NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Calcio vicentino a picco, storie di "fallimenti"

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Calcio vicentino a picco, storie di "fallimenti"

Umberto Nicolai, assessore allo sport ed ex presidente del Coni provinciale:

«Nel Vicentino non c'è solo il calcio, risorse distribuite nei vari sport»

nicolai (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Sull'argomento abbiamo sentito il parere di Umberto Nicolai, assessore allo sport del Comune di Vicenza e presidente provinciale del Coni per alcuni decenni, che dà una chiave lettura a 360 gradi sicuramente interessante. «Nel Vicentino non c'è solo il calcio - spiega Nicolai - quindi le risorse economiche, intesi come sponsor e fatiche dei dirigenti, sono distribuite tra i vari sport e lo stesso riguarda anche i tifosi. E non ultimi i giovani che hanno la possibilità di scegliere tra vari sport di squadra, ma anche, tra i tanti, atletica, ciclismo e nuoto. Lo sport vicentino nel 2012-2013 ha conquistato tre scudetti nazionali di sport di prima fascia, lo Schio nella pallacanestro femminile, l'Asiago nell'hockey su ghiaccio e il Valdagno nell'hockey su pista, tutte discipline che vantano grandi tradizioni nella nostra provincia. Secondo dimenticare che nel volley siamo la seconda provincia italiana per numero di tesserati».

Il calcio, soprattutto a Vicenza, è dunque in controtendenza rispetto ai trionfi di quest'anno. «Difficile da fuori esprimere un giudizio di quanto avvenuto - spiega il professor Nicolai - anche se la storia biancorossa è fatta di alti e bassi. Semmai c'è un altro aspetto che ci consegnano le statistiche del calcio professionistico in provincia: è vero che il Vicenza è indubbiamente la squadra leader, ma è altrettanto vero che realtà come Marzotto Valdagno, Schio, Thiene e recentemente anche il Bassano hanno saputo ritagliarsi spazi importanti a livello professionistico. In altre parole, il Vicenza non ha probabilmente mai saputo unire tutte queste forze, probabilmente anche per questioni campanilistiche e la conferma arriva dal fatto che club vicentini, anche tra quelli non citati, hanno rapporti diretti, ad esempio con Parma, Chievo e Milan».

Una "strategia extraprovinciale" che riguarda anche l'attività giovanile. «Non mi risulta - conclude Umberto Nicolai - che il Vicenza Calcio, almeno negli ultimi decenni, abbia mai rappresentato un punto di riferimento e di aggregazione in tutta la provincia per i ragazzi di maggior talento».

 

L’ex presidente Pieraldo Dalle Carbonare: «Molti errori nella gestione

Cassingena. Il più grave è non aver mai puntato e creduto sulle persone»

Pieraldo_Dalle_Carbonare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il futuro del Vicenza non è roseo secondo il parere di Pieraldo Dalle Carbonare, storico presidente del club di via Schio, che rilevò nel 1989 in serie C1 e nel giro di pochi anni portò ai vertici nazionali con il trionfo in Coppa Italia nel 1997 e alla semifinale di Coppa delle Coppe. «Non servirebbero tanti commenti - spiega l'ex presidente - a parlare sono i risultati a bocciare il Vicenza: tre retrocessioni con due ripescaggi e tre salvezze all'ultima giornata, dimostrano che il Vicenza della gestione Cassingena è stata deludente. Qualcuno potrà obiettare che sono momenti difficili ma ad esempio in tutti questi anni, tanto per restare nella realtà del Nord-Est, Chievo e Cittadella hanno dimostrato di avere le idee chiare, per non parlare dell'Udinese, che rappresenta una società modello. Io da calciatore ho giocato solo tra i dilettanti, ma ho affrontato il Chievo in Promozione e il Cittadella in Prima categoria. Ciò significa che queste due società, che rappresentano una cittadina e addirittura un quartiere di Verona, hanno portato avanti un progetto calcistico solido e con ottimi frutti».

Sui pessimi risultati del Vicenza negli ultimi anni l'ex presidente afferma che «quando le cose vanno così male non ci sono solamente uno o due motivi, ma c'è un complesso di motivi per cui non si vince. Probabilmente non mai stato portato avanti un programma convincente, probabilmente pensavano di ottenere dei ricavi che poi non ci sono stati. A mio parere l'errore principale è stato questo: nel calcio, che siano calciatori o tecnici, devi puntare e credere in quella persona con la quale andare avanti, magari rinunciando anche ad offerte allettanti. Se ogni anno rivoluzioni tutto, sei costretto a ricominciare sempre da capo. Io mi ritengo fortunato nel calcio, perché ho trovato calciatori e uomini che mi sono tenuto stretto».

Pieraldo Dalle Carbonare non nasconde la propria preoccupazione per il futuro. «Stiamo vivendo una situazione difficilissima, il calcio non garantisce più ricavi. Temo fortemente anche per il passaggio di proprietà, basti pensare che a pochi chilometri da qui un club (il Padova, ndr.) è in vendita e a condizioni migliori del Vicenza, ma non se ne fa nulla».



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