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A Vicenza il Comune ha costruito sei campi di calcio in sintetico
L'assessore Nicolai: «Ma ora è necessario saperli utilizzare meglio»
«Abbiamo aperto una strada, che viene percorsa anche da altri comuni e che rappresenta il futuro. Ma ora bisogna sapere utilizzare meglio questi impianti». Umberto Nicolai, assessore allo sport del comune di Vicenza, è uno degli artefici del progetto di rilancio dell'impiantistica sportiva che ha portato alla realizzazione e al rilancio, in questo quinquennio amministrativo, di numerosi impianti sportivi, che comprendono anche sei campo di calcio in sintetico, probabilmente un record a livello nazionale se valutato nella proporzione tra numero di campi e residenti. Nell'ordine sono stati costruiti gli impianti in sintetico a San Pio X, in via Gagliardotti, in via Pascoli (quartiere di San Bortolo), alla Stanga e due nel quartiere di San Lazzaro, il primo via Monsignor Onisto (due sono rimasti in terra e uno per l'appunto è stato trasformato) e uno in via Bellini, a fianco della pista adibita per la scuola guida.
«Per una città di queste dimensioni - conferma Umberto Nicolai, che per 20 anni è stato anche presidente provinciale del Coni - è sicuramente un record di cui andiamo fieri. Nostro obiettivo è infatti incentivare la pratica sportiva nei quartieri. Se poi emergeranno dei campioni, meglio ancora, ma non è questa la nostra priorità. Deve essere invece una priorità una miglior utilizzo di questi campi: l'esperienza ci ha confermato che in queste strutture vanno utilizzate in maniera più massiccia, proprio perché sono garantiti per sostenere una presenza massiccia».
«Ad esempio il nostro obiettivo - prosegue l'assessore - che è anche un auspicio per il futuro, è che si possa trovare un accordo anche con le scuole e gli insegnanti di educazione fisica per utilizzarli anche di mattina, cosa che invece non sta avvenendo in nessuno di questi impianti. L'altra strategia, che mi auguro venga raccolta, è che proprio la superficie, perfetta anche quando piove o c'è umidità, è che consenta di considerarli non esclusivi campi da calcio dove disputare la partita undici contro undici, ma una vera e propria palestra all'aperto, capace di ospitare qualsiasi attività sportiva. Inoltre auspico che le sei società che attualmente gestiscono questi impianti trovino un accordo magari per affidare ad un’unica ditta l’appalto per la manutenzione».
Gli interventi dei sei campi in sintetico sono costati complessivamente circa 3 milioni di euro (una media di 500 mila euro a impianto), una cifra consistente che però sta già consentendo di risparmiare all’anno una media di alcune decine di migliaia di euro per la manutenzione di ogni singolo campo, di cui circa 8 mila euro per la sola irrigazione. Per il manto sintetico, che è garantito per 12 anni, ne bastano infatti 3-4 mila, di cui 500 per l’irrigazione e il resto per la cosiddetta “pettinatura”.
«Ma non è solo una questione di soldi - tiene a precisare Umberto Nicolai - ma anche di organizzazione. Ad esempio tutte le società sportive, sino ad ora, sono rimaste in piedi grazie ai volontari, ma questa è una figura che con il passare degli anni sta via via calando. E quando scompariranno la presenza dei campi sintetici avrà un valore aggiunto ancora maggiore».
nr. 09 anno XVIII del 9 marzo 2013