NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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La sagra sulla porta di casa: pro e contro

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La sagra sulla porta di casa: pro e contro

Torniamo al gomito a gomito tra sagra e ristoranti: vero disagio, non c'è dubbio, ma rimediabile o no?

FAUSTO_FABBRIS (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)FAUSTO FABBRIS- Il successo della festa del baccalà di Sandrigo secondo me si fonda sul fatto che abbiamo puntato sempre sulla qualità fin dall'inizio: qualità sotto tutti gli aspetti, e cioè per il prodotto che offriamo ma anche per i termini organizzativi. Dopo diventa un gioco di perfezionamento di tutto, di voler sempre far meglio le cose e quando l'offerta al pubblico migliora sempre è chiaro che l'effetto finale non può essere che il migliore. Tornando al signor Busatta debbo dire che non vorrei andare a finire nella guerra tra poveri mettendoci tutti in contrapposizione; credo che le normative bastino e che non ci sia bisogno di altre leggi, fiscali o no oppure di altre cose di questo genere. Invece bisogna cercare che tutte queste manifestazioni organizzate da chiunque diventino una vera occasione per i ristoratori e gli esercenti del commercio in genere. Il coinvolgimento può avere all'inizio dei problemi ma anche per la nostra esperienza alla fine tutto diventa davvero sinergia. Non si spiega come mai altrimenti gli eserciti pubblici di Sandrigo lavorino di più durante la festa del baccalà che negli altri periodi dell'anno; le feste inoltre hanno in senso culturale e tradizionale un peso eccezionalmente importante, portano un sacco di persone a visitare il paese, a conoscerlo magari per la prima volta e contribuiscono a molto altro: lo scopo di tutti è di realizzare manifestazioni lungo tutto l'anno, manifestazioni gratuite alle quali si partecipa in gran numero a partire dai bambini, ma sono eventi che non incassano niente, ma costano molto; ecco perché le feste come la nostra alla fine servono anche a finanziare tutto un anno di manifestazioni che alla popolazione tradizionalmente fanno tantissimo piacere.

giuliano_stivan (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIULIANO STIVAN- Indubbiamente parlando di eventi a Sandrigo riesce di dare quella qualità di cui parlava Fabbris. Direi che più di coordinamento o organizzazione occorre il coinvolgimento. Noi per il secondo anno ci siamo trovati come Comune a rispondere a esigenze precise, da parte della Proloco, ma anche di altri interlocutori su argomenti molto più semplici e immediati, come il plateatico per i bar o tante altre questioni che dimostrano come sia il paese che partecipa e chi opera sulla piazza ha effettivamente un plus, per cui la sinergia innegabilmente c'è. Le idee buone camminano da sole. Avere avuto di fondo l'idea giusta per noi è stato merito di Michele Benettazzo prima di tutto e ora di chi lo ha seguito e continuandone l'opera come Fabbris. L'imitazione dei gran galà che stanno fiorendo tutto attorno non è un caso, ci riconoscono tutti che la nostra qualità è la migliore e che il confronto non esiste, tanto che come sappiamo ci porta dei ritorni enormi che alla fine ci creano anche il vero e proprio obbligo di risolvere gli altri problemi montanti, come gli spazi necessari che stanno diventando sempre più evidenti, ma l'effetto finale resta sempre il migliore, al punto che nella nostra manifestazione sono coinvolti i cuochi di tutto la nostra zona. Per otto giorni lungo due settimane lavorano solo per la festa del baccalà. Non è sinergia questa? Alla fine i benefici dell'unità sono molto superiori a quelli della segmentazione; tutti assieme insomma si può fare sinergia e i risultati sono evidenti.

Altro problema esposto da Ezio Busatta è quello degli agriturismo che riceverebbero per legge assistenze con cui è difficile fare i conti per chi deve amministrare una attività commerciale con tutti gli obblighi previsti.

