(g. ar.)- L'appuntamento con la scuola superiore e le scelte che il passaggio dalla media comporta sempre è tra i più difficili per i ragazzi che ne sono protagonisti diretti e anche per le loro famiglie che si ritrovano a dover effettuare una scelta quasi sempre non proprio scontata.
La confusione è spesso prevalente sulla chiarezza di idee e non può essere così dal momento che l'età dello studente è tale per cui risulta ben difficile immaginare che i pensieri siano talmente chiari da consentire di effettuare una scelta senza sorprese per il futuro.
La prova di tutto questo sta nella percentuale dei ragazzi che cambiano corso di studi o che non si adattano a quello che hanno scelto (circa il 7% nazionale) arrivando ad abbandonare gli studi dopo il limite previsto per l'obbligo.
A gennaio scatta il periodo di preiscrizione alla scuola superiore, momento che coinvolgerà complessivamente in provincia di Vicenza circa 2500 ragazzi con rispettive famiglie. Un momento decisamente difficile per le conseguenze anche a lungo termine che comporta dato che questa scelta si ripercuote inevitabilmente su tutta una carriera indirizzando alla fine anche le altre scelte, queste assolutamente definitive, a meno di una rinuncia allo studio e dell'opzione conseguente per il lavoro, dove e come compatibilmente con quanto offre il mercato.
Il quesito riguarda molto da vicino le centinaia e centinaia di famiglie i cui figli nel giro di quattro mesi si troveranno di fronte alla necessità di iscriversi alla scuola superiore.
Come sappiamo tutti è quasi impossibile maneggiare nel giusto modo questa bussola che rischia il più delle volte di risultare alla fine poco adeguata alla necessità, ma tuttavia la scelta del corso di studi non solo è obbligatoria, ma è così importante che rischia di coinvolgere alla fine tutta la carriera scolastica dei giovani che hanno come obiettivo prevedibile salvo eccezioni quello di approdare alla fine all'università.
Il caso tipico, medio, che non pone lo studente alle porte di una soluzione particolarmente favorevole per la professione del padre o della madre, e quindi lo mette nella condizione normale di scegliere pensando ad un futuro senza appoggi e apparentemente così lontano nel tempo, ci dimostra che l'orientamento scolastico è davvero un problema di prima grandezza e sembra non risentire in prospettiva delle condizioni reali della società in cui dobbiamo vivere.
La scalata agli istituti tecnici è un fatto, ma anche la scelta per i licei rimane un riferimento costante e importante. Tra i due tipi di corso di studi c'è sostanzialmente una equivalenza di percentuali attorno al 40% con pochi decimali di differenza in questo momento a favore dei tecnici. Il resto, cioè il 20% è ancora legato alla scelta delle scuole professionali che negli ultimi vent'anni sono andate calando ed ora mantengono invece una quota abbastanza costante.
Naturalmente quando si parla di orientamento scolastico, oltre che prendere a spunto principale studenti e famiglie non si può ignorare la società, il mercato del lavoro reale, le possibilità vere di un riversamento della preparazione proveniente dagli studi sulla vita professionale futura. Coinvolte diventano così le parti sociali, le categorie produttive, gli imprenditori e le loro aziende, tutti quelli insomma che fanno da interlocutori prima potenziali e poi reali per lo studente che deve scegliere corso di studi. Industriali e artigiani sono naturalmente i primi interlocutori in questo dialogo verso il futuro, ma anche il sindacato che con i datori di lavoro proprio in questa provincia hanno stretto un accordo specifico dando così corpo a tutto il tema della preparazione e dell'aspettativa reciproca che deve esistere tra ragazzi in crescita e società che li chiama ad un ruolo.
In Piazza ha promosso una puntata su questo tema: hanno partecipato alla trasmissione sull'orientamento scolastico LEONARDO DE LUCA dell'Associazione JEst Università Vicenza, TINA CUPANI responsabile della CISL Scuola, SANDRA FONTANA ufficio Scuola e famiglie di Confartigianato, CRISTIAN ZOPPINI per Confindustria, GIANI ZEN Preside Brocchi Bassano e TIZIANA COSMA dell'ENAIP Veneto.