NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Pioggia e freddo, agricoltura in ginocchio

Le precipitazioni abbondanti e il calo repentino delle temperature stanno creando problemi in tutti i comparti. Per molte colture, soprattutto asparagi, ciliege e mais, è già possibile stilare una prima stima dei danni

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Pioggia e freddo, agricoltura in ginocchio

(C.R.) Una primavera che di fatto non è mai sbocciata in maniera decisa sta mettendo in ginocchio il settore dell'agricoltura anche nella provincia di Vicenza. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha svolto un'indagine a 360 gradi, sentendo gli addetti ai lavori, in cui emerge per alcune culture - in particolare asparagi, ciliege e mais - è già possibile stilare una prima stima dei danni. Preoccupazione anche per il taglio dell'erba e la produzione del foraggio, mentre non c’è allarme per quanto riguarda la viticoltura.

 

Martino Cerantola, presidente provinciale Coldiretti di Vicenza:

«Danni già evidenti, perso il 50% della produzione dell'asparago»

Martino_Cerantola (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il primo allarme arriva dalla sede di Vicenza della Coldiretti provinciale, che da settimane sta monitorando la situazione, settore per settore, in tutto il territorio del Vicentino. Ad esprimere preoccupazione, ovviamente a nome di tutti gli associati, è il presidente Martino Cerantola, che spiega: «I danni sono già evidenti e anche se il tempo si stabilizzerà da inizio giugno è ormai certo che il maltempo, registrato soprattutto ad aprile e maggio, porterà a una perdita in termini di fatturato complessivo che non è ancora quantificabile, ma che non potrà essere evitato. È chiaro che è presto per trarre conclusioni precise in questo senso: da parte nostra stiamo valutando la situazione e soprattutto vedremo che cosa succederà nelle prossime settimane. Solo a fine stagione decideremo come comportarci per eventuali prese di posizione o richieste danni».

Il momento attuale è problematico, visto che esistono situazioni gravi con perdite evidenti e non più recuperabili. «Per quanto riguarda la produzione dell'asparago, una dei prodotti più delicati e apprezzati della nostra terra - spiega Cerantola - è stato perso almeno il 50% della produzione, un dato che non potrà migliorare visto che la stagione è ormai nella fase terminale. In genere l'intera orticoltura risulta penalizzata da una primavera quanto mai anomala sotto il profilo meteorologico: per tutti i prodotti siamo di fronte a ritardi, in molti casi anche l'impossibilità di mettere a dimora il prodotto stesso».

«Le coltivazioni estensive come il mais - aggiunge il presidente della Coldiretti - si trovano in una situazione paradossale: in alcune zone della provincia non si è ancora riusciti a seminare, mentre in altre lo si è fatto, ma con risultati poco soddisfacenti. Il danno economico sarà ingente e tra qualche mese rischia di ripercuotersi sugli allevamenti in quanto gli allevatori e i titolari delle aziende agricole che usano il mais come cibo per gli animali dovranno reperirlo in altri mercati o comunque acquistarlo, spendendo dei soldi che non erano programmati».

Grossi problemi anche per la fienagione un po' in tutta la provincia. «Nell'idea collettiva - aggiunge Cerantola - l'alternanza di piogge e sole favorisce la crescita dell'erba, ma piovendo di media ogni 2-3 giorni e non avendo mai fatto caldo, siamo in ritardo con la stagione di oltre un mese. Negli anni precedenti a fine maggio ci si preparava per fare il secondo taglio, mentre in alcune zone del Vicentino si deve ancora fare il primo e comunque il taglio iniziale garantirà un raccolto non certamente ottimale. Gli alberi da frutto? Purtroppo stanno soffrendo per le continue piogge e gli sbalzi di temperatura che non favoriscono prodotti come albicocche e pesche, anche sotto il profilo della qualità».

 

Sergio Carraro, tecnico dell'istituto di genetica "Strampelli" di Lonigo:

«Grandi problemi per i seminativi: mais, soia e bietola al tappeto»

Anche dall'istituto di genetica "Strampelli" di Lonigo, che tra i vari compiti ha anche quello di emanare il Bollettino fitopatologico, arriva un preoccupante allarme per l'agricoltura vicentina. «Al momento attuale - spiega Sergio Carraro, tecnico dello "Strampelli" - la situazione più critica riguarda i cosiddetti seminativi, quindi mais, soia e bietola. Le piogge incessanti non hanno consentito di effettuare la semina, che deve essere fatta con il terreno asciutto. Nei casi in cui la semina stessa è stata effettuata si sono verificati allagamenti che hanno portato a marcire gli stessi semi. In alcune zone gli agricoltori hanno addirittura provato a procedere con una seconda semina, dopo aver visto vanificato i risultati della prima. Il tutto sperando in un miglioramento del tempo ma questo non si è verificato e i bilanci sono stati altrettanto negativi».

«Purtroppo queste colture sono tipiche della primavera - spiega Carraro - e il trascorrere delle settimane in queste condizioni ci fa arrivare alla conclusione che alla fine i danni saranno ingenti e si arriverà a produrre solo una parte, ancora non quantificabile, rispetto alla media annuale. Il problema a livello di clima non ha riguardato solo le quantità di pioggia assolutamente inusuali per il periodo, ma anche il fatto che non c'è mai stato un periodo superiore ai cinque-sei giorni senza precipitazioni. Tornando alle scelte strategiche dei produttori nel settore dei seminativi una delle ipotesi è che alla fine si privilegerà la semina della soia, ma se tutti gli agricoltori faranno questa scelta il rischio è che alla fine finiranno anche le scorte delle sementi di questo prodotto».

Anche dallo "Strampelli" di Lonigo, così come dal quartier generale della Coldiretti, si esprime preoccupazione per la raccolta del foraggio. «La settimana scorsa (nella terza decade di maggio, ndr) sono bastati 2-3 giorni senza pioggia a spingere qualche contadino a tagliare i pascoli per potersi creare un po' di scorta di fieno. In realtà chi è del mestiere sa bene che l'erba deve essere asciutta, altrimenti il prodotto è lontano dall'essere ottimale».

Meno preoccupazioni invece per i vigneti, dove tuttavia, l'attenzione deve essere massima da parte dei produttori. «Con queste condizioni climatiche - l'avvertimento di Sergio Carraro - è necessario un maggior impegno fitosanitario contro le infezioni dei parassiti: ad esempio la peronospora, la principale e più conosciuta malattia fungina delle viti, risulta particolarmente virulenta quando piove e c'è forte umidità. Mi chiedete per quanto tempo continuerà questa situazione meteorologica? Dai nostri studi anche l'inizio giugno sarà caratterizzato da tempo instabile, mentre pare che dal 9-10 giugno arrivi finalmente l'estate».

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