300 associazioni iscritte al centro di coordinamento provinciale per il volontariato coinvolgono almeno 250mila persone mentre è praticamente impossibile una valutazione anche approssimativa di quanto invece se ne rimane al di fuori di questa ufficialità e di questi conti. Si tratta come abbiamo già accennato di un vero e proprio esercito occupato solo a donare, regalando tempo ed energie agli altri e senza che ci sia come obiettivo alcuna remunerazione o qualsiasi utile personale o qualunque prospettiva vantaggiosa.

Il dato degli iscritti all'AIDO è di per sé molto eloquente, descrive benissimo la capacità di mobilitazione possibile da parte di migliaia di persone che si compattano solo ed esclusivamente su una questione di principio che è poi l'espressione della generosità da rivolgere agli altri come dono senza ritorni di sorta.

Da questa logica peraltro mai smentita nei fatti sembrano staccarsi quelli che sono gli organismi rappresentativi ufficiali del mondo del volontariato, quelle organizzazioni cioè che anche loro malgrado debbono assumere un assetto ufficiale anche dal punto di vista legale in quanto amministrano e distribuiscono i fondi che in genere le fondazioni bancarie riservano alle attività di volontariato. Le anche non lontane vicende di associazioni di coordinamento come il centro per il volontariato di Vicenza colpito per due volte c9onsecutive da provvedimento commissariali con relativo cambio di direttivi e presidenti stanno a dimostrare che non è poi così facile rimanere costantemente al servizio del mondo della generosità salvandosi contemporaneamente da piccole e meno piccole beghe di non elevatissima qualità che in qualunque organizzazione si possono sempre e normalmente presentare nella vita quotidiana.

Quel che è molto più importante è invece che tutto il mondo del volontariato, racchiuso e riconoscibile o no sotto una data etichetta,o non sia per niente toccato da questo genere di cose nel momento in cui si presentano. Proprio per questa pulizia di fondo il volontariato mantiene intatte le sue prerogative fatte soprattutto di generosità pura e pulizia assoluta.

Al volontariato dedichiamo la puntata di In Piazza. Partecipano VANNI POLI per anni nel direttivo del centro servizi volontariato e consigliere dell’Anffas regionale, ALBERTA ALGHISI del servizio immunotrasfusionale al San Bortolo, MARIANO MORBIN presidente della Fidas donatori di sangue e SIMONE MASCHIO che sempre della Fidas è coordinatore giovani e BRUNO ZAMBERLAN presidente dell’associazione donatori di organi AIDO.

Un esercito preoccupato solo di donare (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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