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Al Museo Diocesano di Vicenza più di 20 mila ingressi nel 2012
Don Gasparini: «Così tuteliamo e salviamo il patrimonio artistico»
«Il nostro compito è quello di tutelare e salvare il patrimonio artistico, con particolare riferimento ai pezzi pregiasti che nelle chiese diventerebbero facile preda di malintenzionati». È quanto dice don Francesco Gasparini, direttore del Museo Diocesano di Vicenza: l'edificio, promosso dal Vescovo Pietro Nonis e inaugurato dall’arcivescovo Cesare Nosiglia, è nato nel 2005 proprio per ospitare alcune delle opere più preziose e significative del percorso storico, artistico e culturale della Chiesa vicentina. Un investimento ingente per il capoluogo berico, visto che la struttura è costata oltre 3 milioni di euro e resa possibile grazie all'investimento della Fondazione Cariverona. Il Museo è considerato di interesse locale dalla Regione veneto, potendo quindi accedere ad eventuali contributi.
Il Museo si trova all'interno del Palazzo Vescovile, nella centralissima piazza Duomo, la cui origine risale alla fine del XII secolo. La struttura del museo occupa una superficie di 1.390 mq articolata su quattro piani: dal piano terra si può accedere all’interrato dove trovano posto alcune donazioni e dove sono visibili alcuni reperti di antica fattura quali un canale di scolo di età romana e il basamento di una torre altomedievale. Al primo piano vi è una considerevole sezione di oreficeria sacra e quattro sale dedicate alla pittura di età moderna. Il percorso museale si conclude al piano attico dove trovano collocazione raccolte di arte religiosa e di etnografia.
Nel 2012 al Museo Diocesano gli ingressi (previsti a pagamento) sono stati oltre 20 mila, un trend in continua crescita per la struttura che dal 2005 in poi (dato riferito al 31 gennaio scorso) ha registrato 115.014 presenze. «Di queste - spiega il direttore - quasi 23 mila riguardano le scolaresche, a conferma di come il Museo rappresenti un punto di riferimento della nostra chiesa locale, che parte dal IV secolo ed è in grado di far apprezzare l'arte romana, oltre che le origini e le radici della chiesa stessa. Rilevante a livello di numeri, anche i circa 10 mila ingressi delle le lezioni in catechismo in Museo, promosse in collaborazione con le parrocchie della diocesi. Alla fine i numeri complessivi sono stati favoriti dal vantaggio di essere entrati nella Rete museale cittadina, che garantisce con un biglietto unico di visitare in 3 giorni tutti i maggiori siti, a partire dal Teatro Olimpico. Dal punto di vista giuridico Palazzo Montanari e il nostro sono le uniche due strutture private, anche se noi abbiamo una funzione pubblica».
Don Francesco Gasparini è anche componente del consiglio nazionale dell'Amei (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani), che tra le 200 edifici sparsi in Italia comprende anche il Museo Diocesano di Vicenza. «Ogni anno viene scelto un intero week-end - spiega il direttore - in cui viene garantita l'apertura gratuita e visite guidate, ma anche attività, incontri e musica. L'appuntamento con le Giornate dei musei ecclesiastici è in calendario per il 2 e 3 marzo».
Il Museo Diocesano di Vicenza ospita a rotazione rassegne di grande qualità. In questi mesi sta registrando uno strepitoso successo la mostra "Aethiopia Porta Fidei - I colori dell’Africa cristiana" che è aperta dall'autunno e la cui chiusura è stata posticipata al 28 aprile. «Nelle prossime cinque domeniche (dal 10 febbraio al 10 marzo, con inizio fissato sempre alle ore 16, ndr.) - conclude il direttore Gasparini - il Museo Diocesano di Vicenza proporrà un ciclo di conferenze in occasione della mostra, con la presenza come relatori dei cinque più importanti docenti italiani, conoscitori della storia dell'Etiopia».
