NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Creazzo una storia millenaria in 400 pagine

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Creazzo una storia millenaria in 400 pagine

La prima presentazione in paese ha avuto un gran successo: segno che i cittadini apprezzano questo tipo di iniziative?

Creazzo una storia millenaria in 400 pagine (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)"Le vendite del libro vanno abbastanza bene, a riprova che la curiosità evidente la sera della presentazione si consolida e anche della bontà del supporto dato generosamente dalla Pro Loco, che segue le vendite. Per suscitare interesse è giovato l’aver ricordato lo scorso ottobre – con una rievocazione storica, ma anche conferenze – i 500 anni trascorsi dalla battaglia di Vicenza (1513), che coinvolse pure Creazzo: merito dell’Amministrazione Comunale, che ha sostenuto anche la realizzazione del libro. Aggiungo che noi autori abbiamo voluto proporre testi rigorosi per il metodo del lavoro, per l’ampiezza dei dati, per la complessità dell’analisi. Ma ci siamo sforzati altrettanto per farci capire dai non addetti ai lavori e i primi commenti avuti da lettori sono favorevoli".

Lei è straniero ma si occupa da molto tempo della storia del Veneto, perché?

"Sarebbe molto limitante se gli storici studiassero soltanto il passato del proprio paese! La storia ha specificità locali e conosce i confini, ma allo stesso tempo spazia ben oltre quei confini, così come la cultura tutta. Io ho incontrato la storia veneta all’interno di una materia d’esame all’Università (studiavo Storia e Lingue), e da quella curiosità iniziale è nato tutto un intreccio di scelte professionali e personali. Vivo nel Veneto dal 1973, minuscola prova ulteriore che la regione è da sempre luogo di passaggio e sosta di 'foresti'. Avendo poi cresciuto i figli qui, forse non sono più foresto di tanti altri, almeno a Creazzo, dove la maggioranza assoluta delle famiglie è solo di prima o seconda generazione del paese. Spero che questo libro possa aiutare a fare comunità, favorendo un legame identitario fra gli abitanti e l’assetto del territorio di oggi e le famiglie e i luoghi del passato.

Crede che conoscere la storia sia importante oggi, soprattutto per i giovani, in un momento in cui sembra che il passato non abbia più molta importanza? E perché?

"Per i giovani il mondo cambia con rapidità sempre maggiore. La tecnologia veicola un’infinità di dati e quindi possibilità di conoscenza, ma è facile restare passivi o indifferenti, anche perché spesso si resta privi di vero senso critico. Si trasformano comportamenti, valori, modalità di relazione. In tutto questo il nuovo è un valore assoluto; il vecchio è negativo, oppure viene trattato con superficialità. La storia, se resa più appetibile dalla messa a fuoco locale, può essere un antidoto al disorientamento. Difficilmente insegna lezioni da copiare o fornisce consigli per il futuro. Ma ci ricorda da dove e da cosa veniamo, scava nella profondità complessa dell’esperienza umana, invita a comprendere e anche a rispettare chi ci ha preceduti. Per l’oggi, la conoscenza storica ci suggerisce di individuare i fattori che condizionano la nostra esistenza, anche se tanto diversa da quelle di generazioni precedenti. E di essere consapevoli nelle nostre scelte e azioni. Questo sarebbe già un gran bel risultato".

Michael Knapton insegna storia moderna all’università di Udine. Pubblica ricerche sul Veneto dal 1980, compresi contributi al volume XII della Storia d’Italia Utet, La Repubblica di Venezia nell'età moderna.

 

nr. 03 anno XIX del 25 gennaio 2014

Creazzo una storia millenaria in 400 pagine (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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