NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Un lungo viaggio per due

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Andare a piedi, ritorno all’umanesimo

Andare a piedi, ritorno all’umanesimo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Perché ha deciso di scrivere questo libro?

"Avendo fatto questa esperienza di vita, cioè i viaggi a piedi, sentivo il desiderio di comunicare agli altri le sensazioni da me provate, gli imprevisti risolti, questo continuo cercare qualcosa di cui io stesso non sapevo rendermi conto. Le foto illustrano il solo aspetto visivo, ma non raggiungono che una labile traccia di quello che provano gli altri sensi. La scrittura allora può dare più significato".

Nel titolo si parla di ritorno all'umanesimo. Cosa intende dire?

"Ritorno all'umanesimo era il titolo che in origine intendevo dare al libro: con il termine Umanesimo non intendevo però il periodo storico, ma un modo di vita ormai dimenticato. Escludendo le macchine, di cui l'uomo moderno è prigioniero, intendevo avvicinare le persone strada facendo, sentire dalla viva voce le loro curiosità, i loro interessi ... insomma, dialogare. Poi ho pensato che quel titolo non avrebbe fatto capire di cosa parlava il libro. E così abbiamo deciso di intitolarlo Andare a piedi, immediatamente comprensibile, e di inserire Ritorno all'umanesimo come sottotitolo".

Andare a piedi, ritorno all’umanesimo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Cosa significa per le camminare, viaggiare a piedi?

"Quindici giorni di ferie in montagna, per più anni, mi hanno reso consapevole che l'andare a piedi è il modo migliore per scoprire il mondo. Ad ogni passo ci si può fermare ad osservare tutto quello che ci circonda: un fiore, una pianta, una parete rocciosa, le cime dei monti lontani. Si possono sognare mondi fantastici, folletti, anguane, ninfe ... persino il deserto dei tartari".

Nella sua lunga esperienza, quali sono i vantaggi di andare a piedi rispetto al muoversi in macchina o con altri mezzi?

"Non cerco i vantaggi, che sono un concetto utilitaristico; cerco solo quello che il mio istinto mi chiede, anche se costa fatica e sofferenza. La vita non vuole essere lasciata in disparte, magari al calduccio; vuole andare per luoghi erti e scoscesi, superare montagne e dirupi, soffrire, anche, per il caldo e per il gelo. Vuole conoscere genti nuove, dialogare con linguaggi sconosciuti. Se assecondiamo questo impulso, allora potremo dire di aver vissuto pienamente".

Andare a piedi, ritorno all’umanesimo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Qual è stato il viaggio che l'ha coinvolta o emozionata di più?

"Il primo lungo viaggio a piedi: a Roma, in occasione del Giubileo, con mia moglie, da soli. È stato come varcare il Rubicone, cioè avventurarsi in qualcosa di inconsueto. Avevo sentito parlare di antichi pellegrini che percorrevano la via Francigena o la Romea, ma le consideravo leggende. Questo viaggio è stato il nostro trampolino di lancio verso tutte le altre esperienza che sono arrivate dopo".

Il libro contiene i disegni del famoso artista vicentino Galliano Rosset: com'è nata questa collaborazione?

"Conosco Rosset da cinquant'anni, avendo lui sposato una mia sorella, e conosco la sua arte fin dalle origini. Nel libro non volevo inserire immagini fotografiche, anche per restare fedele al mio umanesimo, e quindi mi sono rivolto alla persona più esperta nelle illustrazioni grafiche. Il risultato ci è piaciuto ed è così che abbiamo inserito i suoi disegni nelle pagine del libro".



nr. 41 anno XVIII del 23 novembre 2013

Andare a piedi, ritorno all’umanesimo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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