NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Rotatorie/trappola per camion e ciclisti?

Negli ultimi due mesi doppio incidente con traffico paralizzato per ore: hanno ragione i comitati della strada Pasubio che vogliono deviato il traffico pesante da nord lungo la Valdastico? E poi c'è l'impresa di chi si azzarda in bici: rischia la vita e le garanzie per salvargliela non ci sono, come alla roulette russa

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Rotatorie/trappola per camion e ciclisti?

(g. ar.)- Qualcosa è cambiato nella densità del traffico cittadino di Vicenza: sono state le rotatorie inventate all'epoca da Claudio Cicero, prima come assessore di Hüllweck, in seguito come consigliere della giunta Variati che aveva ricevuto mandato specifico, a cambiare di fatto i termini della questione. Gli incroci regolati da semafori sono andati via via scomparendo e punti di grande congestione come Ponte Alto, l'Albera, viale della Pace, Marosticana, eccetera, sono andati perdendo peso e non si sono più viste le lunghe code di prima, salvo naturalmente le eccezione che come al solito però confermano la regola.

Le rotatorie hanno risolto il problema e non ci sono dubbi. Ora però stiamo assistendo mese dopo mese all'intensificarsi di incidenti che proprio alle rotatorie hanno come protagonisti i camion. Non si tratta delle rotatorie più grandi, a grande raggio di percorrenza, ma di quelle più piccole, con un diametro di una ventina di metri. E ce ne sono molte, inutile negarlo.

Lungo la statale da Thiene, quasi all'ingresso di Vicenza, ce ne sono due che si trovano tra il territorio di Maddalene e l'Albera: per due volte da Agosto ad oggi è successo che proprio lì si sia piantato un camion, un mezzo a più assi, particolarmente lungo ed evidentemente poco maneggevole in certe circostanze.

Rotatorie/trappola per camion e ciclisti? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ad incidenti di questo genere che peraltro non hanno provocato danni alle persone si rimedia in un tempo relativamente breve con grossi disagi però per la circolazione che resta interrotta anche per qualche ora. Ma il ragionamento è anche un altro: perché i camion vengono lasciati passare ancora lungo questa strade che come sappiamo benissimo tutti non offrono garanzie di spazio e sicurezza? l'altra domanda è quella dei comitati nati come funghi proprio da quella parti: perché ai camion non si fa obbligo di usare l'autostrada saltando così il nodo dell'Albera?

Non sono sufficienti d'altra parte spiegazioni parziali o rimedi parziali: non è detto che quel camion in particolare sia arrivato alla rotatoria delle Maddalene ad una velocità eccessiva mentre è sicuramente accettabile l'altro concetto e cioè che un mezzo a cinque assi lungo qualcosa come 18/20 metri trovi naturalmente difficoltà ad aggirare quella rotatoria così piccola e ad uscirne senza inconvenienti.

Quasi ovvio che il ragionamento da fare debba andare in altra direzione e cioè verso quella deviazione del traffico pesante dal punto di congiunzione tra la strada di Thiene e la città a lungo richiesta dagli abitanti della strada Pasubio e mai progettata dal Comune. Una alternativa verrà offerta dalla bretella che si realizzerà nell'ambito dei lavori per la Pedemontana, ma stiamo coniugando un verbo al futuro che non obiettivi certi a breve e che quindi non serve a prendere atto della situazione così come si presenta oggi.

L'esperimento delle rotatorie ha ormai qualche anno, risale al secondo mandato a Palazzo Trissino di Enrico Hüllweck: è stato sicuramente una importante innovazione per il traffico cittadino anche solo per aver eliminato di fatto semafori molto impegnativi e che provocavano lunghe code, come nel caso, uno per tutti, al semaforo dell'Albera. Oggi tuttavia si sente la necessità di apportare qualche variante perché specie negli ultimi due mesi si sono moltiplicati gli incidenti in genere con i camion a protagonisti. C'è poi l'altra categoria di bersagliati, in ancora maggiore difficoltà: quella dei ciclisti. Affrontare una rotatoria in bicicletta è come giocare alla roulette russa: il colpo in canna forse c'è ed il rischio è tutto a carico di chi ci prova.

In Piazza ha analizzato il problema con MARIA TERESA FARESIN di Confartigianato Vicenza settore Mobilità, CLAUDIO CICERO consigliere comunale e inventore delle rotatorie a Vicenza, ROMANO PIGATO presidente dell' Automobile Club e MARIANO VANTIN amministratore unico di ViaAbilità.



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