NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Come e quanto cresce il turismo a Vicenza?

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Come e quanto cresce il turismo a Vicenza?

L'effetto della mostra di Goldin e poi l'arrivo del Giro d'Italia hanno smosso acque da sempre perfino troppo tranquille: quali sono secondo voi i riflessi? e che cosa promettono anche nell'immediato futuro?

VLADIMIRO RIVA- I dati sono positivi; quello della mostra dà rilevanza a livello di presenze turistiche cioè di pernottamenti; poi ci sono i viaggi in un giorno, questo per il Giro. Fatti che hanno rivestito una valenza nazionale e oltre, immagini percepite conosciute e viste da un numero elevatissimo di persone. C'è stato poi un tratto di percorso lungo i Colli che è stato uno dei momenti più belli. Il prossimo anno si torna nel vicentino sul Monte Grappa e poi in prospettiva lunga c'è l'ipotesi di Vicenza candidata ai mondiali di ciclismo. Di Vicenza si parlava soltanto per il calcio, che non ora c'è più a livelli nazionali, oppure se ne parlava per guai tipo la vicenda Dal Molin. Non c'era da tempo una immagine positiva. In questo caso posso dire che tutti quelli che abbiamo intercettato ad esempio per la mostra si sono dimostrati colpiti dalla bellezza della città. Del resto se non fai così non hai immagine, Vicenza non è conosciuta all'estero; ha sempre fatto tutto nel campo economico ed ha ottenuto ricchezza e occupazione ma si è dimenticata del resto cioè del turismo e della cultura. In questo caso si è colto nel segno e confesso anche che inizialmente ero stato un po' scettico, parlo della mostra. Sono invece soddisfatto perché nonostante lo scetticismo iniziale di molti ho visto poi crescere l'interesse generale e la prospettiva attuale di avere un'altra mostra con ulteriore seguito è ovviamente ottima perché adesso c'è più preparazione ad accogliere e a collaborare. Bisogna dare atto all'amministrazione precedente di aver scommesso su tutto questo vincendo le incertezze, i dubbi; il fatto è che questa volta le cose sono state diverse perché c'è stata una lunga preparazione e il risultato è una raccolta di quadri esposti che personalmente tutti assieme non avevo mai visto.

Come e quanto cresce il turismo a Vicenza? (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MATTEO TREVISAN- L'afflusso è stato visibile, la città è diventata diversa da quella che conoscevamo per cui anche io mi congratulo con l'amministrazione che ha dato a Goldin l'incarico di allestire questa mostra. Da parte nostra ci siamo dovuti confrontare appunto con una città molto più viva tanto che la settimana dopo senza la mostra ci è stata restituita esattamente come prima, segno che la mostra ha lasciato il segno e deve essere considerata come un punto di partenza, l'anno zero del turismo a Vicenza. Vicenza ha sempre peccato rispetto alle altre città del Veneto di molte esitazioni nonostante non abbia nulla da invidiare alle altre, per dire, a Treviso. Non parlo di Verona, parlo di Treviso le cui dimensioni e potenzialità sono simili alle nostre con un centro storico ed altre caratteristiche che ci assomigliano. Noi ora abbiamo una città completamente restaurata, i palazzi pubblici e privati sono belli: mi sono sempre chiesto come Vicenza non fosse riuscita ad agganciare il treno delle grandi comitive che frequentano Venezia, Abano, Verona praticamente alla porta. Questo bisogna fare e farsi valere. L'evento dell'anno scorso ha mostrato le potenzialità vere della città, anche se noi commercianti eravamo un po' scettici come altre fasce di diverse categorie, ma alla fine visto il valore di fondo del progetto ci siamo convinti e quando si lavora tutti assieme il riconoscimento arriva. Il puzzle in questo caso ha preso forma bene e tutti siamo diventati più consapevoli delle potenzialità che ci si aprivano. Abbiamo così preso iniziative, messo in rete un portale di shopping, indicato parcheggi, tipo di negozio e di merceologia, insomma una struttura molto efficace scaricabile da tutte le forme elettroniche. Un buon lavoro che si vede in Vitourist quindi è facile controllare come effettivamente si sia trattato di una risposta assolutamente adeguata. Abbiamo anche sollecitato i ristoratori ad allungare l'orario delle cucine perché il turno delle visite in Basilica arrivava fino a tardi e occorreva fornire un servizio, quello del dopo. È stata una operazione vincente per la città che questi turisti in gran parte non conoscevano: hanno assicurato di voler tornare ulteriormente con più calma per visitarla ancora meglio di quanto abbiano potuto fare questa volta.