MASSIMO CHIOVATI- Questa è un'altra realtà che gode di una specifica disciplina di settore che li agevola per il reperimento delle materie prime; è però una attività di sostegno del reddito agrario, cioè sostegno all'azienda agricola. Se però l'azienda non esiste più gli interventi ci sono e ci sono le sanzioni anche solo si trattasse del numero dei posti a sedere o di altri particolari delle licenze. La normativa complessivamente è di favore per le aziende agrituristiche e indubbiamente finisce col configurare una ipotesi di concorrenza sleale.

giorgio_rossi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIORGIO ROSSI- Trovo che ci siano incongruenze: Ezio Busatta diceva che gli agriturismo o le Proloco prima per tradizione facevano la sagra con polenta e salsicce; bene, nascevano per questo, ma se poi dobbiamo fare le cose di qualità e promuovere il prodotto caratteristico in altro modo mi sapete dire qual è la cosa giusta? Se ad esempio Maragnole avesse il prodotto tipico lì si dovrebbe andare a parare. E probabilmente il problema del gomito a gomito con una trattoria non sarebbe nemmeno più in discussione perché l'offerta sarebbe differenziata.

FAUSTO FABBRIS- Guardate che qui stiamo parlando di paesi abbastanza piccoli per cui il coinvolgimento di tutti secondo me è sempre da ricercare come un risultato vantaggioso per tutti. Il mercato è sempre più aperto, la vita è cambiata anche solo rimanendo nel confronto dentro qualche decennio per cui cambiate le cose occorre entusiasmo e occorre buona volontà da parte di tutti gli operatori che entrano in questo mercato. Bisogna lavorare e collaborare, specializzandosi in qualcosa che il mio vicino non fa e che magari non potrebbe fare, Diversificare il problema insomma. Chi è sul mercato per restarci e restarci bene, con soddisfazione, deve per forza inventarsi qualcosa.

GIULIANO STIVAN- Fabbris ha ragione, Il momento tipico del salto di qualità è quando si trasforma tutto in attività d'impresa per cui prevedo che ci sarà una forte selezione in futuro andando incontro quindi ad un prevalere delle cose migliori; la verità è che queste cose alla fine portano cultura, ne godono le cittadinanze, ci sono seguiti che durano tutto l'anno e guardate che un Comune a parte di dare la corrente e assistere la struttura organizzativa con le proprie capacità non potrebbe mai realizzare qualcosa di simili: così invece i benefici vengono distribuiti e ciascuno fa il proprio lavoro, diciamo anche questo.

MASSIMO CHIOVATI- Il concetto che stiamo richiamando è quello della qualità. La tipologia degli eventi però ha anche i casi in cui c'è fine commerciale ed è lì che dobbiamo andare a vedere e controllare perché può in effetti sfalsare tutto.

GIORGIO ROSSI- Stiamo riuscendo a capire dove e come le situazioni particolari sono da rivedere; specialmente dove non ci sono caratterizzazioni importanti è lì che la sinergia sarebbe da ricercare con più convinzione. Coinvolgere i ristoratori di un piccolo paese è difficile perché sono pochi e si debbono mettere d'accordo non solo con la Proloco ma magari con i patronati o le parrocchie. Non è mai facile, però alla fine credo che ci si riuscirà.

FAUSTO FABBRIS- Resta un problema aperto per chi lo vive con contrapposizione, difficile da risolvere; ma se facciamo un passo da entrambe le parti almeno dove il contrasto esiste e pensando che sempre siamo di fronte a gente che lavora, credo che alla fine una soluzione davvero si riesce a trovarla: tutti hanno diritto a salvaguardare la propria attività per cui se tutti accettano la collaborazione e lo spirito più disponibile ad affrontare i problemi si può percorrere assieme una strada che in fondo ha il successo per tutti. Farsi la guerra tra poveri è una sciocchezza e le leggi e leggine non servono a niente se non si sanno sfruttare al meglio le risorse anche umane, culturali e tradizionali di tutte le piccole comunità che sono la base portante della nostra società.

 

nr. 36 anno XVIII del 19 ottobre 2013 

 

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