NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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«L'Istituto Baschirotto non può fermarsi»

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«L'Istituto Baschirotto non può fermarsi»

Trenta parlamentari chiedono aiuto a Zaia. Il sen. Giorgio Santini: «Mobilitazione nazionale, a Costozza si curano malati provenienti da tutta Italia»

Giorgio_Santini (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)A scendere in campo a difesa dell'attività dell'Istituto Baschirotto ci sono anche i parlamentari, con primo firmatario il senatore vicentino Giorgio Santini. Nella lettera inviata al Governatore Luca Zaia, al quale viene chiesto un incontro per garantire un futuro per l'Istituto di Costozza: con loro a cui si aggiungono altre firme (più di trenta) tra cui quelle di Rosanna Filippin, Laura Puppato e dei deputati Filippo Crimì, Federico Ginato, Alessandra Moretti e Daniela Sbrollini. «La natura no profit dell´Istituto Baschirotto - si legge nella lettera inviata in Regione - consente una rapidità nell´accoglienza del malato e della sua famiglia e un particolare dinamismo nell´affrontare le nuove sfide della genetica per aiutare coloro che devono combattere con una malattia rara e sono alla ricerca almeno di una prognosi. È necessario un provvedimento urgente di proroga della convenzione per non interrompere le prestazioni a pazienti tanto sfortunati come coloro che sono affetti da malattie rare gravi e invalidanti e subito dopo una stabilizzazione della convenzione, che negli anni è stata via via prorogata».

Nella lettera, deputati e senatori, ricordano che la struttura di Costozza «consente rapidità nell'accoglienza del malato e della sua famiglia e un particolare dinamismo nell'affrontare, ad esempio, le nuove sfide della genetica, per aiutare coloro che devono combattere una malattia rara e sono alla ricerca almeno di una diagnosi. Tra le ultime scoperte dei ricercatori che lavorano lì quella presentata appena un paio di mesi fa, che pone le basi per una possibile cura della Lesch Nyhan: una patologia rarissima e pesantissima nei suoi effetti perché chi ne è affetto, colpisce solo i maschi, soffre di danni renali e deficit cognitivi importanti ma soprattutto deve fare i conti con un autolesionismo irrefrenabile. Un esempio, questo, che spiega bene cosa si fa tra le quattro mura della "Baschirotto". Con un solo obiettivo: dare una speranza a quei malati che si sono affidati a loro e quasi sempre hanno avuto risultati insperati».

«La firme di senatori e deputati che abitano in diverse città italiane - tiene a precisare il senatore Giorgio Santini - è motivata dal fatto che all'istituto Baschirotto arrivano malati da molte regioni italiane, anche le più distanti, quindi si tratta di una struttura nazionale che viene difesa a tutte le latitudini. Personalmente conosco la struttura da sempre, ho iniziato a seguirla ancora prima che fosse fondazione e so quanto bene è stato fatto in questi anni. E quante persone sono state salvate».

 

Due ricorsi al Tar già presentati. L'ottimismo dell'avv. Gianluca Ghirigatto: «Il nuovo piano sanitario regionale prevede letti territoriali»

ghirigatto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un importante contributo in questa vicenda arriva dall'avvocato Gianluca Ghirigatto, amico personale dei coniugi Baschirotto e molto legato alla Fondazione di Costozza, per la quale negli ultimi anni, nelle vesti di legale, ha dato un importante contributo, presentando anche due ricorsi al Tar del Veneto. «La novità sostanziale degli ultimi tempi - afferma l'avvocato vicentino, che non nasconde un pizzico di ottimismo - è che il nuovo piano sanitario prevede dei posti letto territoriali, quindi fuori dagli ospedali. Letto e interpretato in questo senso dovrebbero quindi esserci risorse economiche anche per la Fondazione Baschirotto, che rientra assolutamente in questo contesto».

Due come, si diceva, i ricorsi presentati, per la "Baschirotto" al Tribunale Amministrativo Regionale. La prima alla fine del 2012 diede alla fine torto alla Regione Veneto, visto che il Tar sospese quel provvedimento per effetto di motivazioni e così scattò automaticamente la proroga della fase sperimentale. Il secondo ricorso al Tar è stato invece presentato nel giugno dello scorso anno, contro la delibera che prevedeva per l'appunto la fine della sperimentazione al 31 dicembre 2013. E qui in effetti i giudici di Venezia hanno preso tempo, sottolineando come questa apertura prevista nel nuovo piano sanitario regionale potrebbe di fatto sbloccare la situazione in maniera positiva ma soprattutto definitivamente: a quel punto il ricorso stesso diventerebbe automaticamente ininfluente.

«I risultati ottenuti in una dozzina d'anni di attività sanitaria - tiene a precisare Gianluca Ghirigatto, che è anche assessore a Torri di Quartesolo - sono straordinari e nello stesso tempo indiscutibili. L´Istituto ha portato in città scienziati di fama mondiale e Premi Nobel e spesso è stato all´attenzione della stampa nazionale e mondiale per scoperte davvero innovative, oltre che le varie iniziative di sensibilizzazione delle malattie rare. Senza dimenticare le ricerche innovative, penso ad esempio quelle sulla popolazione Baù dell´Altopiano di Asiago. Non c'è dubbio che in questo senso i risultati siano reali e tangibili, di fronte agli occhi di tutti. In linea teorica la Regione Veneto potrebbe decidere di chiudere la struttura motivando tale scelta con il fatto che non ci sono stati risultati, ma questo è impossibile proprio alla luce di quanto realizzato in questo lungo periodo di tempo».

Secondo il legale vicentino c'è un altro aspetto fondamentale che pone a favore dell'Istituto "Baschirotto". «Se la Regione Veneto investe i proprio soldi, che poi sono pubblici, per 12 anni, ha l'obbligo di rendere conto di questo investimento ai propri cittadini dei soldi spesi. E in questo caso lo può fare a testa altissima e con orgoglio perché i risultati sono eccezionali».

 


nr. 03 anno XIX del 25 gennaio 2014

«L'Istituto Baschirotto non può fermarsi» (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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