NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ricordi di un numero “uno”

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Ricordi di un numero “uno”

Tutto ha inizio all'oratorio dei Salesiani di Schio nei primi anni '50...

"Giocavamo da ragazzini tirando i primi calci ad un pallone. Il sacerdote del posto, don Nicola, mi disse un giorno che avevo l'istinto del portiere, ma quando a casa lo raccontai a mio padre lui ironicamente disse che al massimo sarei diventato portiere della fabbrica Lanerossi a Schio... poi però gli eventi fecero il loro corso e a 16 anni esordii in porta con la maglia dello Schio"

Ricordi di un numero “uno” (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Poi, nei primi anni '60, l'arrivo al Vicenza e al calcio professionistico. L'intermezzo all'Ascoli e poi il ritorno al Vicenza in serie A a cavallo tra i '60 e i '70: 156 partite e le salvezze conquistate in extremis.

"Fu il grande salto nel calcio che conta. Il Lanerossi era considerato allora una squadra importante tra le provinciali. La permanenza in A durò vent'anni: le salvezze raggiunte all'ultima giornata erano la prassi, poi però arrivò la retrocessione del 1975 e il sogno si infranse".

Dopo la discesa in B e Bordin inizia un lungo viaggio: Cesena, Spal, Padova, Brescia, Fiorentina, Cagliari, Genoa... prima come portiere e poi come allenatore.

"Mi era rimasto un grande desiderio, quello di vincere un campionato. E lo realizzai al Padova di Pastorello, in quella che allora si chiamava serie C 2. Una grande soddisfazione professionale che in qualche modo sentivo di meritare".

E poi l'approdo in nazionale come preparatore dei portieri, con Trapattoni che la vuole al suo fianco e le due prestigiose esperienze europee con Benfica e Stoccarda.

Ricordi di un numero “uno” (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)"Fui nel team azzurro per un Europeo ed un Mondiale. I risultati sul campo non furono eclatanti - basti ricordare la terribile esperienza dell'Italia con il famigerato arbitro Moreno - ma umanamente fu una grande esperienza: conobbi campioni del calibro di Buffon, Toldo, Abbiati e Peruzzi, il meglio del calcio italiano tra i due pali di una porta".

E oggi come vede il Vicenza: squadra, società e tifosi?

"Credo che oggi la società biancorossa dovrebbe trovare dei rappresentanti credibili e ricostruire una fiducia generale nell'ambiente, che è andata smarrita negli ultimi anni. I tifosi però restano la grande risorsa di questa squadra, oro ci sono sempre e non cessano mai di supportare i colori biancorossi".

Cosa pensa del calcio di oggi? Campionato spezzatino, troppa Tv, interessi e logiche di potere...

"È un calcio molto diverso da quello che ho vissuto io agli inizi. Le partite allora si giocavano tutte in contemporanea, la domenica. Certo, gli interessi televisivi sono forti, il calcio è sempre più un business, ma credo che per un giocatore, alla fine, il rapporto con il calcio sia sempre lo stesso. Si entra in campo per dare il meglio e questo è tutto ciò che conta".

Il libro ha anche una finalità benefica...

"I proventi verranno destinati alla costruzione della Scuola St. Chatherine a Lakka Freetown, in Sierra Leone, tramite l’Associazione Erika Onlus. Tutto il guadagno derivante dalla vendita del libro verrà devoluto in beneficenza e investito in educazione. Sarà inviato a mia cognata Maria Teresa Nardello, che da anni opera nel centro di accoglienza africano. Voglio ringraziare tutti quelli che, attraverso l’acquisto del libro, aiuteranno anche chi da anni lotta contro l’ingiustizia, perché, come diceva Paulo Freire, l’educazione non cambia il mondo, ma cambia le persone che cambieranno il mondo".

Nato a Schio il 31 Gennaio 1944, Bardin ha giocato come portiere ed ha allenato a tutti i livelli, dall'Interregionale alla Serie C, dalla Serie A alle coppe internazionali (U.E.F.A. e Champions League). È stato calciatore dilettante nello Schio, poi professionista in Lanerossi Vicenza, Ascoli, Cesena, Spal. Ferrara e Padova. Ha collaborato con molti C.T. italiani (Giorgi, Mazzone, Trapattoni) e internazionali (Tabarez, Lazaroni). Ha allenato i portieri di Padova, Brescia, Genoa, Cagliari, Fiorentina e della Nazionale Italiana durante il Campionato del Mondo 2002 e il Campionato Europeo 2004. È stato allenatore dei portieri del Benfica di Lisbona vincitore del Campionato Portoghese 2004-05 e dello Stoccarda.

 

nr. 35 anno XVIII del 12 ottobre 2013

Ricordi di un numero “uno” (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica) 

 

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