NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Confermato l'appeal degli istituti storici: studenti in aumento

Viaggio nel Vicentino per capire l'andamento degli iscritti: trend in crescita al "Galilei" di Arzignano, al "De Fabris" di Nove e all'agrario di Lonigo, costanti al "Marzotto" di Valdagno. E c’è chi chiede nuovi spazi

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Confermato l'appeal degli istituti storici: studen

(C.R.) Gli istituti scolastici superiori del Vicentino, soprattutto quelli radicati nel territorio e legati alle antiche specificità lavorative, continuano ad avere appeal. In quasi tutti registriamo una crescita di iscritti, che gli addetti ai lavori spiegano anche con la riforma scolastica di tre anni fa che ha garantito nuove e interessanti proposte formative. È quanto emerge dall'inchiesta svolta dal portale www.ladomenicadivicenza.it che ha voluto approfondire la questione, intervistando i presidi di quattro realtà storiche: il "Galilei" di Arzignano, il "Marzotto" di Valdagno, il "De Fabris" di Nove e l'istituto agrario di Lonigo.

 

Al "Galilei" di Arzignano studenti in ascesa. «In tre anni cresciuti

da 450 agli attuali 590: indirizzo conciario ancora molto richiesto»

GALILE (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Trend di iscritti in ascesa, anzi in forte ascesa, all'Istituto tecnico industriale "Galileo Galilei" di Arzignano, che propone durante il triennio anche l'indirizzo conciario, un settore molto radicato in tutta la vallata. «Negli ultimi tre anni - spiega la preside Carla Vertuani - il loro numero è passato da 450 agli attuali 590: un trend che va spiegato soprattutto con l'aumento dell'offerta formativa, iniziato con la riforma, in particolare con il ciclo di studi ad indirizzo economico. Proprio quest'ultimo è un corso di cinque anni, paragonabile all'ex ragioneria per capirsi, ma con ulteriori specificità tra cui ad esempio due lingue già nel biennio e un triennio uguale per tutti di amministrazione, finanza e marketing».

Vertuani (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Per quanto riguarda la specializzazione tecnologica - che continua ad essere predominante visto l'allestimento quest'anno di quattro classi prime rispetto alle due dell'economico - l'ordinamento di studi prevede un biennio unico e poi un triennio in cui si può scegliere tra l'indirizzo conciario (ora definito con termine tecnico "tecnologia del cuoio), quello delle costruzioni (ex geometri) e il biologico sanitario ambientale: quest'ultimo è uno dei fiori all'occhiello del "Galilei", che prevede due classi e molte richieste. In compenso andrà in esaurimento il liceo biologico, dove sono rimaste le classi quarte e quinte. «Il nostro vero valore aggiunto - spiega la preside del Galilei, che proprio in virtù di questa escalation di iscritti lamenta problemi di spazio - è rappresentata dalla presenza di 15 laboratori, che garantiscono grandi opportunità di crescita e apprendimento. Da pochi mesi sono iniziati dei lavori di ristrutturazione, finanziati dalla Provincia di Vicenza, per la messa a norma del sistema antincendio. Ebbene noi approfitteremo di questi interventi per recuperare un paio di aule e questo sarà possibile rendendo polifunzionali alcuni laboratori, così da liberarne altri dove poi spostare le classi».

Proprio quello che per antonomasia viene chiamato l'istituto conciario di Arzignano (la nascita risale agli Anni Sessanta) deve fare i conti con una crisi che ha portato a un forte ridimensionamento del numero di aziende e addetti. «In effetti anche da noi il conciario è in sofferenza - ammette la professoressa Vertuani - ma tutto va letto in una crisi mondiale del comparto. Le iscrizioni continuano a garantire l'allestimento di una classe, e nella prossima terza, quella del 2013-2014, saranno almeno 25 gli studenti, quindi un corso pieno. Peraltro va detto che la richiesta di diplomati del conciario rimane alta: pochi minuti fa (l'intervista è stata realizzata mercoledì, ndr.) ero al telefono con un imprenditore che si diceva interessato a coloro che usciranno a giugno. In tal senso vantiamo stretti rapporti con le aziende chimiche e della concia del territorio e la collaborazione è andata consolidandosi anche con lezioni che gli imprenditori tengono all'interno della scuola. Fondamentale anche la collaborazione con l'Aicc, l'Associazione italiana chimici del cuoio, mentre va ricordata la borsa di studio annua istituita da "Acque del Chiampo" che dà la possibilità a un nostro studente di frequentare l'università inglese di Northampton: e dopo un'esperienza del genere all'estero le offerte di lavoro sono innumerevoli».

