NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Stagione di sagre: tradizione e anche qualità

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Stagione di sagre: tradizione e anche qualità

Completiamo il discorso ora con Giorgio Rossi e Roberto Astuti di seguito a quanto diceva Antonio Chemello…

GIORGIO ROSSI- Non sono né un enogastronomo e non ho professionalità in tema ma sono andato in tanti ristoranti, che sono davvero tantissimi e fanno tantissime cose buone, come Chemello col suo Palmerino, ho mangiato piatti eccezionali; da Astuni ho trovato spunti importanti che mi piacerebbe portare in proloco e tirarne fuori un qualcosa di nuovo. Spero che diventi possibile con l’aiuto di Astuti.

ROBERTO_ASTUNI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ROBERTO ASTUNI- Il messaggio corretto che deve passare è proprio questo: buon cibo con tanta gente che viene e capisce. Lo stesso Antonio tenta di valorizzare in altro modo anche le sagre, magari con piatti di ceramica e finendola con la plastica. È chiaro che se un costo di sagra è 10 euro mentre in ristorante ci sono camerieri e cuochi che vanno pagati ed il prezzo non può essere lo stesso. Quando con la Confraternita Deco organizziamo qualcosa alla fine tutti acquisiscono qualcosa, si fa squadra e si fa rete sul territorio. Coinvolte sono tutte le realtà del territorio e quindi è il territorio che cresce con il beneficio di una ricaduta su tutti indistintamente che alla fine è a vantaggio di tutti.

ANTONIO CHEMELLO- Aggiungo che ci sono anche altri spunti che ci fanno bene, ci danno molte speranze. I volontari non dovrebbero essere costretti a seguire regole speciali se non quelle essenziali quando si fa una festa. Invece vedo che piano piano si riesce a fargli capire che anche qualche spunto estetico può avere importanza, un piatto diverso, un grembiule, un cappellino se si cucina. Se al corso hanno partecipato 180 persone su 200 deve pur voler dire qualcosa.

VINICIO_CAROLLO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)VINICIO CAROLLO- Non c’è contrasto con i ristoratori, ripeto l concetto, ne abbiamo avuto che sono entrati in proloco e ci hanno aiutato a crescere e a rispettare le regole; i miei ristoratori sono una fortuna per noi perchè hanno fatto progredire ed affermare il rispetto delle regole igienico sanitarie che sono da rispettare scrupolosamente anche perché contribuiscono a cambiare perfino la mentalità del volontario: così viene lì e si adegua alle regole, riesce a proporre un prodotto all’altezza del cliente. Secondo me il contrasto tra ristoratori e proloco se c’è stato non ci riguarda più perlomeno nella nostra provincia. C’è collaborazione ed è bene che ci sia. La sagra dura quel che dura ma se il prodotto è di qualità poi continua a vivere nei ristoranti dove la gente può tornare per riassaggiare tutto. Pensate infine ai rifiuti, altro particolare che le sagre ci hanno messo sotto gli occhi: quest’anno abbiamo eliminato i piatti di plastica e serviamo sempre caldo il piatto da consumare. Credo che si tratti di cose magari apparentemente piccole eppure molto importanti da mettere bene in rilievo.

La legge di riforma alla fine ha fatto del bene con le sue regole, o no?

MARIO POIER- Sì, siamo cresciuti tutti assieme e siamo entrati nella mentalità giusta. Per quel che riguarda il volontariato c’è da aprire un libro infinito: il volontariato è l’anima della nostra società e gli esempi li troviamo dappertutto e sempre; ci sono anche i ragazzi che sono importantissimi perché dopo restano sempre impegnati in qualcosa. La nostra ACR che ci sostiene da anni costituisce per noi non solo un aiuto, ma un vero e proprio serbatoio che rappresenta in realtà quasi sempre l’inizio del volontariato sociale. Da qui si arriva a fare molto altro. Ce ne vorrebbero di più? Certamente, però è vero che il punto di partenza è proprio questo. Apprezzo quel che ha fatto il figlio di Antonio: chi ci viene ad aiutare deve sapere che esistono anche miglioramenti possibili. Non sarà facile arrivarci ma ci lavoreremo molto sopra perché siamo convinti che il volontariato è davvero il nocciolo dell’impegno della società verso se stessa.

ROBERTO ASTUNI- Teniamo presente che con la nuova legge sul turismo del volontariato ci sarà molto bisogno anche perché senza volontariato il turismo rischia grosso. Io vorrei che tutte le proloco arrivassero a lanciare questo stesso messaggio: le sagre “costine e salsicce” non sono finite, ma bisogna andare oltre perché è su quello che è nata la necessità di superare le cose ed è arrivata la legge sulle regole igienico sanitarie.

VINICIO CAROLLO- Merito anche all’autorità. Le ulss hanno capito il momento difficile e ci hanno accompagnato in una gradualità di crescita che ci ha permesso di traghettarci fino al risultato di oggi. Tutto questo è molto positivo e anche se ci vorrà ancora tanto lavoro il fatto fondamentale è questo.

 

nr. 26 anno XVIII del 6 luglio 2013

 

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