NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il canto di Ester

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Il canto di Ester

Lei descrive un Veneto ridotto alla miseria e alla fame: le vessazioni, l'occupazione napoleonica, la famigerata tassa sul macinato, la terribile pellagra: non era un bel vivere...

Rivolta_Schio (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)«In effetti per la povera gente quello fu un periodo terribile. Oltre alle tasse, il Veneto conobbe la piaga della pellagra, la malattia determinata da una carenza vitaminica dovuta al fatto che i contadini si alimentavano quasi esclusivamente con la polenta, mangiavano 'in giallo' come si diceva - un uomo ne mangiava fino a tre chili al giorno - . Era una vera epidemia, quasi un terzo della popolazione delle campagne ne era affetta e furono istituiti dei pellagrossari, strutture riservate ai malati di pellagra. Furono decenni di miseria e dolore e le condizioni non cambiarono molto anche dopo il passaggio sotto gli austriaci e successivamente nel Regno d'Italia».

Le figure dei due preti della storia sono ispirate a personaggi realmente esistiti...

Pasque_Veronesi (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)«I due sacerdoti sono gli unici personaggi che si rifanno a persone realmente esistite. Don Munari, nella realtà don Marini, era un giovane cappellano di Carrè che si mise al fianco dei rivoltosi e che per questo fu catturato dai francesi e fucilato in Campo Marzo a Vicenza il 19 agosto 1809. Si danno i nomi più strani alle vie della città e dei paesi, e penso sarebbe bello che una via portasse il nome di quel giovane sacerdote ammazzato per aver scelto di stare dalla parte della sua gente. L'altro sacerdote, don Rodighiero, si ispira alla vita di don Vescovi, un prete dell'altopiano di Asiago che pubblicamente prese le difese dei così detti briganti e per questo dovette più volte rifugiarsi in Trentino».

Lei lascia un finale aperto... ci sarà un seguito per Ester e Angelo? Il loro sogno d'amore sarà realizzato? O ha già in cantiere un nuovo romanzo?

«A dire il vero, non amo le storie che vengono riprese. La storia di Angelo ed Ester credo resterà così e ognuno potrà pensare il futuro che più gli piace. Ora sto lavorando ad un romanzo che racconta una vera e propria epopea che si è svolta in un luogo magico della nostra provincia, ma non dico di più...».

Renato Giaretta è nato a Vicenza nel 1956. Medico e specialista nel campo della nutrizione, ha partecipato a numerose missioni medico-sanitarie in varie regioni del mondo. Dai diari di queste esperienze ha pubblicato “Le vie della sofferenza e del cuore”.



nr. 33 anno XVIII del 28 settembre 2013

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