NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Neri Pozza, l’intervista… possibile

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Neri Pozza

Qual è l'eredità - se ce n'è una - lasciata da Neri Pozza alla sua città e agli autori e scrittori vicentini?

"L'eredità è quella di una consegna e sottolineatura di valori irrinunciabili anche troppo chiari e del resto presenti come indicazione in qualsiasi scritto che Neri Pozza non abbia dedicato all'arte; lui non si è mai stancato di rilevare l'importanza della chiarezza delle scelte non rivolte ad interessi di parte o di gruppi, ma in omaggio alle esigenze della città, cioè della gente. Il fatto che si sia mosso da autentico cartesiano in un mondo che fa da sempre dell'aristotelismo più rigido una specie di vangelo scolpito nella pietra e immutabile, dà ancora più valore alle sue parole. A dir la verità si tratterebbe di un vero e proprio insegnamento a futura memoria, ma come possiamo vedere oggi princìpi e regole invocate non fanno parte della realtà che stiamo vivendo. Voce che parla al deserto, o per meglio dire: alla necropoli".

Neri Pozza (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Come vede oggi la vita culturale vicentina? Pensa si stia risvegliando o è ancora una città sonnolenta?

"La vita culturale cos'è, se non dinamismo di iniziative, se non scelte coinvolgenti per tutti, scelte attrattive e in possesso di un appeal capace di generare un'altra serie di eventi nel momento stesso in cui il singolo evento si verifica? La verità è che tutto quanto si muove nel settore delle arti -fermo restando che la galleria d'arte moderna invocata da Neri Pozza non è neppure nelle intenzioni- risente di programmi che non posso neppure definire progetti: si viaggia a vista su un ritmo routinario che evidentemente basta a se stesso, appagato dal semplice far quadrare qualche modesto conto economico. C'è un teatro comunale, ma valgono di più i gruppi teatrali indipendenti, sono vivi, lavorano e sia pure con grandi difficoltà ottengono qualche obbiettivo. Il caso vuole che un non vicentino come Goldin abbia portato a Vicenza e stia per ripetere l'esperienza una grande mostra che ha staccato più di 270mila scontrini di entrata: dimostrazione che quando si tocca il tasto giusto la gente non solo risponde, ma chiede subito dopo qualcosa in più. Non so se questo sia un risveglio, certo è un segnale da registrare e tenere in considerazione. Bisognerebbe che ad assecondarlo ci fossero le istituzioni, cioè il Comune, ma la pagina rimane ancora bianca. L'esempio del teatro Olimpico, per il quale Neri Pozza allestì tra il 69 e l'82 stagioni mai viste prima e sparite subito dopo, è lì a dimostrare che il motore senza carburante ben difficilmente parte e fa il suo dovere. Nemmeno con la benzina annacquata...".

Intanto, lo scorso 6 novembre ricorreva il 25° anniversario della morte di Neri Pozza, figura poliedrica cui, non solo la città di Vicenza, ma l’Italia tutta deve molto. Uomo di cultura dalla mente profonda e curiosa di sapere, intrinsecamente legato a Vicenza, sua città natale, Pozza è stato editore colto e raffinato, scultore, incisore, scrittore, collezionista, ma anche personalità impegnata politicamente e civilmente, prima come partigiano e poi come consigliere comunale. Amico e assiduo frequentatore di artisti e letterati - come ha ricordato in occasione dell'aniversario il Vice Sindaco Jacopo Bulgarini - Neri Pozza è stato figura di spicco della storia culturale del ‘900, a cui Vicenza è ancora oggi profondamente legata, grazie anche alle tante suggestioni storico letterarie contenute nelle sue opere, dove ricorrono continuamente cenni ai luoghi vicentini da lui amati, e grazie altresì al corpus di incisioni e sculture donate alla città e che sarà finalmente visitabile da tutti, nel restaurato Palazzo Chiericati. In questo percorso di valorizzazione del personaggio, un ruolo incontestabile ha avuto e continua ad avere la prestigiosa casa editrice che porta ancora oggi il suo nome e che, prima ha curato la pubblicazione della sua opera omnia, poi ha scelto di portare a Vicenza il premio nazionale letterario omonimo.

 

Giulio Ardinghi, giornalista professionista, ha lavorato in vari quotidiani del Veneto, Lombardia e Piemonte. Ha lavorato anche con Tva Vicenza. Ha scritto Vucumprà, raccolta di racconti sull'immigrazione; una biografia sull'alpinista recoarese Gino Soldà che partecipò alla storica spedizione sul K2; Fimon, la laguna perduta, lavoro di matrice ambientale sul lago vicentino.

 

Neri Pozza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Stefano Ferrio è scrittore e giornalista e ha lavorato per diversi quotidiani. Ha pubblicato i romanzi Il profumo del diavolo; Impressioni di settembre; La partita. Per l'editore Gabrielli ha curato l'edizione del romanzo postumo di Armando Gervasoni I corvi di Erto e Casso, dedicato al dramma del Vajont di cui quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario.



nr. 43 anno XVIII del 7 dicembre 2013

Neri Pozza (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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