NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Calcio vicentino a picco, storie di "fallimenti"

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Calcio vicentino a picco, storie di "fallimenti"

L'amarezza di Sergio Campana, ex-biancorosso e presidente onorario dell'Aic:

«Per il Vicenza retrocessione annunciata, il Bassano importante vada avanti»

Sergio_Campana (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Sergio Campana, indimenticato biancorosso negli Anni Cinquanta (quando giovanissimo vinse due edizioni del Torneo di Viareggio) e Sessanta, con 236 presenze e 48 reti tutte in serie A, non ha ancora smaltito la delusione e l'amarezza per il tonfo in Lega Pro. «È stata una retrocessione annunciata - spiega l'avvocato Campana, storico fondatore e presidente dell'Associazione Italiana Calciatore, di cui ora è presidente onorario - e per il momento non si vede la luce in fondo al tunnel. Io al Vicenza sono legatissimo e mi definisco un grande tifoso e mi piange il cuore dire che è caduto in un abisso dal quale sarà difficile risalire. Al di là della retrocessione a preoccupare è anche la situazione societaria: da moltissimi mesi si sente parlare di questo passaggio di proprietà e quindi la situazione generale non può non preoccupare tutti i tifosi biancorossi e a quanti stanno a cuore le vicende della squadra».

Sergio Campana, da decenni frequentatore della tribuna d'onore dello stadio Menti, ama ricordare la «famosa autostrada della serie A quando negli anni d'oro da Verona a Trieste, passando per Vicenza, Padova, Venezia e Udine, tutte queste squadre si alternarono a giocare con le grandi del calcio italiano». «Non c'è dubbio - dice Campana, riferendo al Vicenza - che la mancanza di risultati in questi nove anni evidenziano una mancanza di organizzazione societaria. In particolare non si è mai vista la volontà di costruire e di portare avanti un progetto ambizioso, come dimostrano tre retrocessioni e altrettante salvezze in extremis».

Un pensiero anche sul Bassano, città dove Campana ha lo studio legale e che segue con altrettanta frequenza al Mercante. «Il Bassano avrebbe di positivo che è una delle poche società virtuose, meriterebbe sicuramente risultati migliori. Quest'anno sembrava fatta per il passaggio in Prima Divisione, l'augurio è che la mancata promozione non scoraggi la famiglia Rosso. Ora è importante portare avanti il lavoro di quest'anno, il Bassano può sicuramente far parte tra un anno della serie C unica».

I timori del procuratore Claudio Pasqualin: «A Vicenza commessi errori

clamorosi, ma ora bisogna fare attenzione a quanti rileveranno la società»

Claudio_Pasqualin (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Molto critico per quanto avvenuto negli ultimi anni nella squadra biancorossa è l'avvocato Claudio Pasqualin, noto procuratore calcistico (ma anche grande appassionato e praticante di ciclismo), che nelle sue numerose comparsate televisive non ha mai nascosto il suo tifo per il Vicenza, la città dove abita da 30 anni.

«Sono stati commessi degli errori clamorosi - il commento deluso di Pasqualin - da tempo la società mostra la corda. Tre retrocessioni in nove anni sono davanti agli occhi di tutti e certificano errori evidenti e continuati, anche sotto il profilo tecnico e le persone sono sempre le stesse. Qualcuno potrà obiettare che fare calcio di questi tempi non è facile ma ci sono società, nel raggio di poche decine di chilometri, come Cittadella e le due veronesi che sono state amministrate diversamente dal punto di vista tecnico e i risultati sono altrettanto evidenti, questa volta in senso positivo».

Sul futuro del Vicenza Calcio l'avvocato Pasqualin non nasconde le proprie preoccupazioni. «Non è detto che chi arrivi riuscirà ad invertire la tendenza - tiene a sottolineare - molto spesso in questi casi si può passare dalla "padella alla brace". Nel mondo del calcio, soprattutto in un momento economico incerto come questo, il rischio è di trovarsi in casa "avvoltoi intenzionati a gettarsi anche sulle ossa senza polpa". C'è poi da considerare che una società calcistica di serie C rischia di avere una gestione in perdita con costi altissimi e senza ritorni sotto nessun punta di vista: una volta un presidente calcistico si sedeva a fianco del politico, ma ormai questo interesse e questi vantaggi non esistono più».

«Nonostante la delusione per i risultati - conclude Claudio Pasqualin - bisogna ringraziare i Cassingena per quanto hanno fatto e nel contempo. Io starò attento a chi arriverà, sentire di trattative con imprenditori di vari Paesi non mi lascia assolutamente tranquillo né fiducioso per il futuro».

 

nr. 23 anno XVIII del 15 giugno 2013



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