 

Al "Marzotto" di Valdagno si punta a superare quota 600

«I diplomati del "sistema moda" sono molto richiesti»

Marzotto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Da qualche anno trend costante all'istituto tecnico industriale "V. E. Marzotto" di Valdagno, altra storica scuola vicentina, collegata ovviamente al settore tessile. L'attuale sede venne fatta costruire nel 1936 dal conte Gaetano Marzotto all’interno della cosiddetta "città sociale" e da quasi 80 anni l'istituto rappresenta un punto di riferimento per i ragazzi e le imprese, non solo della vallata dell'Agno. Il piano di studi prevede un biennio uguale per tutti mentre il triennio successivo propone quattro indirizzi che permettono un veloce inserimento nel mondo del lavoro e l’accesso all’università: sistema moda (articolazione tessile, abbigliamento e moda); chimica, materiali e biotecnologie (articolazioni chimica e materiali e biotecnologie sanitarie); informatica e telecomunicazioni (articolazione informatica); elettronica ed elettrotecnica (articolazione elettronica).

«Attualmente gli studenti sono 570 - spiega il professor Giorgio Guerra, preside "aggiunto" del Marzotto di Valdagno (ricopre lo stesso ruolo anche all'istituto alberghiero Artusi di Recoaro, ndr.) - e non nascondiamo che l'obiettivo è quello di arrivare a quota 600. Peraltro su questi numeri oscilliamo da qualche anno e dunque si registra una sostanziale tenuta a livello di iscritti. Anche quest'anno siamo riusciti ad allestire sei prime classi, che confidiamo di proporre anche nell'anno 2013-2014: il trend delle prenotazioni di questi giorni ci fa ben sperare in tal senso».

La crisi economica, il trend negativo del settore tessile e le nuove proposte formative dell'istituto Marzotto e delle varie attività, stanno condizionando le scelte degli studenti dopo il biennio. «Inutile nascondere - aggiunge il professor Guerra - che l'indirizzo tessile non registri più quell'appeal che ha avuto per decenni e che ha consentito di sfornare migliaia di diplomati. Attualmente per quanto riguarda il triennio il più frequentato è l'indirizzo di informatica e telecomunicazioni e anche questo è un segno dei tempi piuttosto evidente. Mi piace comunque sottolineare che i diplomati del sistema moda (che vanta una classe in terza, una in quarta e una in quinta, ndr.) siano ancora molto ambiti sul mercato. Infatti se è vero che si è registrata una moria di posti di lavoro e molte aziende hanno delocalizzato, è altrettanto vero che molte industrie sono ancora in vita e hanno la necessità di tecnici. Evidentemente non c'è più la produzione delle stoffe di una volta, ma qui è rimasta la parte dell'ideazione e dei progetti, con la necessità di avere dipendenti validi».

Una particolarità dell'Iti "Marzotto" di Valdagno è il Museo delle macchine tessili, allestito in una parte dei laboratori di filatura, preparazione e tessitura. Esso ha iniziato la sua attività nel 1999 ed è andato completandosi negli anni successivi con l’intento di testimoniare il progresso tecnologico di un settore produttivo che ha segnato profondamente la città e il territorio. «Per noi è un fiore all'occhiello - conclude il preside Guerra - e non solo per il fatto che è molto spesso di visite di imprenditori e personale esterno. Sapere di ospitare un pezzo di grande storia è sicuramente un orgoglio per tutti noi».

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