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Durante la presentazione a Vicenza il Sindaco di Villaga ha detto che starebbe per partire un progetto per un circuito, sia per bici che per escursionisti, definito Alta Via dei Berici.
«Ne sento parlare in maniera vaga da qualche anno. Mi sembra si tratti di un circuito da individuare nella parte alta dei Berici, da cui si dipartono anelli per camminate, percorsi in bici e a cavallo. Un po’ come la nostra idea: un percorso principale con deviazioni. Ovvio che qualsiasi iniziativa volta alla conoscenza, scoperta, valorizzazione del territorio è la benvenuta. Non ho titolo per dare consigli, però due raccomandazioni le posso fare: che si curi, oltre alla segnaletica e al tracciato, l’informazione sugli aspetti storici, artistici, naturalistici delle zone che vengono toccate dai percorsi; che si preveda una manutenzione adeguata per non ritrovarci, tra qualche anno, con un patrimonio segnaletico abbandonato a se stesso».
Con la bella stagione si aprirà tra breve la stagione ciclistica. Che progetti avete?
«Organizzeremo serate per la presentazione della guida presso i comuni della Riviera, come fatto a Vicenza e a Poiana. Con quelli di Sossano e di Castegnero siamo già a un buon punto. Riprenderemo la distribuzione nelle edicole, che già ci sono state di valido aiuto. Siamo in contatto con il Consorzio Pro Loco per la divulgazione nelle loro manifestazioni. Venerdì 17 Maggio presenteremo la guida, con proiezioni di immagini, nel Municipio di Noventa, all’interno del programma delle attività del Gruppo Cicloturistico Girabasse del Cai di Noventa. Domenica 19 Maggio, nel primo anniversario dell’inaugurazione della pista ciclabile, verrà organizzata un’escursione in bici percorrendo tratti della ciclabile e degli itinerari inseriti nella guida».
Parliamo di "politica per una mobilità alternativa". Cosa proporreste voi?
«È una domanda difficile... Io la bici l’ho usata venticinque anni per andare a lavorare in città, prendendo la ciclabile a S. Croce Bigolina. Ora mi sposto per le incombenze di ogni giorno. Vado a fare qualche giretto. Potrei aggiungere qualche ovvietà, delle cose che sento ripetere da anni, che tutti sappiamo e su cui tutti, almeno a parole siamo d’accordo. Mi preme dire invece un’altra cosa: vedo con piacere molte persone, da sole, ma soprattutto in gruppo, usare le bici (e che bici!) per farsi un giro nel tempo libero. Le vedo lungo la ciclabile e le vedo al lago, dove abito. La cosa mi riempie di gioia. Vedo invece molte meno persone usare la bici durante la giornata per il lavoro, per la spesa. Poche in città, ancor meno nei paesi e tra paese e paese. Va bene il cicloturismo, ma il vero salto di qualità sarebbe che tutti in città, e nelle periferie, si spostassero in bicicletta, magari su piste ciclabili attrezzate contro il maltempo. Questa sì sarebbe una vera rivoluzione, che come tutte le rivoluzioni ha bisogno di passare prima per la nostra testa».
Reginaldo Dal Lago, nato al Lago di Fimon (Arcugnano), laureato in Filosofia all’Università di Padova, ha insegnato materie letterarie nell’Istituto Tecnico A. Da Schio di Vicenza. Appassionato cultore della sua terra, ha pubblicato diversi libri tra cui: Il volto di Camisan in cent’anni di fotografie; I Supriani, storia di una famiglia di contadini pescatori del lago di Fimon dal Trecento ad oggi; El ga finìo de tribolare - Analisi delle cause di morte nei comuni di Arcugnano e Zovencedo nel periodo austro-ungarico. Ha inoltre collaborato al volume Barbarano Vicentino, nel quale ha trattato i periodi Medioevale e Moderno. Ha curato infine i due volumi Guardiani delle Acque: i consorzi di bonifica dalla Valle dell’Agno alla Riviera Berica.
nr. 05 anno XIX del 9 febbraio 2013
