NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Giornali Murali

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

facebookStampa la pagina invia la pagina

Giornali Murali

In occasione della presentazione del libro, abbiamo incontrato l'autore.

Da cosa nasce il suo interesse per i documenti e gli archivi storici?

«Sono sempre stato curioso, mi piace la ricerca, trovare i documenti storici che trattano di argomenti amministrativi della nostra bellissima città, per un confronto con l'attuale. Così ho deciso di accedere alle fonti dirette, conservate negli archivi del Comune di Vicenza, della Biblioteca Bertoliana, dell'Archivio di Stato, dove sono conservate le preziose documentazioni che dovrebbero essere salvate. Per due anni, questo è stato il mio impegno, tradotto in Giornali Murali».

Giornali Murali (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Qual è a suo avviso il fascino suscitato nel comune cittadino dalla visione o consultazione di documenti storici antichi?

«È necessaria una grande passione per la storia, a cominciare da quella della propria famiglia, i nostri antenati cioè i nonni in via di estinzione, i loro racconti di guerra e di vita vissuta. Analizzare quello che i nostri predecessori hanno costruito e ci hanno lasciato in eredità come testamento. Mi ha affascinato la lettura della Notificazione per le Tariffe sul Dazio, meraviglioso, tecnicamente valido e superiore alle leggi scritte nei nostri giorni, potrebbe essere una tesi di laurea. Avvisi, Proclami, Notifiche servivano a trasmettere al popolo minuto notizie utili per la formazione di uno Stato e di una Nazione in cui il 75% della popolazione non sapeva leggere nè scrivere».

Quale Vicenza emerge da questi documenti?

«Una Vicenza straordinaria, legata alla Serenissima Repubblica, una Vicenza amministrata dalle grandi e storiche famiglie come Valmarana, Porto, Godi, Bonin, Zileri,Trissino, Da Schio, Chiericati, Piovene, Trento, Salvi. Poi in tempi più recenti Sindaci illuminati come Gaetano Costantini, Bartolomeo Clementi, politici come Fedele Lampertico, Paolo Lioy, personaggi che hanno fatto di Vicenza una città bellissima come risulta essere ancora ai nostri giorni. Ricordo che molte proprietà delle nobili famiglie sono state lasciate in eredità ai vicentini, vedi l'Istituto Proti, il Salvi, il Trento e tante altre, costituendo un patrimonio artistico culturale che pochi comuni in Italia possono vantare».

Giornali Murali (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)È stato un weekend importante per Vicenza: oltre alla festa religiosa dell'8 settembre c'è stato anche il fine settimana della Rua. Cosa pensa di questa tradizione?

«La riedizione della Rua è una cosa straordinaria, l'Amministrazione con il Vicesindaco Bulgarini, ha fatto centro mettendo in moto un meccanismo che ha risvegliato la voglia di partecipazione dei singoli e delle Associazioni, io partecipo da sempre con l’Associazione Amici Viale Trento che presiedo. L'8 settembre era una festa religiosa, da ragazzini si saliva a Monte a piedi, dopo la messa tutti al Pellegrino per la cioccolata, folle di devoti. Qui probabilmente la città ha perso la memoria, come la processione del Corpus Domini, ma Monte Berico è sempre frequentata dai credenti. Utile sarebbe una venuta di Papa Francesco sul colle Berico per rinnovare il nostro giuramento. Dopo la messa, si scendeva in Campo Marzo alle giostre, a mezzogiorno una coperta stesa sull'erba, un pezzo di pane, due uova sode e la festa si concludeva a sera, con la Basilica di Monte tutta illuminata. Insomma, sacro e profano uniti per la città».

Un'immagine, tra le tante del libro, raffigura l'arco del Revese, poi abbattuto per l'ingresso di Mussolini a Vicenza. Cosa avvenne esattamente?

«Il Capo del Governo, Benito Mussolini venne più volte a Vicenza, le adunate per il saluto al Duce erano oceaniche. Per l'inaugurazione del Piazzale della Vittoria a Monte Berico del 1924, i giornali dell'epoca parlano di ventimila persone. Per queste grandi occasioni servivano spazi, l'Arco del Revese separava la città dalla campagna, costituita dal Campo Marzo che si estendeva sino a San Felice, ed era da ostacolo al movimento della colonna trionfale del Duce e del suo seguito, proveniente dalla Stazione. L'arco fu abbattuto, senza storie o lamentele, ma le pietre che costituivano il manufatto non furono più rintracciate».

Lei ha già scritto altri libri su Vicenza (Giornali di Pietra) e ne ha già pronto un altro: ce ne parla?

«La prossima pubblicazione è prevista per Natale, il titolo sarà Eventi Vicentini, il racconto documentato di quanto avvenuto a Vicenza a partire dalle grandiosi feste del 1680, quando tutti i nobili dell'alta Italia vennero a Vicenza per divertirsi e fare affari. Le grandi feste per soli ricchi, organizzate a Palazzo Braschi, la presenza di Napoleone a Vicenza, la principessa Sissi e Francesco Giuseppe, i Savoia presenti spesso in città ospiti a Palazzo Zileri della Contessa Drusilla Dal Verme, Giuseppe Garibaldi che arringa la folla dalla Basilica Palladiana, le manovre militari del 1870, il primo comune commissariato e tanti altri eventi che hanno reso celebre la nostra bella città».

Luciano Parolin, docente di scuola media, è autore di altre pubblicazioni e quaderni sulla città di Vicenza. Ambiente e Natura; Eventi Vicentini; Giornali Murali, Vicenza non solo Palladio. È l'ideatore della Marcia delle 7 Porte attraverso Vicenza Antica per la salvaguardia delle mura scaligere vicentine.

 

nr. 31 anno XVIII del 14 settembre 2013

Giornali Murali (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar