NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La nuova "frontiera" del cicloturismo

Numeri in crescita per gli appassionati della bicicletta, che viene scelta sempre più anche per le vacanze e il relax. La città di Vicenza è ancora in ritardo, ma le prospettive sono buone

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La nuova "frontiera" del cicloturismo

(C.R.) Il cicloturismo è un mondo tutto da scoprire. E un'occasione da prendere al volo per contribuire ad aumentare le presenze sia degli italiani che degli stranieri. Gli addetti di lavoro, interpellati per questa inchiesta, confermano la possibilità del raggiungimento di risultati sino a qualche anno fa impensabili anche a livello di presenze turistiche. Ecco cosa emerge.

 

Vladimiro Riva, consigliere delegato del Consorzio turistico Vicenza È:

«Occasione da non perdere, ma gli operatori devono crederci e investire»

La nuova "frontiera" del cicloturismo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Il cicloturismo è un settore in forte crescita e rappresenta una miniera d'oro per Vicenza. È una grande occasione da non lasciarsi sfuggire». Vladimiro Riva, consigliere delegato del Consorzio turistico Vicenza È, va subito al nocciolo del problema. E spiega: «La nostra provincia può offrire molte opportunità per i cicloturisti, italiani ed esteri, ma deve migliorare notevolmente l'offerta e la promozione. Noi stessi stiamo scoprendo un mondo nuovo: ad esempio sul sito della Regione Veneto sono riportate una buona parte delle strade bianche, ricercate dagli appassionati. Le potenzialità di sviluppo sono evidenti e quindi il compito, anche nostro in prima persona, è quello di pubblicizzare questo tipo di offerta, molto ambita all'estero ma, secondo gli ultimi dati, in forte crescita anche in Italia. Non dobbiamo dimenticarci che il cicloturismo, tanto per non allontanarci troppo dal Vicentino, è già forte in Trentino e sul lago di Garda, quindi dobbiamo essere bravi nell'attirare questa turisti anche nella nostra provincia. I cicloturisti, per certi aspetti, assomigliano ai golfisti che amano muoversi e cambiare luoghi».

Secondo Riva è una task-force quella che dovrà mettersi in moto per favorire il rilancio del settore. «Sicuramente - precisa - non basta mettere a disposizione delle camere o indirizzarli nei luoghi giusti per apprezzare la cucina: servono hotel attrezzati con garage, piccola officina e menù speciali per sportivi. In particolare gli operatori devono offrire un servizio completo, mettendo a disposizione guide aggiornate, il servizio di affitto delle bici ed altro altra: sono loro i primi a dover credere ed investire in questo settore, destinato a crescere notevolmente nei prossimi anni».

L'occasione per una disamina complessiva è stato, nello scorso fine settimana, il congresso nazionale dalla Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) promosso dall'associazione Tuttinbici Vicenza, che ha chiamato a raccolta 180 delegati provenienti da tutta Italia e numerosi tour-operator stranieri. «Abbiamo scoperto molto cose nuove - conferma Riva - che ha evidenziato un settore frizzante e ricco di spunti. Per quanto ci riguarda noi come Vicenza È abbiamo ospitato 5 tour-operator italiani, mentre gli stranieri erano sette: due austriaci e uno ciascuno proveniente da Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Olanda e Norvegia. Nella tre giorni sono state proposte anche delle escursioni in bicicletta che li ha veramente sorpresi e lasciati a bocca aperta, perché nessuna città al mondo può garantire un tour che nell'arco di 30-40 chilometri consente di ammirare numerose ville palladiane».

«Non sono d'accordo - conclude Vladimiro Riva - con chi dice che il cicloturismo rappresenta uno dei segnali della crisi economica: molto spesso chi decide di affrontare una vacanza del genere, e mi riferiscono in particolare ai turisti del Nord Europa, viaggia in aereo, sceglie hotel eleganti e ama trovare una bicicletta di marca da affittare. Semplicemente vuole spendere bene i propri soldi, investendo in un periodo di relax all'aria aperta, al sole e al caldo, ma anche visitando ville e chiese. Il nostro compito, ripeto, è di capire questo business magari inventandoci qualcosa di innovativo, come magari per qualche gruppo di appassionati, organizzare delle visite in aziende leader del settore e storiche, come la Campagnolo e la Dainese a Vicenza, la Selle Royal di Rossano, e ancora la Battiglin e la Liotto».

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