NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Come e quanto cresce il turismo a Vicenza?

La mostra in Basilica ha fatto capire che quei 270mila visitatori rappresentano la vera possibilità di un rilancio: molti di loro sono tornati nei mesi successivi perché la città non l'avevano mai visitata - La prospettiva alla luce dei dati dell'estate

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Come e quanto cresce il turismo a Vicenza?

(g. ar.)- Forse qualcosa di importante sta accadendo nella quotidiana normalità del turismo vicentino, fenomeno da sempre caratterizzato da visite brevi e non numerosissime, più intonate ad una categoria di amanti della storia e dell'arte che attirate da altra clientela.

Lo hanno suggerito senza mezzi termini due avvenimenti dell'ultima primavera. Prima di tutto il clamoroso successo della mostra in Basilica organizzata da Goldin, avvenimento culturale che ha ricevuto un riconoscimento di pubblico come la città non aveva mai visto. Anzi, se dobbiamo proprio tener conto dei numeri, quei 270mila biglietti venduti sono fuori portata per qualsiasi altro evento mai organizzato non solo a Vicenza, ma neppure in provincia.

Se si pensa che una piazza di grande attrazione turistica come Bassano ha avuto il suo apice di consensi con la mostra di Canova arrivando ad oltre centomila ingressi, ecco che la mostra in Basilica rappresenta senza dubbio un punto fermo per descrivere che qualcosa si è davvero mosso nel turismo a Vicenza.

Come e quanto cresce il turismo a Vicenza? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il secondo avvenimento trainante della primavera è stato il doppio contatto con il Giro d'Italia, prima il finale di tappa in viale Roma preceduto da oltre 60 chilometri in territorio vicentino con una lunghissima escursione sui Colli Berici, poi il passaggio per la tappa seguente in direzione dell'approdo finale. In questo caso i numeri sono praticamente incontrollabili ed anzi nel momento in cui si tenta di farsene un'idea meno vaga ci si accorge che si sta rimanendo comunque nella valutazione per difetto: 300mila persone una volta, almeno altre centomila la seconda, oppure come gli organizzatori hanno valutato si è andati complessivamente molto oltre il mezzo milione di spettatori in strada?

Un osservatorio attento come quello di Vicenzaè registra tutto questo con indubbia soddisfazione e sottolinea tra l'altro che in mezzo alle cose molto positive suggerite dai numeri c'è da aggiungere che c'è stato un fenomeno inedito, cioè una prima volta a Vicenza per migliaia di persone che nei mesi successivi alla mostra e al Giro sono tornate in città una seconda volta, non avendo prima mai effettuato questo viaggio: mostra e Giro insomma da intendersi come un forte veicolo di mediazione per stabilire nuovi rapporti in giro per l'Italia e anche fuori.

La mostra in Basilica ha dunque probabilmente determinato quella svolta importante nei numeri del turismo a Vicenza e potrebbe essere il punto di partenza, considerati i dati che emergono poi dal seguito della stagione, per nuovi orientamenti ed iniziative da parte degli enti che di turismo si occupano.

Alla fine di tutto il ragionamento non sono soltanto i 270mila visitatori della mostra allestita da Goldin, ma quelli che ci sono arrivati senza aver mai visitato Vicenza e che nei mesi successivi sono tornati appunto solo per la città che a quel punto valeva la pena di conoscere.

Naturalmente si tratta di un punto di partenza nuovo e di forte impatto: da qui deve discendere un'altra serie di iniziative che daranno ancora maggiore forza al turismo e indicheranno a mercati di varia entità e di varia collocazione il vero significato di venire a vedere questa città di storia e di arte non sempre valorizzata come si sarebbe dovuto, a partire dai suoi stessi amministratori. Forse è proprio vero che Vicenza ha ora la possibilità di variare in modo sostanziale e decisamente senza precedenti la sua carta da visita non solo nazionale, ma anche internazionale. La nuova mostra di Goldin, attualmente a Verona e prevista di nuovo in Basilica dalla fine del prossimo anno fino alla primavera del 2015 farà probabilmente il resto. Sempre tenendo conto rigorosamente del fatto che Vicenza ha una sua speciale tendenza a farsi del male, come nel caso dell'aeroporto sparito, per ci la vigilanza non è fuori luogo, tutt'altro.

IN PIAZZA ne ha parlato con VLADIMIRO RIVA direttore di Vicenzaè e MATTEO TREVISAN presidente dei commercianti del centro ASCOM.



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