I dati del turismo come sono? è vero che sono tanto positivi da far registrare un aumento molto rilevante rispetto all'anno precedente? E come vi state preparando per affrontare questa nuova invasione?

Come e quanto cresce il turismo a Vicenza? (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)VLADIMIRO RIVA- La mostra continua ovviamente e pensiamo anche ad un altro particolare, e cioè che molti di quelli che sono venuti qui non hanno poi optato per Verona alla Gran Guardia perché hanno detto che la prossima la vogliono rivedere la mostra in Basilica, la nuova mostra. Bene, questo è un dato evidentemente positivo. Le prenotazioni avverranno più avanti nel 14 a partire da ottobre. L'affluenza in città in luglio e agosto, in base ad esempio dai biglietti venduti per gli ingressi all'Olimpico, ha registrato un aumento del 20 per cento, cosa quasi incredibile in un periodo come questo. Del resto abbiamo cose interessanti che attirano e che non erano abbastanza conosciute o per niente conosciute. Il fatto è che questa volta si è partiti un anno prima per fare comunicazione, convincere la piazza, mostrare a tutti che cosa si stava preparando; dopo di che si è passati all'avvicinamento. Verissimo anche per me che si tratta dell'anno zero per il turismo, Magari inconsapevolmente si è fatto un salto epocale. Io speravo molto anche nel museo dell'oro che non c'è e spero ci sarà, ma anche la visita alla Basilica e alla terrazza porta visitatori a migliaia ed è una dimostrazione evidente di buon lavoro. L'amministrazione ha avuto il coraggio la forza e anche l’intuito di procedere in autonomia vincendo anche le solite grane della burocrazia. È venuto in visita il segretario di Stato USA Kerry che si è detto estasiato dalla terrazza della Basilica.

E tuttavia c'è da dire che, finita la mostra, la città è tornata la stessa di prima: non è quello che intendeva lei Trevisan?

MATTEO TREVISAN- Sì, ci sono sempre momenti calanti e per questo bisogna fare in modo che non si viva esclusivamente sui quattro mesi del grande evento con poi otto mesi di stasi totale. Occorre sfruttare bene la Basilica e quindi ordinare un calendario di eventi anche di media entità che continuino ad attirare visitatori. È il punto di partenza, abbiamo capito le potenzialità della città, abbiamo visto che piace, e dobbiamo mettere in cantiere altro con formula diversa ma con preparazione serissima, con professionisti all'opera in modo da assicurare che non ci sia improvvisazione. Quattro mesi di grande evento debbono servire a tutto il resto dell'anno perché sono il traino di tutto il resto tenendo conto che non c'è solo il centro storico da mettere in gioco: ci sono i Colli, la enogastronomia, la cultura, ecc. Insomma abbiamo capito tutto quello di giusto che è stato fatto e anche quel che andrà migliorato, partiamo da zero e possiamo costruire e crescere, tracciare una rotta più determinata.

VLADIMIRO RIVA- Il vantaggio di questa mostra, come ho già sottolineato, è stato quello di partire con larghissimo anticipo, del resto serve almeno un anno per qualsiasi iniziativa, altrimenti quel che avviene interessa un territorio troppo ristretto. Con gli assessori alla cultura di Schio e Bassano ci siamo proposti anche per la provincia una seria programmazione, un calendario che permetta di allargarci sul territorio. L'attrazione turistica si forma così perché anche la stampa ha bisogno di un largo anticipo per mettersi in moto e svolgere la sua funzione tanto importante per qualsiasi evento.

MATTEO TREVISAN- Sono d'accordo, la comunicazione deve essere molto anticipata e l'informazione deve andare in parallelo con lo stesso ritmo. In qualche modo ci abbiamo già pensato chiedendo un calendario preciso mese per mese tale da poterlo dare ai nostri clienti con l'elenco di quanto avviene sabato e domenica in Piazza; tante volte la gente non è informata e bisogna informarla, la città così vive di più e anche noi svolgiamo meglio il nostro lavoro che diventa a suo modo anche di comunicazione.

Come e quanto cresce il turismo a Vicenza? (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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