NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Creazzo una storia millenaria in 400 pagine

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Creazzo una storia millenaria in 400 pagine

Innanzitutto da cosa o da chi è nata l'idea di scrivere questo libro?

Creazzo una storia millenaria in 400 pagine (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)"Da Renato Nardon e da me. Lui vive a Creazzo da circa quarant’anni e ha grande passione per la ricerca storica. Tra archivi e biblioteche ha trovato moltissimo materiale, soprattutto inedito; non è storico professionista, e preferiva che a elaborare la materia prima in racconto storico pubblicato fossero storici di mestiere. Io lo sono. Vivo a Creazzo dal 1986, ed è da vent’anni che penso a una storia ben fatta della comunità. Nardon e io ci siamo conosciuti e da incontri sporadici siamo passati ad un progetto concreto a fine 2010. Quindi ho contattato i colleghi che hanno poi collaborato al libro. In tutti noi era presente la consapevolezza di una lacuna di conoscenza da colmare. Specifica a Creazzo, in quanto oggetto finora di studi meritori ma molto parziali, nonostante la ricchezza delle fonti da sfruttare. Generale, in quanto i decenni del secondo ’900 hanno trasformato in maniera quasi irriconoscibile moltissimi aspetti materiali e immateriali che nei secoli a monte erano caratteristici di tutte le comunità rurali venete, ognuna alla sua maniera: il rapporto fra uomo e ambiente/risorse, le occupazioni, gli edifici, i valori e comportamenti".

Come si è evoluta la storia del paese attraverso i secoli?

"Fin dai primi dati documentari, risalenti a circa il Mille, gran parte dell’insediamento si sviluppa attorno a due poli principali. Di gran lunga maggiore è il nucleo collinare, dove sorge la chiesa di S. Ulderico, e sub collinare, fra le attuali vie S. Marco e Crosara. Il nucleo minore, di pianura, comprende per diversi secoli la chiesa-pieve di S. Cipriano oggi scomparsa, ma vicino all’odierna pesca sportiva in via Pisocche. Poi s’incentra sulla contrada dell’Olmo, funzionale al transito della strada Vicenza-Verona; qui S. Nicolò conosce una bella vivacità come comunità religiosa laicale, ma nel primo ’200 si ridimensiona in cappella a uso della contrada. La popolazione di Creazzo – circa 300 nel tardo medioevo – aumenta soprattutto nel primo ’500 e poi nel ’700, superando 1000 unità a inizio ’800: sempre pochissimi rispetto agli 11.000 di oggi. Si vive in grandissima parte di agricoltura, che colonizza via via gli spazi boschivi e paludosi, anche se l’idrografia della pianura rimane precaria in più zone: l’alveo del Retrone è stato disciplinato soltanto mezzo secolo fa".

Qual è stata l'importanza della vicinanza al capoluogo nell'evoluzione del paese, rispetto ad altri centri più lontani?

"Il rapporto con Vicenza è stato fondamentale. Nei secoli del Medioevo si passa dal predominio del potere ecclesiastico – giurisdizione e controllo fondiario del vescovo e di monasteri di Vicenza – alla subordinazione alla città, che si rapporta col comune di Creazzo, e all’espansione progressiva della proprietà terriera dei cittadini, comprese le famiglie nobili dei Garzoni, Gualdo, Valmarana, che costruiscono ville padronali. Vicenza è abbastanza vicina per andarci agevolmente al mercato o dal notaio; parecchie famiglie emergenti di Creazzo si trasferiscono in città diventando cittadini. Ma Creazzo non è schiacciata da Vicenza, e le sue famiglie di spicco si mostrano capaci di tenere testa alla città in lunghe vertenze, come sul diritto di pascolo invernale sui fondi privati. E i beni comunitari in cima al monte di Creazzo sopravvivono fino a fine ’700: caso raro nei paesi prossimi a Vicenza".

Creazzo una storia millenaria in 400 pagine (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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