NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Tribunale, pomo della discordia o progresso?

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Tribunale, pomo della discordia o progresso?

Ma quali sono effettivamente i riflessi sulla gente, su tutti quelli che per una qualsiasi ragione si agganciano al sistema giudiziario e restano ad aspettare per mesi o anni?

TIZIANO BULLATO- Sicuramente soffre l'utente e ne soffre il servizio, il condannato che vuole appellarsi, la parte offesa che aspetta inutilmente il risarcimento, l'imprenditore che non riesce a farsi pagare dai debitori, ci sono i fallimenti, mille cose. Ma ci sono anche tutti quelli che avevano stabilito in rapporto fiduciario con il tribunale di Bassano e che a titolo del tutto gratuito facevano da tutori a persone svantaggiate non  in grado di cavarsela in questo labirinto: questi tutori una volta informati che le pratiche passano a Vicenza hanno fatto sapere che non continueranno, non è comodo per nessuno, per dire, cambiare il percorso Enego/Bassano con quello da Enego a Vicenza, mi pare chiaro. Sulla questione delle specializzazioni debbo dire che se non c'è la specializzazione del giudice su una determinata causa che la richiederebbe, il problema tecnico importante diventa quello di non avere la reale possibilità di poter aggredire il problema.

Tribunale, pomo della discordia o progresso? (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)FRANCESCO SAVIO-  All'inizio i miei colleghi di Bassano hanno visto la cosa come un problema di organizzazione con qualche disagio ma non insormontabile visto che ciascuno di noi ha i colleghi domiciliatari a Vicenza, ecc. Nel civile ti vai a fare l'udienza di prove e per il resto basta il collega. Ma il problema vero è per l'utenza che ha sicuramente spese in più: vi cito l'udienza di mercoledì scorso, ad esempio, con il trasferimento a Vicenza della causa: tutto bene, stesso orario, però a Vicenza. Ma al terzo pignorato chi glielo dice? Difatti si è presentato regolarmente e naturalmente a Bassano però non ha trovato a nessuno. Il risultato di tutto questo è che ci sono stati tanti rinvii quante erano le cause da discutere. Fino al 12 il tribunale di Bassano era in vita e lo citavamo in questi termini, ma dal 13 non era più così: non si può cambiare in un giorno, il trasloco non si fa dalla notte al mattino. I disagi ci sono e continueranno se va bene per un mese o un mese e mezzo. Se avessimo i 7 magistrati in più con un unico tribunale? Può essere, ma teniamo conto che questa è l'ottica dei magistrati, non si può rimediare al trasferimento costante dei magistrati da civile a penale, da una specializzazione che ha in incarico ad  una che ne richiede una del tutto diversa. Non ci vogliono 40 magistrati, il discorso è diverso, guardiamo bene di quante specializzazioni abbiamo bisogno e ci accorgeremo che l'annuncio del ministero sui 20 magistrati si è contraddetto in continuazione. Nel grande tribunale è certo che la produttività risulta comunque ridotta. Il carico di 1500 fascicoli per giudice non viene risolto con un tribunale proporzionato su 900mila abitanti. Io resto convinto che nel piccolo si lavora meglio. In questi anni Bassano fino al 2010 era arrivato nel civile a chiudere in due anni e Vicenza chiudeva in 6. Altro problema poi è quello che riguarda il fatto che comunque non tutti i magistrati di Bassano verranno qui a Vicenza perché ci sono trasferimenti già chiesti e che verranno accolti.

TIZIANO BULLATO- Per la precisione va detto anche che oltre al problema dei trasferimenti già chiesti è successo che almeno per due volte sono stati messi a concorso posti di magistrato a Vicenza e chi aveva vinto ha preferito andarsene altrove: la montagna di 1500 fascicoli che uno si trova sul tavolo dal primo giorno possono anche spaventare...

FRANCO BARILÀ- Non c'è una grande differenza negli spostamenti di persone tra civile e penale e poi le distanze qui da noi non sono grandi; sono altri gli aspetti di questa nuova situazione che mi preoccupano davvero, dall'ordinamento giudiziario al coinvolgimento dello status dei magistrati, alla questione del ruolo dei pubblici ministeri, a quella separazione delle carriere per cui abbiamo raccolto le firme recentemente.

TIZIANO BULLATO- Chiudo citando un comunicato stampa della Camera penale che diceva aiutiamo nella raccolta di firme dei referendum sulla giustizia perché è giusto restituire ai cittadini la parola visto che la politica non è stata in grado di organizzare una riforma che a questo punto va invece fatta. Rimettere a posto le cose credo che alla fine significherà per il nostro caso aspettare un paio di mesi e cancellare questa baraonda, ma arrivati alla fine a quel punto e a quel risultato resteremo sempre anni luce distanti dalla condizione vera di una giustizia giusta a cui si arriva non con l'improvvisazione, ma al contrario con iniezioni massicce di personale e di mezzi. Un altro modo non esiste.

 

nr. 33 anno XVIII del 28 settembre 2013
 

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