L'avvocato Claudio Pasqualin parla da tifoso: «Simpatia per Diquigiovanni, ma quel derby è una ferita per il popolo biancorosso»
Allo stadio Menti lo si vede molto meno di una volta, anche per i suoi impegni nelle trasmissioni televisive della Rai. Eppure nel pomeriggio del 2 ottobre scorso, giorno della sfida di Coppa Italia Lega Pro tra Vicenza e Real, l'avvocato Claudio Pasqualin, noto procuratore calcistico (di cui è stato anche il primo storico presidente dell'associazione nazionale di categoria) era presente nella tribuna d'onore per quello che a tutti gli effetti è stato il primo derby ufficiale stracittadino.
«Una partita disputata in un clima irreale - ricorda Pasqualin - sicuramente l'ho vissuto, da grande tifoso del Vicenza come mi ritengo, con incredulità e se vogliamo un pizzico di amarezza. Che attenzione non è legata alla bella novità del Real, di cui provo simpatia per la squadra e in particolare per il mio amico Lino Diquigiovanni, ma alla discesa, che appare ormai inesorabile e che sembra non aver fine, del Lanerossi. L'angoscia dei tifosi biancorossa, che è poi anche la mia, non è tuttavia legata ad un derby di Coppa Italia o a quello che potrebbe essere disputato nel prossimo campionato, magari anche assieme a quello contro il Bassano: la preoccupazione riguarda la situazione societaria che sembra non avere schiarite, visto che da mesi non si parla più di cessione. Peraltro questa società, come detto apertamente dagli stessi dirigenti, non ha la forza economica per andare avanti ma soprattutto ogni giorno che passa il "buco" legato ai debiti si allarga. Quest'anno i tifosi possono anche essere tranquillizzati dal fatto che non ci sono retrocessioni, ma la crisi finanziaria, destinata a peggiorare, rischia di provocare problemi di sopravvivenza».
Tornando al confronto a distanza tra Vicenza Calcio e Real «un caso simile di quanto sta avvenendo da noi - fa notare l'avvocato Pasqualin - si è verificato nella vicina Verona, se pensiamo che solo pochi anni fa c'era il Chievo in serie A e l'Hellas in Prima Divisione. Ma l'esperienza veronese ci dice che i tifosi dell'Hellas sono stati sempre un po' freddi nei confronti dei cugini e invece hanno seguito con grande passione la loro squadra, pur in serie C. Lo stesso sta avvenendo anche a Vicenza, che può contare anche quest'anno su oltre 4 mila abbonati, ma l'angoscia è legata ad uno scenario futuro per il quale, allo stato attuale, non si vede nessuna possibilità di schiarita in fondo al tunnel».
Infine l'ultima battuta è nelle sue vesti di procuratore. «Premesso che continuerò a dire che la tutela ha un senso solo per i giocatori di serie A e forse anche per quelli di B, sono convinto che in questo momento il Real Vicenza è una piazza ambita dove vengono rispettate gli accordi presi e dove chiunque è in grado di esprimere le proprie potenzialità», conclude Paqualin.
Il procuratore Gabriele Savino: «Il Vicenza Calcio saprà risalire, il Real è una squadra dove molti calciatori ambiscono di giocare»
In questo dibattito doveroso coinvolgere nel dibattito un altro operatore di mercato, il procuratore calcistico Gabriele Savino, ex centrocampista biancorosso e residente nel capoluogo berico, che vanta la tutela di tre giocatori del Real (i titolari Stefani e Caporali, oltre allo sloveno Pavic) e che quindi conosce molto bene. In una settimana in cui altri suoi colleghi procuratori si trovano a Dubai per i mondiali under 17 (tra questi anche Massimo Briaschi e Lionello Manfredonia) abbiamo chiesto a Savino di esprimere un giudizio su questo dualismo che si sta concretizzando tra le due società della città.
«Certamente si tratta di una situazione atipica – ammette il procuratore calcistico – e per Vicenza assolutamente inedita, visto che qui un derby stracittadino non c'era mai stato in oltre un secolo di storia. La prima cosa che mi verrebbe da dire è che mi dispiace che due società simili non siano in grado di unire le loro forze, con lo scopo di avere una squadra, se non proprio in serie A, almeno in serie B. Per quanto riguarda la situazione attuale va detto che già in passato il Vicenza si è trovato in terza serie e poi è saputo risalire sino ai massimi livelli nazionali e anche internazionali. Per quanto riguarda il Real Vicenza si tratta di una realtà emergente, dove sicuramente l'entusiasmo sta dando il suo contributo. È normale che questa compagine venga vista con curiosità ma anche con simpatia».
«In un momento come questo – aggiunge Gabriele Savino – peraltro non facile anche sotto il profilo economico, il Real Vicenza rappresenta una garanzia sotto il profilo societario ma anche una delle migliori soluzioni in Italia per esprimersi ad alti livelli e quindi per mettersi in luce. Un presidente emergente e carico come Lino Diquigiovanni segue giornalmente la sua squadra, quindi gli stessi giocatori sono motivati in quanto si sentono come in una famiglia e comunque protetti. Al resto ci pensa un tecnico come Mario Vittadello che pur essendo esordiente tra i professionisti sta dimostrando bravura ma soprattutto grande capacità di motivare un gruppo, che rappresenta un giusto mix tra esperti e giovani di talento che sicuramente hanno davanti a loro una bella carriera».
«Quello della Lega Pro Seconda Divisione – aggiunge l'ex centrocampista del Vicenza – rappresenta quest'anno un campionato vero, con la prima metà di squadre che si guadagnerà la nuova Lega Pro, mentre l'altra metà sa bene di rischiare di dover giocare il prossimo anno in serie D, fuori dal mondo professionistico, quindi lotterà alla morte per evitarlo. Il Real ha cominciato alla grande, sia sotto il profilo del gioco che dei risultati. Sulla carta ci sono sicuramente squadre più attrezzate, che hanno investito molto più soldi e che alla lunga sapranno uscire alla distanza. Ma il Real sta vivendo una favola straordinaria, che potrebbe avere un lieto fine».
nr. 37 anno XVIII del 26 ottobre 2013