(C.R.) È il turismo russo uno dei business futuri per l'economia italiana, veneta e vicentina. A dirlo sono molti report mondiali che indicano proprio il più grande Stato europeo un'occasione d’oro per le strutture ricettive. Le ultime statistiche provenienti da Venezia indicano come in Veneto il turismo russo è salito, a livello di presenze, al terzo posto dopo quello tedesco e inglese, davanti a quello americano e francese. E nell’ambito dell’“Anno incrociato del Turismo tra l’Italia e la Federazione Russa”, iniziato a ottobre e che proseguirà fino a tutto il 2014, abbiamo cercato di capire quali carte potrà mettere sul "tavolo da gioco" il turismo vicentino: in ordine sparso le ville palladiane, le mostre d'arte, l'enogastronomia e in Altopiano sci da fondo e golf. Intanto il vicesindaco di Vicenza anticipa al nostro portale le nuove prospettive di collaborazione con il Museo dell'Ermitage di Pietroburgo.
Marino Finozzi, assessore regionale al turismo: «I russi innamorati delle ville palladiane, c'è chi arriva per sposarsi»
«I turisti russi sono innamorati delle ville palladiane, al punto che c'è chi ha già organizzato il proprio matrimonio, portando con sé 40-50 invitati, che poi si sono fermati in Veneto per 4-5 giorni». A svelare il retroscena è il vicentino Marino Finozzi, assessore regionale al turismo, da sempre attento ai nuovi flussi turistici e ai nuovi mercati in prospettiva futura. «Il turismo russo nella nostra regione - spiega l'assessore Finozzi - ha ormai raggiunto la terza posizione assoluta nella graduatoria dei turisti stranieri, dopo tedeschi e inglesi, ma davanti ad esempio ad americani e francesi: alzi la mano chi 15-20 anni poteva immaginare una simile escalation, senza dimenticare che prima degli Anni Novanta, quando esisteva l'Unione Sovietica, non se ne vedeva nemmeno uno o quasi».
«C'è poi da sottolineare - aggiunge l'assessore Finozzi - che il turismo russo è composto molto spesso da ricchi, quindi da persone che in Italia amano fare shopping di un alto valore e di soggiornare in strutture di massimo livello. Come Regione Veneto già una decina d'anni fa avevamo intuito delle grandi potenzialità di questo mercato, ma probabilmente non avremmo mai pensato che la crescita potesse raggiungere livelli così alti in un tempo così ridotto. Da anni siamo presenti con i nostri stand nella capitale e in altre città: quest'anno abbiamo organizzati parteciperemo a uno workshop a Mosca, alla quale io non potrò andare perchè in quei giorni sarà a Bruxelles, ma noi comunque saremo presenti con una nostra delegazione».
«Il fatto che i turisti russi abbiamo un notevole appeal per le città d'arte e le ville venete - aggiunge l’assessore - deve rappresentare una grande occasione anche per Vicenza e dintorni, visto che per chi ama le meraviglie palladiane è una tappa quasi obbligata. Ma i russi oltre all'arte e alla cultura in generale, stanno scoprendo sempre più anche la nostra enogastronomia e i nostri vini. E anche in questo senso la provincia berica è tra le eccellenze assolute, a livello nazionale».
Infine Marino Finozzi lancia un messaggio ai nostri amministratori e operatori turistici. «Non c'è dubbio - conclude l'assessore regionale - che in tutte le province venete, inclusa ovviamente Vicenza, ricca di bellezze architettoniche e cultura, dovremo essere pronti a cogliere questa grande opportunità legata al turismo russo. Ma bisognerà indubbiamente investire proprio su questa lingua, penso ad esempio alla necessità di preparare nei menù anche una traduzione anche in lingua russa. Proprio a tale proposito ho parlato in questi giorni con l'assessore regionale alla formazione, Elena Donazzan, proprio con lo scopo di formare nuove figure professionali. Poter parlare la propria lingua all'estero consente ad turista di qualsiasi nazionalità di sentirsi a casa, con alta possibilità che possa poi ritornare».
Jacopo Bulgarini d'Elci, vicesindaco di Vicenza: «L'accordo con il Museo dell'Ermitage è ancora valido, decideremo che cosa fare»
«La collaborazione tra il comune di Vicenza e il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo è tuttora in atto, nelle prossime settimane decideremo e poi annunceremo eventuali iniziative. Tanto per usare una terminologia usata in gergo diciamo che le fondamenta ci sono, c'è da capire in che modo decideremo di innalzare l'edificio«». È questa l'anticipazione che Jacopo Bulgarini d'Elci, vicesindaco e assessore alla crescita (delega che comprende anche cultura e turismo) rivela al portale www.ladomenicadivicenza.it, in riferimento all'accordo stipulato dalla precedente amministrazione Variati, in particolare dall'assessore alla cultura Francesca Lazzari che andò in visita nella ex Leningrado, seconda città per popolazione della Russia. Tra le ipotesi, annunciate nel corso del 2011, la trattativa che avrebbe dovuto portare nel capoluogo berico una mostra di grande richiamo, con una parte della collezione custodita al Museo dell'Ermitage.
«Era una delle possibilità – ammette Bulgarini d'Elci – ma non certamente l'unica. Da quel momento sono passati due anni e mezzo, in quel momento la situazione era molto diversa da quella attuale, c'è stata un'evoluzione comunque rilevante. Faccio l'esempio più emblematico: a quel tempo si stava discutendo che cosa allestire per la riapertura della Basilica Palladiana, poi è arrivata la grande mostra che tutti abbiamo visto, cui ne seguirà un'altra altrettanto importante e prestigiosa. Ecco perché si sta ragionando anche in altre direzioni, non solo per questo tipo di accordo non solo con San Pietroburgo, ma anche con altri in essere stipulati dalla nostra città».
Sul business del turismo proveniente dalla Russia, l'assessore berico ammette «che si tratta di uno dei Paesi emergenti in questo ambito». «Tuttavia - aggiunge - noi come Comune abbiamo l'obbligo di non considerarlo un progetto a sé stante, ma un tassello di un mosaico più ampio. In sostanza già da alcuni mesi abbiamo iniziato a ragionare nell'ambito di un ragionamento politico ed economico legato al turismo, che rappresenta un capitale straordinario mai sfruttato nei decenni scorsi. Non c'è dubbio che in un panorama complessivo dobbiamo allargare lo sguardo a grandi Paesi come la Russia, ma nel contempo vanno investite risorse anche sul turismo asiatico, penso a quello cinese, giapponese e coreano, in altrettanta rapida ascesa e mai esplorato in maniera approfondita. Si tratta di turisti molto attratti dall'Italia, ma soprattutto da città a noi limitrofe, come Venezia e Verona. Positiva in tal senso la collaborazione con il Consorzio Vicenza È, che pur limitata a livello di disponibilità economica, ha definito accordi di grande importanza, come le fiction televisive orientali che hanno scelto come set privilegiato la nostra città».