(g. ar.)- Stiamo per raggiungere il traguardo delle cinque trasmissioni su otto tutte interamente dedicate alla tappa con arrivo a Vicenza il 22 maggio, evento lungamente atteso per 17 anni. La prossima settimana ad In Piazza con noi ci saranno ospiti come il presidente dell’UCI Carlesso, il medico Gigi Moras, il coordinatore della tappa Lino Mosele e Stefania Villanova presidente di Vicenza Sport, l’agenzia a cui è affidata tutta la macchina organizzativo in territorio vicentino. Per una volta non sarà presente Moreno Nicoletti che quella stessa agenzia se l’è inventata nel momento stesso in cui ha cominciato ad intravedere la possibilità di riportare il Giro a Vicenza, vale a dire più o meno un anno fa.
Per quanto ci riguarda come TVA e il settimanale di attualità In Piazza, abbiamo cominciato ad occuparcene subito dopo l’annuncio ufficiale che una tappa del Giro sarebbe finalmente approdata a Vicenza e non solo; il maggior rilievo deriva infatti dal fatto che non si tratta solo di un traguardo, già di per se’ un avvenimento prestigioso, ma invece l’impatto promette grandi cose perché come abbiamo più volte sottolineato quella quart’ultima tappa entrerà in territorio provinciale di Vicenza a Montebello e da quel momento si svilupperà in una sessantina abbondante di chilometri che vedranno coinvolti tutti i Colli Berici e praticamente tutto il Basso Vicentino, da Lonigo a Villaga, passando per Nanto, Barbarano, Arcugnano, ecc. per affrontare un percorso variato e interessantissimo che potrebbe anche determinare qualcosa di importante sulla classifica finale e sulla proprietà della maglia rosa.
È una possibilità, beninteso, ma non così remota, se si pensa che quel tracciato testimonia di una rete di strade abbastanza strette e molto impegnative dal punto di vista tecnico, con una variabilità davvero sovraesposta che ha la capacità di presentare salite bellissime e durissime come la strada degli Ulivi e contemporaneamente discese davvero da prendere con le pinze come quella che alla fine di una serie di varianti molto difficili arriva a fianco del Lago di Fimon per poi sfociare alla fine in Riviera Berica e avere già in vista dopo la Rotonda la stessa meta finale di Vicenza; in città si prepara il traguardo di Viale Roma, questa volta percorso a rovescio rispetto all’ultima volta, quando vinse Cipollini.
Tutto questo per affermare e ribadire quanto sia stata giustificata da parte di TVA Vicenza la decisione di dedicare un ampio ventaglio di informazione a questo avvenimento che trascina con se’ come abbiamo appena visto non soltanto la voglia di Giro gonfiatasi a dismisura in 17 anni, ma anche un effettivo e affascinante interesse tecnico per le caratteristiche di questa tappa in arrivo a Vicenza.
Nel corso delle prime quattro trasmissioni che sono cominciate in ottobre e si sono posizionate in genere verso la fine di ogni mese (l’ultima è del 31 gennaio), abbiamo cercato di portare in studio di registrazione corridori e uomini tecnici, direttori sportivi, massaggiatori, conoscitori profondi del ciclismo ed appassionati.
Così è stato possibile avere personaggi come Marino Basso, Bruno Cenghialta, Fabio Baldato, giovanissimi come Oscar Gatto, Brambilla e Battaglin, meno giovani ma di grande talento come Sella e Furlan, e tanta gente che con la bici ha una familiarità talmente forte da non mettere in dubbio neppure per un momento che sia qualcosa di cui interessarsi, discutere o approfondire. Una parte importante di queste presenze è segnata ad esempio dall’aver avuto in trasmissione alcuni degli organizzatori di punta come appunto Moreno Nicoletti e Gabriele Viale oppure personaggi che il ciclismo e lo sport in genere lo affiancano quotidianamente come l’avvocato Claudio Pasqualin.
Tutto questo descrive già abbondantemente l’impegno che la nostra emittente sta mettendo a disposizione del Giro per assecondarne il migliore svolgimento dal punto di vista dell’informazione così come la grandissima disponibilità di tutti i nostri ospiti dimostra dall’altro versante di questa grande vicenda sportiva che effettivamente esiste un coinvolgimento a tutto campo e per tutti. Non si tratta solo di reperire mezzi finanziari e farsi pubblicità, dietro questo evento c’è molto di più e l’unica idea che ci viene francamente in mente resta legata ad un solo fatto principale: il legame indissolubile di questa città e di questa provincia a tutto quel che riguarda il ciclismo. Che si tratti o no di professionismo, basterebbe il calendario delle gare UCI su questo territorio in tutte le categorie e in tutti i mesi della stagione più favorivo,e, da marzo ad ottobre, per capire che effettivamente da queste parti si mastica, come si dice, pane e ciclismo, e che questa passione si risolve sempre in una vicinanza espressa senza riserve verso chi corre, una vicinanza di elevatissimo valore.
Da ottobre ad oggi perciò il Giro ha già abbondantemente aperto il suo palcoscenico presentandosi alle nostre trasmissioni con l’abito migliore, con i livelli anche tecnici più interessanti da ascoltare. Il risultato è stato direttamente proporzionale a tanto dispendio di energie perché In Piazza ha avuto proprio qui gli ascolti maggiori, a dimostrare se ce n’era in qualche modo bisogno che il tema attrae e interessa a fondo.
E d’altra parte uno degli aspetti di cui ci siamo occupati in profondità riguarda il cosiddetto contorno, che per una manifestazione di questa portata non è davvero posizionato sul perimetro del disegno, ma rappresenta invece una colonna portante di tutto l’edificio che si va a costruire.