NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Inverno promosso! Buone notizie per agricoltura e falde acquifere

Ci siamo lasciati alle spalle una stagione caratterizzata da molte nevicate e temperature non troppo rigide. Dagli osservatori della Coldiretti e del Centro Idrico Novoledo giudizi confortanti

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Inverno promosso! Buone notizie per agricoltura e

(C.R.) Da pochi giorni ci siamo lasciati alle spalle l'inverno 2012-2013, caratterizzato da numerose piogge e nevicate, temperature non troppo rigide. Altra particolarità il fatto che è un inverno molto lungo, di fatto iniziato ai primi giorni di dicembre e che, secondo le ultime previsioni, è destinato a proseguire almeno sino alla fine di marzo. Un bilancio finale, con un'analisi a 360 gradi, lo abbiamo fatto con Marco Rabito di Serenissima Meteo, Diego Meggiolaro, past president di Coldiretti Vicenza e Lorenzo Altissimo, direttore del Centro Idrico Novoledo. Ecco quanto è emerso.

 

Marco Rabito, meteorologo di Serenissima Meteo:

«È stato uno degli inverni più lunghi in assoluto»

Inverno promosso! Buone notizie per agricoltura e (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«È stato un inverno caratterizzato da alta piovosità, numerose nevicate anche in pianura e temperature minime non troppo rigide. Ma se proprio dovessi scegliere uno slogan per la stagione 2012-2013, allora dico che questo è stato uno degli inverni più lungo in assoluto: è iniziato nei primi giorni di dicembre e continuerà probabilmente sino alla fine di marzo». È questo, in sintesi, il bilancio finale che fa il meteorologo Marco Rabito, uno dei fondatori e uno dei responsabili di Serenissima Meteo, "volto noto" (e apprezzato) anche per i telespettatori di Tva Vicenza.

«Sotto certi punti di vista - precisa Rabito - possiamo dire che si è trattato di un inverno accettabile, ad esempio per quanto riguarda le temperature. A Vicenza le minime non sono mai scese sotto i -5.5° C, valori sicuramente superiori a quanto avviene mediamente, dove in quasi ogni inverno si arriva a punte massime di -7°C e 8°C e talvolta ancora inferiori. Semmai a sorprendere è stato il fatto che dopo uno dei novembre più caldi di sempre, nei primi giorni dicembre ha fatto ingresso aria fredda con precipitazioni che hanno assunto carattere nevoso oltre i 500 metri e che hanno portato gelate anche in pianura, poi proseguite per diversi giorni (lo dimostra anche la tabella in cui sono riassunti le temperature giornaliere rilevate dal 1° dicembre al 20 marzo, ndr.). Alla fine, nel bilancio finale, possiamo dire che le temperature medie di dicembre e febbraio sono state sotto le medie stagionali, mentre quelle del mese di gennaio sono state superiori alla media».

Atipico, secondo Marco Rabito, soprattutto l'andamento del clima e delle temperature nel mese di marzo. «Intanto dobbiamo premettere che per la meteorologia la primavera inizia il 1° marzo e non il giorno 21. Ebbene nel 2013, pur mancando ancora una decina di giorni alla fine del mese (l'intervista è stata fatta proprio mercoledì 20, ultimo giorno ufficiale dell'inverno, ndr.) mi sbilancio nel dire che a marzo non si vedrà mai la primavera. In diversi giorni abbiamo avuto minime di 0 e 1 gradi in pianura, compresi quelli di metà mese, anche se a stupire di più è stata la forte nevicata di inizio settimana, che ha lambito anche la pianura vicentina. Difficile dire con precisione cosa succederà nell'ultima settimana di marzo ma dalle prime indicazioni avremo la gioia di apprezzare temperature primaverili solo per poche ore. Quasi sicuramente bisognerà aspettare l'inizio di aprile».

Inverno, come si diceva, con numerose nevicate, anche a Vicenza e negli altri centri di pianura. «L'inverno che ci siamo lasciati alle spalle - conferma l'esperto di Serenissima Meteo - si è rivelato nevoso come non mai, con uno strato complessivo di neve accumulata in pianura di circa 40 centimetri: in particolare occorre ritornare indietro di parecchie decine di anni e ancora non si trova, almeno per la città di Vicenza, un febbraio così abbondante in fatto di precipitazioni nevose, pur in un contesto, come detto, di freddo non certo epocale».

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