NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Terme di Recoaro, rilancio ancora possibile

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Terme di Recoaro, rilancio ancora possibile

Luigino Tremonti, amministratore unico di Svec: «Perdite annue per centinaia di migliaia di euro, ma stiamo programmando la stagione 2014»

A capo della storica struttura, da diversi anni in decadimento, c'è Luigino Tremonti, amministratore unico di Svec (Società veneziana edilizia Canalgrande) che controlla la società “Terme di Recoaro Spa”. Con grande disponibilità il dottor Tremonti, che ricopre questa carica da un anno e mezzo (esattamente da giugno 2012) ed è in scadenza il prossimo 31 dicembre traccia un quadro della situazione sicuramente poco incoraggiante.

«Siamo nell'ordine di perdite di centinaia di migliaia di euro all'anno – conferma l'amministratore unico di Svec, ribadendo quanto detto da Toniolo – ed è abbastanza chiaro che si tratta di una situazione insostenibile, soprattutto dal punto di vista economico. Abbiamo ben chiara la situazione e posso dire che avverrà il pagamento dei creditori, pur in un momento critico che riguarda in generale tutto il comparto turistico».

Eppure per le Terme di Recoaro gli spiragli di luce non mancano. E con essi anche le speranze di un rilancio che possa finalmente dare una svolta alla situazione. «Posso anticipare – le parole di Tremonti – che le Terme di Recoaro saranno aperte nella prossima stagione estiva, con la speranza che il 2014 possa essere se non l'anno del rilancio, almeno di transizione, per garantire un cambio di rotta. La Regione Veneto ha fatto delle valutazioni economiche, posso immaginare che la società possa essere messa sul mercato attraverso un regolare bando pubblico per favorire un passaggio di mano».

«Come noto - aggiunge Tremonti - il periodo di attività delle Terme di Recoaro avviene solamente nel periodo estivo e questo rappresenta sicuramente un limite strutturale, visto che gli introiti di pochi mesi devono cercare di compensare le strutture che invece vanno seguite e tenute sotto controllo tutto l'anno. Quest'anno l'apertura è avvenuta ad inizio giugno, confidiamo che questa tempistica possa essere rispettata anche nel 2014».

E il discorso occupazionale? È lo stesso amministratore unico della Società veneziana edilizia Canalgrande a dare una risposta. «Attualmente abbiamo in carico tre persone a tempo pieno e un part-time, a cui si aggiungono i cosiddetti lavoratori stagionali, cioè coloro che operano nel periodo di apertura, un po' come avviene peraltro nelle località montane. Nell'attrattiva turistica delle Terme di Recoaro a pesare sono anche strutture alberghiere ancora ferme agli Anni Settanta e Ottanta, se non prima, e questo non sta favorendo il rilancio di questa cittadina».

 

Giovanni Ceola, sindaco di Recoaro: «Per le Terme situazione economica disastrosa, ben vengano i privati. Ma è doveroso ripartire»

Terme di Recoaro, rilancio ancora possibile (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«La situazione attuale del turismo termale nella nostra cittadina è disastrosa, in questa situazione ben venga anche l'arrivo di privati». Giovanni Ceola, sindaco di Recoaro Terme, fotografa in questo modo la situazione della località vicentina, avviata a concludere il 2013 con numeri di presenze turistiche tra i più bassi in assoluto della storia.

«È una situazione grave - confida il primo cittadino recoarese, che non nasconde la propria preoccupazione - complice sicuramente la crisi economica che ha allontanato molti villeggianti non solo dalla nostra località ma anche da altre stazioni termali e turistiche in genere. In questa situazione ben vengano anche eventuali investitori da fuori in grado di credere nel rilancio delle Terme di Recoaro, che rimangono comunque un bene inestimabile».

Sull'annuncio ufficiale di "dismissioni" della Regione Veneto nessuna sorpresa a Recoaro. «La notizia era nell'aria – ammette Ceola – ci era stata annunciata alla fine dell'estate da parte del Consiglio Regionale. Paradossalmente può essere una notizia positiva, visto che tale decisione può comunque rappresentare uno spartiacque nella nostra lunga e gloriosa storia. Sono convinto che questo passaggio possa avvenire in tempi relativamente brevi, diciamo 3-4 mesi, e quindi mettere in moto un meccanismo di rilancio che possa davvero garantire una svolta. Proprio il fatto che a distanza di pochi mesi non esisterà più quella che possiamo definire la "finanziaria di riferimento" potrebbe favorire nuove prospettive. Appare evidente da parte della Regione la necessità di eliminare gli enti superflui e nel contempo trovare delle strategie per rilanciare le Terme di Recoaro e altre tre entità che non riguardano la nostra provincia».

Nello scorso mese di maggio, prima delle elezioni amministrative 2013, il portale www.ladomenicadivicenza.it aveva intervistato i quattro candidati sindaci di Recoaro, rivolgendo a ognuno di loro anche una domanda relativa su questo argomento. Ecco quanto ci aveva risposto Giovanni Ceola, successivamente eletto dai suoi cittadini: «Il rilancio delle Fonti Centrali deve essere inteso innanzitutto come un grande salto di qualità dell'amministrazione e della comunità recoarese: il primo passo sarà la riconquista di credibilità persa in questi ultimi anni, attraverso la presentazione di un piano di sviluppo, accompagnato da una cifra che il Comune metterà in campo».

«A distanza di sette mesi – conclude il sindaco - non posso che confermare quanto detto. È necessario investire in questa struttura per garantire non solo i posti di lavori diretti delle Terme, ma anche quelli indiretti, cioè coloro che lavorano in alberghi, negozi e altre strutture ricettive».



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