NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Chi accompagnerà Papa Francesco in Brasile?

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Chi accompagnerà Papa Francesco in Brasile?

La comunicazione non è un fatto semplice e sicuramente come dice Guglielmi gli scritti di Ratzinger sostituiscono nel loro valore la scarsa propensione dell’uomo a spingersi verso l’esterno.

GRAZIANO CULPO- Una delle cose che mi colpiscono di Francesco oltre all’immediatezza è che rivolto ai giovani invita a non perdere ciò di cui i giovani hanno bisogno e paura, cioè la speranza, la fedeltà, il desiderio di giustizia, la solidarietà. Lui dice che queste verità ci sono ancora perché se ce ne priviamo restiamo senza niente, smarriti, socialmente impoveriti. La globalizzazione dell’indifferenza di cui ha parlato a Lampedusa credo si possa far rientrare in questo grande concetto dei surrogati dei valori a cui non si deve cedere perché sono i valori a farti rinascere e perché lì trovi tutto.

ANDREA GUGLIELMI- È proprio questo che dobbiamo rilanciare.

SILVIO SCACCO- C’è una analogia: il primo GMG parte dopo l’omicidio Moro, oggi i nostri giovani soffrono la mancanza di lavoro. Francesco dirà qualcosa di simile a quello che ha detto Woytila nell’84.

Torniamo a questo concetto dell’indifferenza colpevole e di come l’uomo non se ne deve lasciar attirare per comodità o altro…

GRAZIANO CULPO- Leggendo la storia in modo trasversale sappiamo che dove c’è formazione c’è formazione critica e c’è pericolo per il potere. Non si manipola l’uomo informato come l’uomo ignorante. Gli interessi che entrano in gioco quando parliamo di dimensione sociale sono molti e sono sempre di potere in un modo o nell’altro e anche la chiesa è stata segnata da questo. Recuperando un po’ il messaggio autentico del Vangelo come ce lo propone questo Papa capiamo che quando parla di cristiani in politica per risanare la politica, e capiamo come e perché dice questo. Stare in politica con il cuore cristiano cioè con la morale l’etica. Il giro che proponiamo ai giovani questa volta comincia dal nordest del Brasile, la terra di quel vescovo che diceva: se aiuto il povero a capire perché non ha da mangiare sono comunista. Per dire che è tollerato il dare da mangiare al povero ma non certo farlo progredire informandolo. Tutti hanno boicottato questi concetti, la coscienza è pericolosa per il sistema in generale, quello che mira agli interessi particolari e non al bene comune e alla giustizia. In questa proposta ci sono tre settimane durante le quali percorreremo un cammino di giustizia in nome di Cristo e toccheremo punti del Brasile che spiegano molto della condizione di oggi in quella terra. Poi saremo anche a Rio de Janeiro e a Volta Ridonda. Punti chiave di storie sociali, di conflitti, di presenze di religiosi che hanno tracciato il cammino del Vangelo e della giustizia. È un po’ la tesi di Papa Francesco, che punta esattamente sulle stesse cose.

ANDREA GUGLIELMI- i sono anche altri pastori e altri vescovi antipatici ai regimi per avere fatto scelte che non andavano d’accordo con i governi del Brasile. Noi abbiamo camminato insieme con loro e la chiesa vicentina li ricorda con grande devozione. Chi sono i poveri oggi? Il Serng di Torino sostiene che i veri poveri sono i giovani perché sono privati del futuro e della speranza. Questo Papa vuole infondere speranza e futuro e vuole dire che vale la pena di lottare per ottenere questo risultato. Sono molto curioso di capire che cosa succederà in questo GMG

I giovani sono difatti i protagonisti da Madrid a Istanbul delle manifestazioni che hanno come oggetto il miglioramento delle condizioni di vita…

SILVIO SCACCO- Francesco darà indicazioni molto cogenti che andranno a pestare i piedi a più di qualcuno. Ho visto a Toronto Colonia e Sidney come si muoveva l’informazione che ignorava sistematicamente anche i primi dieci giorni con un milione di ragazzi già lì, per poi parlare dell’arrivo del Papa quando arrivava all’aeroporto. I vescovi sono sempre stati molto abili ed hanno fatto in modo che non finisse tutto con la banalizzazione dei problemi a cominciare da quello della pedofilia. Anch’io sono curioso, voglio vedere se il tema di andare dove le persone stanno soffrendo prendere coscienza di quel che succede riesce o no a fare breccia larga: Francesco parla chiaro, è sincero, è informale, mostra il pollice per dire che va bene così e viene capito perfettamente. I motivi di speranza ci sono. Speriamo che il riverbero arrivi anche dalle nostre parti.

A proposito di riverberi, Vicenza segue questo viaggio con servizi anche su TVA e radio Oreb…

GRAZIANO CULPO- Importante il sevizio degli uomini di chiesa che hanno amplificato il loro messaggio: oltre ai religiosi sacrificati ci sono anche moltissimi laici tutti accomunati dal desiderio di costruire giustizia. Francesco sa che i suoi inviti faranno breccia.

ANDREA GUGLIELMI- Speriamo di mandare immagini non di grande stanchezza ma di vitalità; seguiremo il filo conduttore che si creerà e che non si può stabilire in anticipo. Tutti possono dare qualcosa, la vera linfa sono le persone, raccoglieremo il più possibile messaggi e volti e li rimanderemo a Vicenza in modo che tutti possano sapere che cosa è stato fatto.

SILVIO SCACCO- Forse questa utopia lucida si realizzerà: penso che prima o poi Francesco se ne’ andrà in America Latina per due o tre mesi.

 

 

 nr. 28 anno XVIII del 20 luglio 2013

 

 

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