NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Quella prima macchinetta a 9 anni

La vicentina Elena Segatini è tra le più apprezzate fotografe a livello internazionale, ci sono anche suoi scatti nel libro “L’arte unisce tutti i cuori del Mondo” promossa da Franco Pianegonda

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Quella prima macchinetta a 9 anni

Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)C'è anche la fotografa Elena Segatini tra le 50 donne vicentine che l'imprenditore orafo Franco Pianegonda ha voluto celebrare qualche giorno fa con una serata evento ed un libro fotografico, affiancato da un video, che le vede protagoniste di alcuni eleganti scatti. Con il titolo "L'arte unisce tutti i cuori del mondo", l'iniziativa ha messo in primo piano alcune donne che con il lavoro, l'impegno e l'entusiasmo hanno portato una nuova energia e un "nuovo cuore" nel proprio mondo e in quello altrui. Con uno sguardo trasversale: c'è l'imprenditrice ma anche la casalinga; la nonna come pure la neolaureata. La serata, non a caso scelta alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è stata diffusa anche nei negozi di Mosca, Lisbona, New York e Parigi collegati in rete. Il libro sarà presentato dopo le festività natalizie alla libreria Galla di Vicenza.

 

Quella di Elena Segatini è una storia che sembra uscire dall'album dei sogni più belli, sospesa tra gli Stati Uniti, l’Europa e Vicenza. Le sue immagini sono piccoli frammenti di fantasie e fiabe che fino a quando era bambina creava nella sua mente e che ora, tramite la fotografia, sono divenuti realtà. E uno di questi sogni, in particolare, è entrato a far parte della vita quotidiana di milioni di persone. Il sogno di Elena è sempre stato la fotografia e nel '91 si trasferisce da Vicenza a Los Angeles, dove nel '99 si laurea in una delle università private d’arte più rinomate: l'Art Center College of Design di Pasadena in California. Dopo aver realizzato un catalogo di gioielli, Elena viaggia tra America ed Europa come fotografa di moda e viaggi, lavora con riviste e agenzie di pubblicità di New York, Milano e Parigi. Tra i suoi clienti ci sono Marie Claire, Elle, Vogue Gioiello, Apple, Adidas, Reader’s Digest, Mattel, Zoom Magazine, Vicenza Oro e altri. Le sue immagini sono attualmente rappresentate nel mondo da tre agenzie di New York. E proprio tramite una di queste agenzie, la famosissima immagine del fiore di loto è stata venduta nel 2006 per la prima campagna pubblicitaria dell’Iphone e poi utilizzata come immagine di sfondo in tutti gli Iphones e Ipads della Mac. Negli ultimi anni Elena ha cominciato a dedicarsi ai matrimoni, immortalando questi bellissimi momenti con un tocco di moda e un’impronta originale. Le sue opere sono state riconosciute da una delle riviste italiane di Sposa più rinomate, "White Sposa", come fotografa d’eccellenza di questo specifico settore. L’abbiamo incontrata in occasione dell’evento.

Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Partiamo dall'evento Pianegonda: che effetto fa fare parte delle 50 vicentine scelte?

«È stato un onore essere inclusa in questo progetto. Abito tra Usa e Italia e in questi ultimi anni mi sono presa una pausa che mi ha portato a stabilirmi a Vicenza. Quest’ultimo mese è stato per me un'immersione completa alla scoperta di questa città. È iniziato tutto con il progetto del Ritratto a Vicenza che mi ha fatto conoscere molte persone coinvolte nell’arte e nella creatività. Ho collaborato con Franco Pianegonda in alcuni miei servizi. Lo conosco da poco ma è stato disponibile a prestare i suoi favolosi gioielli per i miei lavori. Un giorno mi scrive un messaggio di passare alla Maison. Non ne conoscevo il motivo e forse è stata una fortuna perché non mi sarei mai fatta fotografare se mi avesse spiegato il motivo dell’invito... Da lì il grande onore di far parte di un meraviglioso progetto dedicato alle donne».

Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Raccontaci la tua storia: com’è nato tutto? Una vicentina alla conquista dell'America...

«Sono sempre stata innamorata della fotografia fin da piccola. I miei genitori mi regalarono la mia prima macchinetta automatica a 9 anni e a 15 ho comprato la mia prima 35mm manuale. A 24 anni sposai un americano e andai a vivere a Los Angeles dove mi iscrissi al College e ad un corso di fotografia. Dopo alcuni anni ho ricevuto una borsa di Studio per entrare al rinomato Art Center College of Design. Ero fiera di tenere alto il nome dell'Italia. Così mi laureai con lode nel ‘99, cosa rara in quell’istituto. Ma non è stato facile arrivare in un paese straniero e doversi rifare una vita partendo da zero. Sono rimasta in America 15 anni e appena possibile ci tornerò. Vorrei vivere sei mesi lì e sei in Italia, non riuscirei a rinunciare a nessuno dei due, si completano a vicenda. Alla fine, per motivi affettivi e familiari, ho deciso di trasferirmi qui per un po’. Perché la permanenza fissa mi spaventa, essendo abituata a viaggiare e alle grandi città».

Il successo mondiale della Apple, com'è accaduto e cosa significa per te oggi?

«La cosa buffa è che per far entrare quell’immagine in agenzia ho dovuto aspettare che cambiassero tre Art Directors! Era uno scatto che avevo fatto un’estate in Italia, al bellissimo Parco Sigurtà... con una mano che mi teneva alla cintura e io sporta quasi in acqua per riuscire ad arrivare il più vicino possibile al soggetto. La qualità dell’immagine era ottima per il tipo di luce che c’era quel giorno. Ho proposto lo scatto all’agenzia ben tre volte e alla fine con l’arrivo del nuovo Art Director me l’hanno accettato. Accadde che l’agenzia che si occupava della pubblicità per la Mac/Apple scelse l’immagine per tutta la campagna iniziale Iphone. Io purtroppo ero già in Italia e mi sono persa i mega-cartelloni pubblicitari che tappezzavano tutti i negozi americani della Apple in quel periodo. Mi accorsi di questo meraviglioso evento solo perché un giorno, guardando la tv in Italia, mostrarono la pubblicità di questo nuovo telefonino. Feci un salto sul divano e incominciai a gridare di aver visto forse per due secondi la mia foto... era proprio la mia! Forse mi rendo conto di tale evento solo quando vedo intorno a me tutti con questo Iphone in mano. Penso che due terzi di questa terra ha in tasca la mia foto e allora sorrido...».

Quella prima macchinetta a 9 anni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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