NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Cellule staminali e mondo delle donazioni

Tra il San Bortolo e le sue eccellenze tecniche da una parte, le associazioni di solidarietà fortemente impegnate nella società, il quadro della disponibilità e servizio è diventato molto ampio - La dimensione effettiva del volontariato che rappresenta la risorsa sociale principale di ausilio anche alla medicina

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Cellule staminali e mondo delle donazioni

(g. ar.)- Nell'ambito di un settore problematico per definizione come la sanità pubblica ed anche considerando il quadro di quelle che nel lavoro quotidiano dell'ospedale si definiscono le eccellenze del servizio, è quasi scontato considerare i dipartimenti di punta, a partire da quelli che si occupano di chirurgia, la sede più adatta per sviluppare questi concetti e trarne alla fine le dovute considerazioni. L'ospedale San Bortolo di Vicenza di queste eccellenze ne ha parecchie e non si limitano al settore chirurgico. Basta un'occhiata ai dati emergenti dal centro immuno-trasfusionale e di genetica umana per capire quanto tutto questo discorso sia fondato ed abbia d'altra parte riscontri anche molto semplici da trovare. A partire dai numeri, che di per se' non significherebbero poi una valutazione complessiva e definitiva del lavoro che il centro svolge e del come lo svolge, ci sono altre considerazioni molto precise e tecnicamente anche molto chiare a testimoniare appunto i livelli raggiunti.

Cellule staminali e mondo delle donazioni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Per un centro trasfusionale transitano ogni anno centinaia e centinaia di pazienti: il popolo più numeroso è naturalmente quello che per definizione risulta più vocato al contatto: sono le trasfusioni il grosso del lavoro, quindi, anche se non ci si potrebbe limitare a questo neppure volendo. A monte del risultato finale di questo servizio che nel caso citato è quello delle trasfusioni c'è infatti una preparazione tecnica e scientifica che chiede una potente organizzazione; non per nulle, come si sa, questo tipo di centri fornisce a richiesta sangue e plasma, ma naturalmente ha il compito di procurarselo.

Il centro del San Bortolo manifesta proprio questa caratteristica saliente e decisamente importante e cioè non solo quella di avere un ciclo di lavoro importante e senza interruzioni, con quindi un rifornimento costantemente alimentato anche grazie alle attività delle associazioni di volontariato, ma anche un'abbondanza di disponibilità che gli permette di fornire altri centri.

Nell'ultima puntata di In Piazza ci siamo occupati appunto del centro trasfusionale e di immunologia del San Bortolo con la presenza di due professioniste del settore e di altrettanti rappresentanti delle associazioni di volontariato. È servito a chiarire molto precisamente i contorno di un grosso lavoro che nel contesto generale dell'ospedale di Vicenza e della sua ulss pesa notevolmente. Il centro infatti non si occupa soltanto di trasfusioni e “di sangue”, per così dire, ma allarga la propria attività ad uno studio di ricerca scientifica che coinvolge il settore delle cellule staminali, materiale organico di primaria importanza per la cura di alcune patologie particolarmente importanti.

Dopo di che entra in gioco anche tutto il ragionamento sui volontari a cui accennavamo poco fa. Il volontariato vicentino è il più importante spicchio di un volontariato che non ha eguali in Italia e cioè quello complessivo veneto. Per avere una dimensione peraltro sempre parziale di questo fenomeno è sufficientemente ricordare che in provincia di Vicenza, con codice di attività e tesserini di iscritti, agiscono la bellezza di 320 associazioni di volontariato. Poi però ci sono le altre associazioni, quelle con i numeri pesanti, come l'AIDO ad esempio, che nei suoi registri dei donatori di organi conta oggi quasi 60mila iscritti, oppure i donatori di sangue che di aderenti in attività ne hanno almeno tremila, o infine i donatori di midollo osseo che contribuiscono in modo particolare alla cura di patologie gravi e gravissime con 19mila soci. Un quadro come si vede davvero rilevante: metà dei residenti del vicentino sono volontari o collaborano con le associazioni di volontariato.

Hanno partecipato ALBERTA ALGHISI del servizio trasfusionale ulss Vicenza, CHIARA LIEVORE biologa, ANDREA TURATO presidente ADMO (donatori midollo osseo) e BRUNO ZAMBERLAN presidente AIDO (donatori di organi).

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