Andrea Todescato, direttore Servizio di igiene e sanità pubblica Ulss 6: «Nessun virus causato dalla zanzare tigre, da noi tre casi di "dengue"»
Nessun virus causato dalla zanzara tigre, mentre nell'ambito dell'Ulss n.6 si sono verificati, ma poi risolti senza conseguenze per i pazienti, tre casi di "dengue", la malattia infettiva tropicale causata dal virus Dengue, conosciuta anche come "febbre del Nilo". È confortante il bilancio estivo che arriva dal Dipartimento del Sisp, il Servizio di igiene e sanità pubblica, diretta dal dottor Andrea Todescato, che precisa: «Tre casi in totale rapportati alle migliaia di potenziali utenti che hanno trascorso le vacanze nel sud-est asiatico, in Sudamerica e Centro America, possono essere considerati un numero sotto la media e comunque tranquillizzante. Sono patologie che noi comunque consideriamo "importanti" e che provocano da semplici forme influenzali, anche leggere, a forme molto più gravi. Le complicanze si verificano in base al quadro clinico della persona che contrae il virus».
Ma sono possibili analogie tra la zanzara tigre e il virus Dengue? A rispondere è lo stesso direttore. «Potenzialmente sì, anche se statisticamente risulta abbastanza difficile: se una persona con questo virus presente nel sangue, diciamo mediatamente nei primi sette giorni, viene punta da una zanzara tigre, quest'ultima, succhiando il sangue, potrebbe poi essere in grado di diffondere il virus ad altri oggetti. Tanto per tranquillizzare i vicentini posso dire che in tutto il territorio provinciale non abbiamo segnalazioni di agenti virali per quanto riguarda la zanzara tigre. E questo tipo di discorso include non solo la sorveglianza sulle persone, ma anche sugli animali: ad esempio negli allevamenti di cavalli i veterinari effettuano periodicamente queste verifiche».
Positivo dunque il bilancio - ma con i viaggi all'estero distribuiti in tutti i mesi dell'anno l'attenzione del Servizio di igiene e sanità pubblica, rimane sempre alta - per il 2013 che andrà a chiudersi fra pochi mesi. «Non è nostro compito - precisa il direttore Todescato - svolgere indagini, che invece spettano all'Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie di Legnaro. Piuttosto uno dei nostri ruoli principali è assicurarsi che i comuni svolgano regolarmente gli interventi di disinfestazione, nei tempi e nei modi stabiliti. Novità di quest'anno, alla fine di quest'anno, è stata quella di affidare l'incarico ad una ditta terza di svolgere delle verifiche a campione sugli interventi svolti da quelle società che hanno vinto gli appalti del comuni».
Stefano Campana, titolare della Biocontrol srl: «La zanzara tigre è in continua propagazione e il clima sta avendo il suo peso»
«La zanzara tigre si sta propagando velocemente, una decina d'anni fa non era presente ad esempio nelle zone a nord dell'Alto Vicentino. E non c'è dubbio che il clima sta avendo il suo peso». A parlare è Stefano Campana, titolare della Biocontrol srl, l'impresa vicentina di disinfestazioni dislocata tra Costabissara (dove si trova la sede legale) e Arcugnano (sede amministrativa e operativa), che vanta l'appalto con molti comuni della provincia (tra cui Vicenza) ma che lavora anche nel Padovano. Costituita nel 1998 proprio da Campana, laureato in scienze agrarie a agronomo abilitato e specializzato in entomologia urbana, la Biocontrol si occupa di disinfestazioni in ambiente urbano (zanzare, mosche, vespe, calabroni, topi, ratti e piccioni) e nelle industrie alimentari (metodiche Haccp), di diserbi civili e industriali, della difesa antiparassitaria del verde ornamentale (afidi, acari, cocciniglie, processionaria, bruco americano) nonché di allontanamento di volatili.
«Rispetto all'inizio degli Anni Duemila - riprende il titolare della Biocontrol - la zanzare tigre si è propagata in aree dove una volta non c'erano. Non c'è dubbio che stiamo assistendo ad una escalation, causata sicuramente dalle condizioni climatiche. Non è un caso infatti che l'unico comprensorio dove non abbiamo mai avuto richieste di disinfestazione è l'Altopiano di Asiago, mentre in pianura inverni sempre meno freddi consentono alla zanzara di "svernare", per poi riprodursi già in primavera. Come le combattiamo noi? In due modi: il primo attraverso un adulticida che ha come obiettivo quello di colpire gli insetti che pungono e succhiano il sangue, mentre nel secondo caso attraverso un larvicida, che come dice il nome, va a colpire le larve, presenti ad esempio nell'acqua stagnante e nelle caditoie dei tombini stradali».
«I nostri interventi di disinfestazione - conclude il dottor Campana - vengono affrontate con un approccio di tipo moderno, con particolare attenzione alla qualità del lavoro e ai prodotti utilizzati. La scelta accurata di questi ultimi, sono prodotti efficaci e con caratteristiche di compatibilità ambientale, soprattutto quando questi interventi vengono effettuati in parco giochi e aree pubbliche, frequentati da famiglie, bambini, gente che fa footing e animali domestici. Nello specifico noi acquistiamo queste prodotti da aziende che li testano e poi li registrano al Ministero della Sanità: ad esempio gli adulticidi vantano una bassa tossicità, essendo a base di acqua e non più di solvente, proprio su richiesta del Ministero».
nr. 34 anno XVIII del 5 ottobre 2013