(C.R.) La possibile riapertura delle case chiuse è stato uno dei "tormentoni" dell'estate ormai agli sgoccioli, anche se di fatto dell'argomento se ne discute già da diversi anni. La proposta referendaria promossa dal sindaco di Mogliano Veneto (Treviso), Giovanni Azzolini, che prevede l'abrogazione parziale della famosa "Legge Merlin" (con tanto di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale) è stata subito accolta da due comuni vicentini, Creazzo e Montecchio Maggiore, che sono tra quelli, assieme al capoluogo, che registrano le maggiori problematiche legate alla prostituzione in strada e che per questo hanno avviato la raccolta firme. Oltre ai sindaci dei due comuni, il portale "www.ladomenicadivicenza.it" ha voluto aprire il dibattito, coinvolgendo anche l'ex Questore Dario Rotondi, ora assessore alla sicurezza urbana del comune berico e Barbara Maculan, presidente dell'Associazione "Mimosa", che opera nel Vicentino a difesa delle ragazze che operano sui marciapiedi. Ecco cosa è emerso.
A Creazzo un centinaio di firme raccolte nel week-end. Il sindaco Giacomin: «Risultati inattesi, stiamo procedendo perché la gente è esasperata»
A Creazzo l'ultimo week-end è stato caratterizzato da una raccolta di firme per abrogare parzialmente la "Legge Merlin", con la presenza dei banchetti dislocati in due luoghi diversi, nella piazza centrale del Comune (davanti al Municipio) e nel piazzale esterno dell'ipermercato Famila, a poche decine di metri dalla regionale "11" verso Verona, che è probabilmente in tutto il Vicentino l'arteria con il maggior numero di prostitute in strada.
«Abbiamo fatto questa scelta - spiega Stefano Giacomin, sindaco di Creazzo - proprio per consentire da un lato la raccolta di firme durante il mercato settimanale e l'altra proprio a ridosso di un'area, adiacente alla regionale 11, dove ovviamente il problema è molto sentito e da dove, da sempre, ci arrivano le maggiori lamentele. Pur non essendo in possesso dei risultati definitivi, mi è stato anticipato che i risultati sono confortanti, in parte inattesi, visto che siamo sull'ordine di un centinaio di firme, ben distribuite nelle due postazioni. A queste vanno aggiunte anche quelle raccolte presso l'Ufficio segretaria del Municipio dove la raccolta firme è iniziata ancora a luglio. Un risultato così confortante mi ha convinto a contattare, in tempi brevi, il sindaco di Mogliano Veneto, con il quale mi organizzerò per l'invio firme, ovviamente dopo che saranno autenticate, visto che in casi simili, per legge, tutte le firme dovranno essere raccolte in un unico punto e poi spedite o consegnate. Certamente 500 mila firme sono tante, ma è chiaro che peserà il numero dei comuni che a livello nazionale verranno coinvolti: dovessero esserci anche città grandi, capoluoghi di provincia compresi, il traguardo può essere raggiunto. Vorrei far notare che si tratta di un referendum abrogativo, che quindi comporta un risultato immediato. E comunque sarebbe un segnale forte verso un Parlamento, che da decenni tergiversa e fa immobilismo sulla questione».
«Non c'è dubbio - conclude il primo cittadino di Creazzo - che il problema della prostituzione sulla strade è sulle spalle, non solo e non tanto dei sindaci, ma dei cittadini che risiedono nelle zone in cui si pratica il meretricio, che provoca situazioni negative facilmente comprensibili come la sporcizia, la pausa di rientrare a casa a tarda sera, una situazione generale di pericolo e non ultimo anche un problema fiscale che danneggia lo Stato».
Anche Montecchio Maggiore è sceso in campo. Milena Cecchetto: «Con il sindaco di Mogliano Veneto vorremo organizzare qualche evento insieme»
L’altro comune "sceso in campo" è quello di Montecchio Maggiore, dove il sindaco Milena Cecchetto da alcuni anni porta avanti questa "battaglia" che l'ha vista
ospite, ancora due anni fa, della conduttrice Mara Venier a "Pomeriggio in diretta" sulle reti Rai, proprio su questo tema. In particolare la raccolta firme è iniziata alla prima settimana di agosto, cioè da quando è stato possibile firmare il modulo in Municipio a Montecchio.
«Abbiamo raccolto una cinquantina di firme - spiega il sindaco castellano - che all'apparenza possono sembrare poche, ma che a mio parere sono un buon numero se si pensa che stiamo parlando del periodo in cui il maggior numero dei cittadini è in ferie. E soprattutto che chi ha firmato è venuto appositamente in Municipio. Ora iniziamo la vera campagna tra la gente, per far capire che l’abrogazione della parte di legge che sancì la chiusura delle case di tolleranza permetterebbe di liberare le strade, di regolamentare il settore della prostituzione, prestando adeguata assistenza sanitaria e pensionistica a chi la esercita, e di compiere controlli più efficaci e a fini repressivi nei confronti dello sfruttamento, in particolare dei minori. La proposta di referendum, infatti, non intende abrogare le parti di legge che condannano lo sfruttamento delle persone che esercitano la prostituzione, ma bensì portare ad una regolamentazione generale per una legge che ha ormai quasi 60 anni ed fuori dal tempo».
Per tutto il mese di settembre verranno organizzati banchetti per raccogliere le firme, e questo avverrà nei giorni di mercato, il venerdì mattina, dalle 9.30 alle 12.30, davanti al Municipio, con la presenza dello stesso sindaco, che inviterà i cittadini a firmare i moduli per la raccolta delle 500 mila adesioni necessarie per l’indizione del referendum. «Tutte le firme dovranno essere autentificate - spiega Milena Cecchetto - e quindi al momento della firma è necessaria la presenza di un amministratore, come ad esempio il sindaco o il segretario comunale. È nostra intenzione muoverci anche nelle numerose sagre previste in questo mese, nei centri anziani mentre è allo studio (come ha fatto il comune di Creazzo, ndr.) anche trovare un'area, magari un parcheggio, vicino alla statale, dove il problema è molto sentito. Il sindaco di Mogliano Veneto Giovanni Azzolini? Ci siamo sentiti e confrontati spesso, ci piacerebbe organizzare qualche evento insieme, ne stiamo parlando».