NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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A caccia di risorse energetiche: biomasse?

È una delle indicazioni per diminuire il fortissimo passivo per il fabbisogno nazionale di consumo (elettricità, benzina, gasolio, metano, ecc.) ma il tema va affrontato tenendo presente un orizzonte più allargato: si potrebbe arrivare al 10 per cento di copertura della domanda

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A caccia di risorse energetiche: biomasse?

(g. ar.)- Problema ormai cronicizzato per l'Italia: il fabbisogno di fonti energetiche è senpre molto forte anche se con qualche flessione che si registra per la diminuita capacità di produrre del sistema economico. Problema antico dunque, aggravato mese per mese se non giorno per giorno, dai prezzi che aumentano di continuo senza la speranza o l'idea che subiscano una qualsiasi flessione anche minima.

Come si rimedia a questa situazione che continua ad appesantire i conti economici nazionali? Ammesso che si possa parlare di un rimedio, inevitabile che si debba cercare nelle fonti alternative anche se appare sempre più chiaro a tutti, ed in tutto il mondo, che i capisaldi del consumo energetico restano salvo correzioni quelli di sempre.

Il che non significa che la ricerca debba interrompersi o ancor meno diminuire di qualità, tutt'altro. Difatti la ricerca prosegue e qualche buon segnale si sta mostrando con contorni sempre più convincenti, pur tenendo sempre presente che qualsiasi correzione si possa reperire lo sarà sempre e comunque dentro una fetta nettamente minoritaria rispetto al problema del consumo totale. Uno degli esempi più chiari arriva dallo sfruttamento dei residui organici che possono costituire una delle misure migliori alternative per procurarsi energia, tema quanto mai attuale e incisivo nel momento in cui si parli di consumi e in quale quantità avendo come obiettivo quello di risparmiare ad esempio su elettricità, benzina, olio combustibile e metano.

A caccia di risorse energetiche: biomasse? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Non tutto è scontato, ovviamente, ma il concorso di investimenti su questo settore che ha come obiettivo il ricavo di energia dai residui organici scartati (ramaglia, concimi animali, ecc) potrebbe fruttare grosso modo un dieci per cento del fabbisogno totale.

Da questo dato si è partiti per arrivare ad un risultato che anche preliminarmente fornisse risultati tali da far pensare di essere sulla strada giusta. Il settore degli impianti a biomasse può in effetti diventare una realtà di un certo peso e le sperimentazioni sono già bene avviate. In provincia di Vicenza il dato più rilevante arriva da Asiago dove è stato creato l'impianto a biomasse più importante del Veneto che tratta soprattutto gli scarti legnosi.

Ma siamo ben lontani tuttavia da situazioni modello come quelle del Trentino e del Sudtirolo dove la scelta in questa direzione ha già imboccato da tempo una strada molto precisa, arrivando alla fornitura di energia ad interi borghi di montagna e collina o comunque ad insediamenti pubblici di primaria importanza come scuole, ospedali, case di riposo, ecc.

È sicuramente questa la strada da battere anche se ancora oggi il rapporto tra energia alternativa prodotta e materiale impiegato e trattato per ottenerla non dà risultati definitivi, ma solo di prospettiva.

La verità è che se si vuole davvero costruire una energia alternativa e a prezzo accettabile rispetto alle fonti tradizionali reperibili occorre una rivoluzione globale di questo settore e delle sue scelte di fondo. Occorre in poche parole che si formi un fronte percorribile in cui i punti saldi siano tutti i modi disponibili oggi per procurarsi energia alternativa. Questo potrebbe fruttare come dicevamo poco fa un conto totale capace di incidere per il 10 per cento sulla spesa energetica complessiva e nella stessa proporzione per rispondere alla domanda effettiva. Da aggiungere soltanto che per ottenere risultati occorre muoversi rapidamente. Prima di tutto a scegliere debbono essere le amministrazioni pubbliche. L'alternativa resterebbe quella di pochissimi anche se ben funzionanti impianti.

In Piazza ha dedicato la puntata a questo argomento parlandone con VANESSA GALLO della segreteria nazionale FIPER (produttori impianti per il recupero energetico), WALTER FORMENTON chimico ed ex assessore provinciale all'ambiente e PIETRO FURLAN perito chimico attualmente impegnato in Sardegna per la realizzazione di impianti a biomasse.



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