NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Crisi imprevedibile 30 anni fa: nemmeno un mago...

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Crisi imprevedibile 30 anni fa: nemmeno un mago...

I cambi generazionali evidentemente non hanno prodotto niente di costruttivo proprio perché è la situazione generalizzata che ha travolto tutto e tutti, ma resta il fatto che altri paesi hanno altri modi e altre chiavi di lettura per affrontare la crisi.

EGIDIO PASETTO- Ripeto il concetto di prima e aggiungo che non può essere una sola parte ad avere la responsabilità di tutto. Credo molto di più nella responsabilità individuale e personale di ciascuno di noi, ciascuno nel proprio campo: credo che il problema sia allargato quindi e diviso perché la profondità e la radicalità dei cambiamenti presuppone altrettanta profondità di proposte. Non c'è politica cattiva e società buona, c'è invece la possibilità per ciascuno di aiutare a cambiare in modo costituente tutto quel che si maneggia tutti i giorni anche in economia. In modo isolato nessuno è in grado di risolvere niente perché è travolto dal carico di responsabilità che non può sostenere. Bisogna rifondare perché sono cambiati tutti gli elementi di riferimento: individui presi come tali, perciò, e individui considerati come collettività quando si mettono assieme e rappresentano assieme qualche qualcosa. Il tema vero insomma è quello che occorre mobilitare le forze e cambiare con radicalità la situazione, radicalità che non è quella di Grillo capace solo di accusare gli altri.

Crisi imprevedibile 30 anni fa: nemmeno un mago... (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)PIETRO BARTOLOMEI- Forse il governo Monti ha dato una mano a risollevare l'Italia ma ha per quanto riguarda gli esodati rotto il patto con i cittadini nel momento in cui gli ha detto vai in pensione per poi il giorno dopo lo ha lasciato a casa senza dargli in cambio nulla, a cominciare dalla pensione. Ci sono 120mila miliardi di evasione fiscale, mi domando come si fa a pensare di dare o tagliare per l'Imu in tutto 8 miliardi eruro. Bisogna razionalizzare, altrimenti il pil andrà da 120 a 130 e per pagare dovremo ricorrere o ad altre tasse o alla diminuzione dei servizi e tanto per cambiare a spese di quelli che hanno meno possibilità degli altri. In Germania l'evasione fiscale che c'è ed è perseguita con la tecnica e con l'efficienza: il direttore di banca scappato con un dischetto pieno di nomi di evasori è stato contattato dal governo federale che ha recuperato dai 4 ai 5 miliardi di euro dopo essere andato a pescare quegli stessi evasori ad uno ad uno. In Italia invece si sono chiesti se era lecito e non hanno fatto niente di niente. Abbiamo 800miliardi di spese dello Stato: possibile che non si possa fare un po' di economia almeno al punto di risparmiare un 3 per cento? Se non riparte l'economia ne saremo distrutti.

BRUNO OBOE- C'è un problema di responsabilizzazione a partire dalla base, come diceva Pasetto. Siamo stati dirigenti sindacali e sappiamo bene che quello che abbiamo fatto è ancora lì a dimostrare il nostro lavoro. Ma non c'è stata volontà politica di affrontare i problemi; se un presidente dice che non è giusto pagare le tasse è la rovina certa e gli esempi sono devastanti quando sono così. Questo esempio arriva dall'alto e non ha niente a che vedere con la responsabilità di ciascuno di noi. Siamo in una situazione determinata ed appesantita da irresponsabilità totale di chi si mette a parlare a briglia sciolta senza pensare a quel che dice, gente così in un paese normale sarebbe andata in galera. Ora vedremo: non si sono volute cambiare le leggi, ma io ho una grande speranza. Occorre diminuire la burocrazia, non solo far pagare le tasse. Aiutiamo le aziende a creare lavoro magari cominciando proprio dalle facilitazioni per chi assume giovani. Perché queste cose le dicono adesso e non le hanno dette negli ultimi dieci anni quando governavano senza praticamente opposizione? Napolitano ha 88 anni e ha una testa che funziona molto bene, ha accettato di continuare; è emerso così un governo rinnovato non solo nelle persone ma anche nelle competenze, nella professionalità nell'età media dei suoi componenti. Se non viene affrontato un problema come il lavoro giovanile, come dicevano i nostri maestri del sindacato, non si ottiene il vero risultato dignitoso che è quello di rendere la gente libera dal bisogno; siamo tornati indietro invece di progredire. È da questo che bisognerebbe ripartire rimettendo in moto il nostro paese e finalmente dandogli i provvedimenti che sono necessari e che debbono essere attuati nel giro di massimo tre mesi. Altrimenti non c'è cambiamento.

 

nr. 17 anno XVIII del 4 maggio 2013

 

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