NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Confermato l'appeal degli istituti storici: studenti in aumento

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Confermato l'appeal degli istituti storici: studen

Iscritti e classi in crescita all'istituto d'arte di Nove

«L’80% dei nostri diplomati si iscrive all'università»

DE_FABRIS (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La nuova denominazione ufficiale, da qualche anno, è quella di liceo artistico "Giuseppe De Fabris". In realtà quello di Nove è conosciuto da tutti e da sempre come istituto statale d'arte: si tratta di una storica scuola fondata nel 1875 su iniziativa di Pasquale Antonibon, allora deputato del Parlamento italiano, in ottemperanza alle volontà testamentarie dello scultore neoclassico e direttore dei Musei e Gallerie Pontificie Giuseppe De Fabris (1790-1860), che legò le sue cospicue sostanze per creare, nella sua cittadina natale, una scuola d’arte, al fine di istruire gli allievi al disegno e alla plastica applicati alla ceramica. Un istituto storico, dunque, tra i più antichi nel Vicentino (l'istituto Rossi di Vicenza è di soli tre anni più giovane, essendo stato fondato nel 1878) che però negli ultimi decenni ha saputo adeguarsi ai tempi, proponendo corsi all'avanguardia e consolidando i rapporti con le aziende locali, non solo quelle del settore ceramica.

«Già da diversi anni registriamo un trend di iscritti in crescita - conferma la vicepreside Elena Corsi - che ci ha portato quest'anno ad arrivare a quota 500. Nell'attuale anno scolastico possiamo contare su 6 classi prime, che rappresenta per noi un numero record di cui andiamo orgogliosi. Il biennio è uguale per tutti, poi i nostri studenti possono scegliere su sei indirizzi: architettura e ambiente, design, scenografia, arti figurative, grafica e audiovisivo multimediale. Come si vede non esiste un corso specifico sulla ceramica che però è presente, così come il restauro, in alcuni di questi indirizzi».

«Non c'è dubbio - aggiunge la preside del "De Fabris" - che la vera svolta è avvenuta tre anni fa quando siamo diventati liceo artistico a tutti gli effetti: ora possiamo vantare un percorso di studi d'eccellenza che garantisce ai diplomati un grande bagaglio formativo, sia teorico che pratico, che dà buone opportunità di lavoro ma anche la possibilità di proseguire con l'università, frequentando anche corsi di laurea impegnativi come architettura, lo Iuav di Venezia o l'Accademia delle Belli Arti. Sicuramente non è un caso che l'80% dei nostri diplomati, quindi una percentuale molto alta, si iscrive all'università. Nella quasi totalità delle classi esiste un buon equilibrio, visto che complessivamente abbiamo il 60% di ragazze e il 40% di ragazzi, questi ultimi più attratti dall'indirizzo di architettura e ambiente».

Un altro motivo di vanto del "De Fabris" di Nove è la collaborazione con le aziende locali. «Pur trattandosi di un liceo artistico - spiega la professoressa Corsi - c'è da dire che il diplomato che esce dalla nostra scuola può vantare un'ottima conoscenza anche a livello manuale. Qui la ceramica ha sempre rappresentato un punto di riferimento, ma ad esempio con i nostri corsi di disegno industriale riteniamo di aver fatto quei passi in avanti che vengono chiesti nel mondo del lavoro. In altre parole siamo stati artefici di un'evoluzione collegata ai tempi, dove lo studente non è più solo il decoratore ma anche il progettista dell'oggetto, oltre che l'artefice di tutta la parte esecutiva. Per quanto motivo, negli ultimi anni, si è consolidato il rapporto con le aziende del territorio. Proprio una partnership con un'azienda di Nove, ci ha condotti nelle settimane scorse alla Fiera internazionale dell'oro di Vicenza, dove sono stati presentati i lavori realizzati in collaborazione con i nostri studenti».

 

L'istituto tecnico agrario e chimico di Lonigo lancia l'appello:

«Abbiamo bisogno di ulteriori spazi, confidiamo nella Provincia»

TRENTIN (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Infine trend in crescita anche all'Istituto tecnico statale agrario e chimico di Lonigo, altra scuola storica del Vicentino, dove nell'anno in corso sono state riproposte 7 classi prime (4 dei corsi di agraria e 3 dei corsi di chimica, materiali e biotecnologie) e dove le iscrizioni per l'anno accademico 2013-2014 stanno già garantendo un numero tale capace di riproporre lo stesso numero di classi. «Preferiamo non fare previsioni - spiega la professoressa Gigliola Tadiello, preside dell'istituto - e ragionare a bocce ferme, cioè quando, al 28 febbraio, si saranno chiuse le iscrizioni. Quando però mancano più di due settimane (l'intervista è stata fatta mercoledì 13 febbraio, ndr.) possiamo dire di essere già sicuri di poter presentare sette classi prime, ma c'è il rischio di trovarci con iscritti in sovrannumero. Mai nella storia questo istituto ha fissato un "numero chiuso", ci auguriamo di non doverlo fare in futuro».

Quasi obbligato a questo punto l'appello alla Provincia di Vicenza, che ha competenza per l'istituto di Lonigo. «Confidiamo che l'ente di Palazzo Nievo ci venga incontro - precisa la preside - in quanto sarà comunque necessario rivedere gli spazi. Già quest'anno con l'uscita di 5 classi quinte e l'ingresso di 7 prime abbiamo raggiunto il record storico di 32 classi e 755 studenti, ma un ulteriore aumento avverrà nel settembre prossimo con un ulteriore incremento di 2 classi. Gli spazi all'interno del nostro istituto sono già pieni, dopo che abbiamo spostato un laboratorio per fare posto ad una classe non molto numerosa. Ora le soluzioni sono due: o garantire la rotazione degli studenti nelle varie classi, come già successo in un istituto di Vicenza oppure poter disporre di altri spazi nella vecchia scuola "Trentin", che è già una nostra succursale, dove abbiamo 4 classi. Questa sede doveva ospitare la nuova cittadella degli studi, poi però il progetto si è fermato e quindi noi chiediamo di poter disporre di altre aule».

Sul trend in crescita la professoressa Tadiello spiega che «è abbastanza omogeneo sia per quanto riguarda l'indirizzo agrario che quello di chimica, che viene scelto dai ragazzi dopo un biennio comune a tutti. Per quanto riguarda il secondo indirizzo il triennio specifico è quello di chimica e biotecnologie sanitarie e garantisce la possibilità di iscriversi a facoltà universitarie quali medicina, farmacia, fisioterapia e scienze motorie».

Non c'è dubbio tuttavia che l'istituto di Lonigo è conosciuto e frequentato da sempre per quanto riguarda l'indirizzo agrario. «I nostri studenti arrivano da cento comuni diversi - spiega la preside - non solo della provincia berica, anche dall'Alto Vicentino, ma anche da quelle di Verona e Padova, mentre registriamo anche la presenza di un ragazzo del Rodigino. Attualmente l'indirizzo agrario propone tre specializzazioni: produzione e trasformazione, gestione dell'ambiente e del territorio, viticoltura ed enologia. Non c'è dubbio che quest'ultimo è il più innovativo, anche se il maggior numero di iscritti li vanta il secondo. In questi anni abbiamo allargato notevolmente la didattica proponendo, tanto per fare un esempio, oltre che lezioni per tutti di lingue e computer, corsi per periti grandine che possono garantire sbocchi nelle assicurazioni e corsi per inseminazione bovina».

 

nr. 06 anno XVIII del 16 febbraio 2013

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