Vero che c’è in programma c’è anche una mostra sul ciclismo in Basilica a completare l’orizzonte più largo di questa tappa del Giro?

ALESSANDRO BELLUSCIO- Vero, lo diciamo per la prima volta qui a In Piazza. Sarà un evento nell’evento a cui hanno dato collaborazione il Comune, l’assessore Nicolai e tutti quelli che stiamo coinvolgendo. Abbiamo visto tutti lo splendido effetto della mostra Raffaello Verso Picasso e crediamo che la mostra del ciclismo antico e moderno segua in modo armonico. I dettagli non li abbiamo ancora, ma sarà un evento importante legato alla storia gloriosa del ciclismo vicentino facendo diventare questa mostra un altro evento nell’evento. Tutte le occasione da qui al 22 maggio debbono contribuire a fare conoscere questo territorio senza trascurare peraltro la solidarietà sociale della quale ci occupiamo sempre e di cui si occupa ancora di più Stefania. Una parte di quanto raccogliamo vogliamo vada ad associazioni che svolgono lavoro sociale importante o comunque al settore della solidarietà.

LINO MOSELE- La solidarietà è fondamentale per noi; una parentesi che non c’entra con il Giro è quella manifestazione sui Berici che l’anno scorso ha avuto con oltre 2500 bikers. È una occasione per raccogliere denaro destinato alla solidarietà: anno scorso abbiamo passato i 28mila euro e complessivamente ora ne abbiamo distribuiti al sociale quasi 300mila. La prima domenica di ottobre dà così un risultato sportivo, ma anche sociale e questo è un dato che riteniamo molto importante.

STEFANIA VILLANOVA- Come Belluscio con il Golf dei Colli Berici che dà un aiuto ai cardiopatici curati dal prof. Frigiola, anche io ho fatto qualcosa: prima con 50mila euro per gli alluvionati del 2010, poi con 10mila persone allo stadio che hanno contribuito alla Città della Speranza e infine ho raccolto per Frigiola al Circo di Moira Orfei assieme al prof. Claudio Ronco altri fondi per i bambini che soffrono di malattie cardio/renali. Per il Giro faremo qualcosa d’altro e verseremo il risultato alla fondazione San Bortolo di Vicenza. Un buono spazio dedicato alla solidarietà. Questo comitato quindi unisce il suo lavoro organizzative a tante altre iniziative che promuovono la solidarietà, da quelli che fanno sponsorizzazioni a tutti gli altri.

Per concludere passiamo a Gigi Moras e ai medici che vanno al Giro. Una presenza importante, ma quanto importante?

GIGI MORAS- Con il professore Tredici che è una istituzione per tutti noi lavoriamo in equipe con cinque ambulanze e due macchine mediche. Una riunione al mattino, poi la corsa e gli interventi eventuali per soccorrere e portare chi ne ha bisogno all’ospedale più vicino. Infine siamo alla fase finale della giornata in cui si fa il bilancio e si riassume tutto tirando le conclusioni con la compilazione del bollettino medico. È un lavoro lungo e non facile che cerchiamo di fare il meglio possibile. La nostra presenza è essenziale; da medici ospedalieri abbiamo evidentemente una esperienza specifica. A volte nei casi estremi capita che ci siano momenti importantissimi come dalle parti di Bergamo dove un corridore caduto in un crepaccio in discesa è stato soccorso da uno di noi che praticando alpinismo è stato l’unico in grado di calarsi per 80 metri e recuperare questo ragazzo. Quel medico torinese era un esperto di salvataggio in montagna. Capite che cosa ha voluto dire in quella circostanza, dato che tutto quel che si sapeva di quell’incidente era una bicicletta sul ciglio della strada e non altro: del corridore non c’era traccia…

nr. 07 anno XVIII del 23 febbraio 2013

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