NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Auto elettriche, la strada della "rivoluzione" resta in salita

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Auto elettriche, la strada della "rivoluzione" res

Claudio Cicero, ex assessore alla viabilità ed esperto del settore. «I costi alti dipendono quasi esclusivamente dalle batterie»

cicero_claudio (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ex assessore alla viabilità del comune di Vicenza, periodo nel quale ha risolto molti problemi di circolazione con la realizzazione di numerose rotatorie. Ma colui che è stato soprannominato "signore degli anelli" è stato anche campione mondiale, nel 2010, nella categoria dei veicoli a motore esclusivamente elettrico e per questo premiato a Montecarlo nel dicembre 2009. Progettista e performer nello stesso tempo, Cicero contribuì allo speciale allestimento di una "Fiat 500" che mise a punto con l'azienda Micro-Vett di Imola, per la quale l'ex assessore ha lavorato. Un settore, quelle delle macchina elettriche, che Claudio Cicero conosce molto bene e che lo vede tuttora consulente di un'azienda locale che opera in questo comparto.

«Tra le cose che mi vanto di aver fatto a Vicenza - attacca Cicero - è quella di aver lanciato il progetto "La Veloce", per il trasporto e la distribuzione delle merci in centro storico, che avviato una decina d'anni fa è sempre più attuale e copiato. A quel tempo sembrava un'iniziativa bizzarra, invece con il passare degli anni si è radicata in maniera per certi aspetti inaspettata in tutte le città dell'Emilia Romagna, ma anche in metropoli come Milano e Roma. A mio parere lo stesso progetto potrebbe essere esteso ai bus elettrici, con l'installazione di colonnine ai capolinea, senza dimenticare che tutti i mezzi elettrici possono ricaricarsi, un po' come succede con le auto di Formula 1 attraverso il kers, durante le frenate. Cosa penso delle macchine elettriche? Premetto che sin da piccolo sono stato appassionato di motori e nella mia vita ho fatto il meccanico, mettendo a posto i motori delle vetture. Nello specifico l´auto elettrica mi attira e non è assolutamente vero che non corre, come io ho dimostrato guidando questi mezzi anche in piste famose a livello mondiale».

Eppure questo settore fatica a decollare. «Non sono arrivati gli aiuti che erano stati promessi - sentenzia Claudio Cicero - ai tanti proclami dei politici non stati corrisposti i fatti. Per lo sviluppo massiccio dei veicoli elettrici sarebbero serviti gli incentivi che invece sono stati garantiti per il settore fotovoltaico, sino al 55% degli investimenti: con la grande differenza che le macchine elettriche sarebbero state costruite in Italia, mentre con i pannelli solari si sono arricchite le aziende che hanno poi costruito in Cina e i fondi inglesi che hanno intuito il business prima di tutti. Se questo fosse avvenuto in Italia girerebbero almeno 100 mila veicoli ad elettricità».

E i prezzi ancora troppo alti delle macchine elettriche? Anche qui l'ex assessore alla viabilità ha un'idea ben precisa. «È provocato dal costo delle batterie ancora molto e per il fatto che ne servono molte per far muovere un veicolo in strada. Vale lo stesso discorsi per i telefonini: in pochi sanno che il prezzo standard di 39 euro è quasi completamente legato alla batteria, in questo caso diventata sottile come un foglio di carta. Lo sviluppo futuro delle macchine elettriche riguarda anche il peso: per l'utilizzo dei muletti all'interno di aziende e fabbriche, ormai tutti elettrici, il problema è stato risolto con la compensazione dei pesi stessi. E di notte il muletto può essere ricaricato all'interno della stessa azienda».

 

Romano Pigato, presidente Automobile Club Vicenza: «Macchine elettriche senza futuro, qualche possibilità in più per le ibride»

Romano_Pigato (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Le macchine elettriche non hanno futuro, non potranno mai soppiantare, neanche minimamente, quelle a gasolio, benzina e metano. Prevedo qualche possibilità in più per le cosiddette ibride, ma anche qui i numeri resteranno a mio parere molto limitati». Romano Pigato, presidente dell´Automobile Club Vicenza ancora per pochi giorni – la prossima settimana ci sarà il "cambio della guardia" dopo quattro mandati consecutivi, equivalente a 16 anni complessivi – va controcorrente e si dice convinto che le cosiddette "macchine pulite" resteranno di nicchia.

«A mio parere - ribadisce Pigato, imprenditore molto conosciuto e negli Anni Ottanta presidente del Vicenza Calcio - l'auto elettrica è una macchina che non avrà futuro, e comunque limitata a numeri irrisori. D'altronde certi limiti sono davanti agli occhi di tutti e allo stato attuale anche evidenti: numero limitato di chilometri, bassa velocità massima di percorrenza, dimensioni ancora troppo piccole. E ancora, per garantire la ricarica è necessario un garage ampio, dotato di colonnine. Qualcuno può pensare che in un periodo di forte crisi, come quella attuale, la macchina elettrica possa diventare una soluzione per risparmiare, ma in realtà non è così: come detto i costi del modello base sono ancora troppo alti e, su questo non ci sono dubbi, quella elettrica deve essere la seconda o la terza macchina, altrimenti chiunque si precluderebbe la possibilità di fare viaggi lunghi o semplicemente andare in vacanza con la famiglia».

Qualche possibilità in più, secondo il presidente dell'Aci Vicenza, riguarda le cosiddette auto ibride. «Se si ipotizza - spiega Pigato - la possibilità per una macchina di essere utilizzata a gasolio o a benzina in autostrada e lungo le arterie a lunga percorrenza, per poi venire utilizzate a batteria all'interno di una città, o ancora meglio all'interno di un centro storico, allora credo che lo sviluppo potrebbe essere maggiore. Il sistema sarebbe quello utilizzato con le auto che vanno contemporaneamente a benzina e a gas metano, spostando una levetta all'interno dell'abitacolo, quindi con grande facilità».

L'ultima battuta riguarda l'inquinamento atmosferico nei centri cittadini. «Va ribadito che secondo gli ultimi studi - conclude Romano Pigato - l'inquinamento all'interno delle città dipende dalla circolazione delle auto per il 10-12%, a pesare sono soprattutto industrie, riscaldamenti e altre apparecchiature. Per questo ritengo una cosa inutile, per non dire un'autentica barzelletta, i blocchi domenicali delle auto, che non servono assolutamente nulla per risolvere l'inquinamento in città e sono solamente il pretesto per organizzare pedalate a danno di coloro che pagano tassa di circolazione e assicurazione».

 

nr. 36 anno XVIII del 19 ottobre 2013





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