NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Turismo religioso, boom nel Vicentino

La crisi economica sta riducendo i viaggi all'estero, a vantaggio dei siti della provincia berica, come Monte Berico e il Museo Ecclesiastico a Vicenza, la Regina dell'Amore a Poleo e il Santuario di Chiampo

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Turismo religioso, boom nel Vicentino

(C.R.) Viene chiamato turismo religioso ed è quella forma di turismo che ha come principale obiettivo la visita ai luoghi come santuari, chiese, conventi, abbazie, eremi e posti sacri e di culto. Da qualche anno la crisi economica sta riducendo i viaggi in Italia ma soprattutto all'estero, a vantaggio dei siti della provincia berica, in cui spiccano il Santuario di Monte Berico e il Museo Diocesano a Vicenza, la Regina dell'Amore a Poleo e il Santuario Madonna di Lourdes del Beato Claudio a Chiampo. Ecco quanto è emerso il "viaggio" di www.ladomenicavicenza.it in città e provincia.

 

A Monte Berico saliti molto turisti in città per la mostra in Basilica

Padre Zaupa: «È la dimostrazione che il Santuario viene scelto da tutti»

Turismo religioso, boom nel Vicentino (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il Santuario di Monte Berico si staglia, con la sua sagoma inconfondibile, in vetta al colle omonimo che sovrasta la città di Vicenza. La monumentale costruzione incorpora le due chiese, la gotica del 1428 e la seicentesca del Borella. Davanti alla facciata settentrionale del Santuario il grandioso Piazzale della Vittoria (inaugurato il 23 settembre 1924) spalanca uno dei più splendidi panorami: una balaustrata verso la città si sviluppa in 360 metri, e, sul davanzale di questa ampia balconata, è tracciato il quadrante panoramico delle Prealpi Venete, dai Lessini alla Laguna, dal Pasubio al Piave. Questi pezzi di storia fanno del Santuario di Monte Berico il sito religioso vicentino più frequentato in assoluto, che può essere raggiunto salendo le "scalette", una pittoresca scalinata di 192 gradini che inizia dal piazzale Fraccon con il palladiano arco trionfale.

«Non credo di essere di parte - spiega Padre Giuseppe Zaupa, priore del convento dei Servi di Maria di Monte Berico - quanto dico che il nostro Santuario rappresenta un'attrattiva straordinaria per la città, la provincia e la Regione. L'ultimo esempio in fatto di tempo? In autunno abbiamo registrato un grande afflusso di turisti, sia nei giorni feriali che festivi, che prima o dopo aver visitato la splendida mostra in Basilica Palladiana sono saliti a Monte Berico. È la dimostrazione di come in una visita a Vicenza, che sia in una o più giornate, la tappa a Monte Berico sia quasi obbligata».

Dall'osservatorio privilegiato del Santuario di Monte Berico emerge un trend particolare per quanto riguarda le visite registrate nel 2012. «Pur senza numeri precisi alla mano - aggiunge Padre Zaupa - possiamo dire che sono in calo le comitive mentre aumentano gruppi ristretti, famiglie e singoli. In qualche modo registriamo un ritorno al sacro e una nuova dimensione spirituale più umana. Non c'è dubbio che su questo stanno pesando la crisi economica che ha sicuramente ridotto i viaggi lunghi in pullman ma sicuramente il fatto che anche i sacerdoti, sempre più oberati di impegni, hanno sempre meno tempo per l'organizzazione di quei viaggi che spettava a loro».

Pur in periodo di recessione economica, il Santuario di Monte Berico, continua ad essere un punto di richiamo straordinario. Precisa Padre Zaupa: «La prima domenica di febbraio (il giorno 3, ndr.) abbiamo registrato un afflusso anomalo per il periodo, per diverse ore le porte erano quasi bloccate ed entrare era molto difficoltoso. Paradossalmente proprio la crisi spinge la gente a fare gite più brevi e questo sta probabilmente favorendo l'arrivo qui di vicentini e di coloro che abitano nelle provincie venete limitrofe. Andando più indietro nel tempo possiamo dire che il 2000, anno del Giubileo, ha rappresentato l'apice dei grandi pellegrinaggi, mentre da qualche anno si nota un cammino verso la fede più personale, da vivere con i familiari o pochi amici».

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