NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un libro, due mele e un coltello

“Una vita in Tandem, ecologia come sentimento”, proprio i sentimenti hanno spinto l’architetto Sophia Los a cimentarsi nella scrittura di un libro che è una riflessione disincantata sulla vita

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Un libro, due mele e un coltello

Un libro, due mele e un coltello (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Alla questione ambientale, affrontata ed elusa, obbligo e croce della nostra società, é affidata la rappresentazione simbolica di un disequilibrio tra maschile e femminile. Non complementari, ma in competizione, i due poli dell’essere non si alternano in un flusso continuo accogliendosi reciprocamente, ma si estremizzano, si annullano l’un l’altro, in un rapporto di potere. Con questa premessa, Sophia Los, architetto "prestato" alla questione ecologica e ambientale, ha pubblicato "Una vita in tandem - Ecologia come sentimento", un libro presentato di recente alla biblioteca La Vigna di Vicenza e in precedenza anche a Bassano del Grappa. Un volume interessante e inconsueto, che raccoglie, tra figure e parole, una riflessione esistenziale provocatoria e disincantata, individuale e collettiva, e propone un modello di equilibrio, umano e nella natura, per il nostro presente e per i prossimi anni. "Da molti anni - scrive l'autrice - mi chiedo perché la sostenibilità sia così poco efficace nello stimolare comportamenti virtuosi. La mia proposta nasce dall’intuizione di affrontare la questione ecologica come sentimento. I sentimenti si possono suscitare, ma non indurre con norme e tanto meno tramite minacce. La dimensione sentimentale dell’esistenza riguarda un aspetto femminile, presente nell’inconscio di ognuno, trascurato dalla cultura da molti secoli ma sepolto nell’inconscio collettivo, come dimostrato dai più attuali studi antropologici". Molti i segnali che portano in quella direzione e uno sguardo disincantato ma accogliente nei confronti dei comportamenti umani potrebbe suggerire nuove soluzioni e strategie. Il libro spazia tra diversi ambiti, psicologia, arte, antropologia, religione, mitologia, architettura e scienza per esplorare tale possibilità, alternando al testo scritto quello figurativo. In occasione delle presentazioni nel Vicentino, abbiamo incontrato l'autrice.

 

Perché un architetto scrive un libro sull'ecologia e sui sentimenti?

«Quando presento il libro mi porto due mele e un coltello. Taglio la prima come siamo abituati a fare e la seconda di traverso in modo da fare apparire il disegno a stella dei semi. Proporre un cambio di sguardo è la guida a questo libro e riguarda tanto la vita – ovvero ecologia e sentimenti – quanto l’architettura che ne progetta le scenografie. Un paio di anni fa Pino Scaglione, docente alla facoltà di Trento mi ha proposto di pubblicare una monografia del mio lavoro di architetto. Appena iniziata l’impostazione mi sono resa conto che prima di quello urgeva per me parlare d’altro, quasi una premessa. Così è nato Ecologia come sentimento. Era tempo che percepivo di dover fare qualcosa, ma non sapevo cosa, fino a quando ha preso forma questo progetto. Dal momento in cui ho iniziato davvero a realizzarlo la mia vita stessa ha avuto un’apertura nuova, quasi fosse una necessità rimasta bloccata che aspettava di essere compiuta. Ho sempre avuto una particolare attrazione per l’esistenza umana – l‘alternativa agli studi di architettura era per me psicologia – ho orientato il lavoro stesso di architetto in termini di psicologia dell’abitare, a cavallo tra la sostenibilità che appartiene alla mia formazione familiare e l’attenzione per gli abitanti, coniugandoli assieme. Da un punto di vista professionale, invece, l’origine è pragmatica. Per anni, organizzando eventi speciali per la fiera Bené di Vicenza, dovevo proporre tematiche nell’ambito della cultura sostenibile e renderle appetibili. Naturalmente, essere nata in una famiglia all’avanguardia su questi temi mi è stato di grande aiuto. A casa si parlava di sostenibilità fin dalla mia infanzia. Ora sto lavorando al libro dedicato all’abitare e all’architettura».

Un libro, due mele e un coltello (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Raccontaci com'è nata l'idea del titolo, so che c'è un aneddoto curioso sul tandem...

«All’inizio il titolo che avevo scelto era Ecologia come sentimento, paesaggi di protesta e amore. Per un paio di mesi il libro non riusciva a essere pubblicato e non trovavamo un copertina convincente. Intanto mi avevano fatto notare che la parola protesta non era adatta a un titolo e ho iniziato a metterla in discussione. Pochi giorni dopo ho raggiunto a Milano per una serata di tango un amico. È arrivato in tandem. Mi ha chiesto se ero capace: no, ho risposto. È come ballare il tango, ha detto, e siamo partiti, scorrazzando per il centro. Mi sono divertita moltissimo e, tornata a casa, ho pensato che quello era il titolo giusto per il libro. L’ho spedito all’editore e in ventiquattro ore siamo andati in stampa».

Nel libro sviluppi la tesi dei due poli, maschile e femminile. Qual è esattamente la tua idea?

«Il tema femminile è protagonista di quest'epoca, ma come ombra, e in quanto tale agisce sulla collettività fuori dalla consapevolezza. Il sentimento rappresenta la parte etica, ha una sua componente razionale e consente di progettare il nostro comportamento, perché è in grado di filtrare sensazioni, emozioni e intuizioni e affrontarle con l’aiuto del pensiero per proporre un atteggiamento o una reazione equilibrata. Noi tendiamo ad usare il pensiero razionale e la mente con la sua logica. Ma siamo anche sottoposti a stimoli, passioni, paure, e reagiamo. La mente sa cosa si deve fare e con la sua autorevolezza logica si impone. Ma gli manca un contesto etico nel quale inserire emozioni e sensazioni. A volte è l’intuizione a salvarci, se la ascoltiamo, con una sua apparizione irrazionale e imprevedibile. La cultura occidentale ha sviluppato la componente pensiero, affrancandosi dal sentimento. Quella orientale si è dedicata al sentimento e su questo c’è ampia letteratura. Ora che siamo in difficoltà spesso ci spostiamo totalmente verso il lato sentimento e trascuriamo la parte pensiero che ha una lunga e importante tradizione. La cultura occidentale tecnologica affronta spesso in modo new age il contributo orientale e non lo integra al pensiero. Il completamento del processo del pensiero necessita del sentimento, che lo rende consapevole e non solo razionale. Sviluppare invece solo la parte sentimentale porta alla new age più ingenua. Ci sono due tensioni dentro di noi, due modalità di approccio e di percezione, una logico-verbale e una intuitivo-figurativa: femminile e maschile. Le due componenti sono polarizzate e dove una è consapevole l’altra è in ombra. Ciò che è in ombra agisce nonostante noi, si intromette all’improvviso e ci spiazza. Nel percorso di crescita esistenziale, suggerito dalla psicologia junghiana, si porta alla consapevolezza l’ombra per integrarla. Quel lato femminile che è dappertutto, credo sia in ombra, non lo sappiamo gestire e nemmeno lo conosciamo più, sia a livello singolo che collettivo».

Un libro, due mele e un coltello (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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