NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Turismo straniero in crescita, Vicenza si dice "pronta"

I dati confermano l'aumento di coloro che arrivano dall'estero, tra cui gli operatori economici. Associazioni di categoria ed enti si stanno attrezzando, ma è necessario fare passi in avanti

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(C.R.) A Vicenza il turismo straniero è in crescita, non solo per la presenza di turisti ma anche di operatori economici, collegati alle fiera orafe e alle aziende sempre più impegnate con l'export. Ma la nostra città è pronta, anche a livello di conoscenza delle lingue straniere, a questi nuovi flussi? Lo abbiamo chiesto ai responsabili delle associazioni di categoria ed enti turistici. Ecco cosa è emerso.

 

Annamaria Fontana, Esac Formazione Confcommercio: «Corsi di inglese in forte crescendo nell'ultimo anno, una decina nel 2013»

Fontana_Annamaria (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un importante osservatorio per capire l'attenzione verso gli stranieri - comprendenti turisti, ma anche imprenditori e operatori commerciali - arriva da Esac Formazione, che fa parte della Confcommercio di Vicenza, dove si registra un forte crescendo dei corsi di lingua straniera, in particolare di inglese. «È un aumento notevole - conferma Annamaria Fontana, una delle responsabili dell'attività Esac rivolta ad associati e aziende vicentine - che si registra sia a livello di numero dei corsi che dei partecipanti: per quanto riguarda quest'ultimo aspetto siamo passati da corsi con 8-10 frequentanti sin al raggiungimento del numero massimo fissato a 30 unità. Solo di lingua inglese, nel primo semestre di quest'anno abbiamo organizzato sei corsi, mentre altri tre sono iniziati o stanno partendo in questi giorni. Facile intuire che a fine anno arriveremo almeno a una decina, contro il paio che venivano organizzati sino a qualche anno fa. Curioso anche osservare come ai corsi base di inglese, una volta i più richiesti, adesso sono molto richiesti e partecipati anche i corsi avanzati, di secondo e terzo livello, cioè quelli in cui vengono impartite nozioni più specifiche. Oltre all'inglese, la lingua più richiesta è lo spagnolo, con tre corsi già promossi nel corso del 2013, a seguire tedesco e francese».

«Ma quelli riservati ad associati, commercianti ed operatori economici - fa notare la signora Fontana - sono solamente una parte dei corsi che vengono organizzati da Esac Formazione. Vanno infatti aggiunti tutti quei corsi richiesti specificatamente da aziende e gruppi, che si tengono nella nuova sede di Creazzo oppure, su richiesta, direttamente nelle sedi aziendali. In questi casi facciamo fronte a richieste specifiche. Quasi mai vengono richiesti corsi di base, proprio per il fatto che la lingua straniera è comunque conosciuta, bensì approfondimenti per contesti specifici: se serve formare centralinisti è necessario prevedere certe lezioni e per responsabili commerciali impegnate quotidianamente nell'export è necessario impartire un vocabolario più tecnico. Come sono le richieste di altre lingue, quelle cosiddette emergenti? Per la verità sono ancora basse, abbiamo avuto richieste qualche domanda per corsi di russo e giapponese, ma i casi si contano sulle dita di una mano».

E in un futuro a breve-medio termine questi corsi sono destinati ad aumentare ancora? «Difficile rispondere a questa domanda con precisione - conclude Annamaria Fontana - ma riteniamo di poter dire che difficilmente si tornerà indietro e i rapporti con l'estero sono destinati a crescere, così come la presenza di operatori e turisti stranieri. Inoltre per le nuove generazioni l'uso dell'inglese è ormai indispensabile».

 

Oscar Zago, presidente Associazione Albergatori: «Il turismo si svilupperà ulteriormente, servirà conoscere anche russo e cinese»

Zago_Oscar (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un quadro tranquillizzante sulla conoscenza delle lingue straniere da parte degli operatori turistici, arriva da Oscar Zago, presidente dell'Associazione provinciale Albergatori di Confcommercio Vicenza. «Nella nostra realtà - spiega Zago - siamo più avanti in questo senso rispetto ad altre province. Grazie alle fiere orafe presenti da decenni ma anche a molti imprenditori e operatori stranieri che frequentano le aziende locali l'utilizzo dell'inglese e di altre lingue è un fatto assodato. In realtà è doveroso guardare avanti e partire dal presupposto che tutti i report economici mondiali indicano il turismo come uno dei comparti in crescita, e nello stesso tempo si evidenzia l'aumento da parte di turisti che prima degli Anni Duemila erano quasi sconosciuti, come russi e i cinesi. Ora l'apprendimento di queste lingue diventa strategico per sviluppare il proprio business. L'inglese rimane la lingua straniera più parlata, a ruota nella nostra provincia metterei il tedesco, vista la numerosa clientela a livello economico, seguita dallo spagnolo, che peraltro a noi è più comprensibile».

«L'utilizzo delle lingue straniere ma anche dei consumi e delle abitudini di certi - precisa Zago - sarà fondamentale per ogni hotel per sviluppare il proprio business, anche a livello di internet. Tanto per fare un esempio, legato alla numerazione delle camere degli hotel, in questi anni abbiamo appreso che i cinesi considerano il "4" un numero sfortunato, come da noi talvolta è considerato il "17". E a proposito di cinesi solo con l'arrivo di questi turisti abbiamo appreso le loro esigenze ad esempio per quanto riguarda la prima colazione. Qualcuno potrà obiettare che l'inglese è ormai per definizione la lingua internazionale, ma succede che molti cinesi vengono a visitare l'Italia conoscendo solo la loro lingua».

Per il presidente degli albergatori sarà importante investire in questo settore. «L'economia in Italia e nel mondo - conclude Oscar Zago - non raggiungerà più i livelli di un tempo, quindi sarà fondamentale investire nel turismo e remare tutti nella stessa direzione, puntando su vari settori: il business legato alle fiere e all'economia rimane fondamentale anche perchè distribuito tutto l'anno, così come quello turistico, in un'area peraltro dove la concorrenza di Venezia, Verona e Padova è notevole. Non c'è dubbio che l'organizzazione di grandi mostre può garantire numeri importanti, ma bisogna anche proporre dell'altro. Un esempio? Se il turista straniero va in via Condotti a Roma o in via della Spiga a Milano a fare shopping, perché non accompagnare le nostre comitive in corso Palladio a Vicenza o dalle “Sorelle Ramonda”?».



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