Un Comune come se la cava nell'affrontare un appuntamento così difficile e pieno di impegno?

MILENA CECCHETTO- Nel caso specifico non ha contro indicazioni perché la gente aspetta da sempre e non ci dà nessun problema, anzi. Dal punto di vista organizzativo poi bisogna essere allineati tutti assieme con le varie componenti del Comune e parlare con gli organizzatori e confrontarsi a fondo per vedere che cosa si può fare e che cosa mettere a disposizione quanto a servizi. Si arriva sempre ad una soluzione di buon senso e questo caso non ha mancato di confermare il concetto.

MAURO PERUZZI- A questo proposito, debbo dire che noi che veniamo dal mondo dei rally sappiamo bene che cosa vuol dire mettersi d'accordo con le amministrazioni per una manifestazione che crea problemi di qualche tipo alla gente, come rumori, le auto in prova giorni prima, eccetera. In questo caso i problemi invece non esistono se non nella messa a punto del percorso, perché la gente che in genere protesta per i rally qui fa tutto il contrario ed è la nostra forza: non vede l'ora che queste auto passino e che lo spettacolo abbia inizio. La Mille Miglia non riscuote che entusiasmo, la gente c'è, ci sono le signore anziane a Montecchio che si mettono fuori di casa con la seggiola e stanno a guardare. Tra l'altro è un successo che ha trascinato anche noi come organizzatori e per questo l'abbiamo riproposto e lo riproporremo.

LAURA CAMPAGNOLO- E poi ci sono gli eventi collaterali, uno specie a Montecchio...

MILENA CECCHETTO- Ho la fortuna di avere un Lyons Club che organizza una raccolta di beneficenza per uno sportello contro la violenza sulle donne e sui bambini: si raccoglieranno fondi con un buffet nei pressi del Municipio: si acquista un biglietto e il ricavato va all'obiettivo della raccolta fondi. Un buon modo per esprimere uno spirito solidale, una iniziativa che aggiunge qualcosa e naturalmente va ringraziato chi come la Scuderia ha permesso di avere altro e incrementare tutto questo rispetto alla manifestazione vera e propria.

LAURA CAMPAGNOLO- A Vorrei chiedere ad Andrew Thomas Arduini come si vive nel back stage questa attesa, quanto si consuma in termini di nervi?

ANDREW THOMAS ARDUINI- È particolarmente testa la questione perché bisogna provare queste macchine con il lavoro dei meccanici che non è affatto semplice; principalmente sono i meccanici che sentono molto questa responsabilità; non sempre il conducente dell'auto sa cosa fare con questi mezzi molto vecchi; il pilota deve prendere confidenza con la vettura, il meccanico lo deve assecondare, quando si entra in simbiosi va tutto bene, al punto che al termine della gara la gara ti manca.

MASSIMO AMENDUNI- I problemi sono tanti. I pezzi non si trovano se non da qualcuno che ha ancora qualcosa di originale, oppure bisogna risalire a chi ha i disegni meccanici dell'auto e riprodurre quel che serve ma con i materiali di allora, non con altri materiali. Nel mio caso sono state fatte appena dieci Alfa 1500 come la mia e lo furono per la Mille Miglia di allora: dopo, dal 1929, l'auto è passata a vari piloti, è andata in Libia nel '41 poi negli Stati Uniti dove è stata alla fine ritrovata passando per il concessionario Ferrari e tornare alla fine in Europa. Molto interessante per me capire chi si è seduto al volante di questa macchina che ormai ha 85 anni; pensate che ci sono ancora le fotografie, io per fortuna ne ho trovata qualcuna e forse ne avrò ancora: le ultime tre le ho trovate negli Stati Uniti poco tempo fa... In questo caso davvero è una questione storica, Campari nel '28 ci ha vinto, forse c'era anche Enzo Ferrari e chissà chi altro. Ma certo la storia di questa macchina è affascinante e io tento di ricostruirla piano piano. I pezzi capita che si rifacciano con anche materiali diversi naturalmente, moderni, sicuramente più affidabili, anche se credo si debba fare una scelta o verso l'originale o per avere semplicemente una macchina che si rifà per arrivare in fondo. Se scegli la cosa originale naturalmente rischi di restare anche a piedi, ma sta tutto nel gioco che ti va di giocare...

ANDREW THOMAS ARDUINI- Dipende poi anche da pilota, uno può avere il piede pesante e il meccanico te lo dice perché capisce: vai più piano, con un motore e una meccanica come questi devi stare attento...

LAURA CAMPAGNOLO- Chiudiamo dicendo che cambia qualcosa anche in Piazza dei Signori.

MAURO PERUZZI - Sorgato e Alessio ci hanno dato l'idea di un palco più lungo, ora è di 20 metri e offre a tutti la possibilità di vedere bene le auto con uno schermo di 6 metri per 4 per cui da qualsiasi parte della piazza non sfugge proprio niente; poi c'è anche con la diretta televisiva di TVA; quindi, grandi possibilità di spettacolo ancora più dell'anno scorso. Credo che lo spettacolo sarà incredibile, la Basilica rimessa nuovo, il passaggio da Ponte degli Angeli, uno spazio in Basilica per cenare a buffet e vedere contemporaneamente le auto, e tutto per aumentare le potenzialità di pubblico di questa manifestazione: l'anno scorso gli spettatori sono stati calcolati in oltre trentamila, ma secondo me c'era molta più gente, era un affollamento valutabile bene anche ad occhio oltre quelle cifre. La gente del resto dà senso alla manifestazione, a noi che organizziamo, ai piloti che corrono. Dove si vedrebbero queste auto? Nemmeno nei musei e in più in questo caso c'è anche da sottolineare l'attraversamento del territorio vicentino al quale si dà così una visibilità enorme anche di misura mondiale perché ci sono tantissimi equipaggi non italiani. Sono anche questi i migliori messaggeri per la comunicazione di un evento come questo fino a raggiungere i livelli migliori.

 nr. 18 anno XVIII dell'11 maggio 2013

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