NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Olimpiadi di Sochi, tra sogni di medaglie e poche risorse

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Olimpiadi di Sochi, tra sogni di medaglie e poche

La Fondazione Cuoa di Altavilla ha formato gli organizzatori di Sochi 2014. Bellamoli: «Un'esperienza bella e proficua»

Nell'organizzazione delle Olimpiadi invernali 2014 un importante contributo arriva dalla Fondazione Cuoa di Altavilla che ha avuto il compito di formare i funzionari del Governo russo. L’Accademia presidenziale russa per la pubblica amministrazione (la Ranepa) ha affidato alla prestigiosa “business school” vicentina, che si conferma eccellenza italiana per progetti formativi internazionali, la realizzazione di un programma di formazione, tenutosi nell'ottobre scorso, per un selezionato gruppo di giovani manager, tra i responsabili organizzativi del grande evento a cinque cerchi.

«La Russia (che ospita per la prima volta un evento olimpico, l'Urss organizzò le Olimpiadi estive di Mosca 1980, ndr.) - spiega Paolo Bellamoli, responsabile dei Progetti internazionali della Fondazione Cuoa - si trova a gestire, con il clou previsto dalla prossime settimana, una complessità che l’Italia ha già fronteggiato per le Olimpiadi di Torino del 2006. Per offrire quindi un’esperienza diretta e un taglio pratico alla delegazione russa, abbiamo tenuto questo progetto formativo, nelle località del Piemonte in cui sono dislocati i principali impianti utilizzati in occasione dei giochi torinesi. L’intenso programma, durato una dozzina di giorni, prevedeva incontri con esponenti politici e tecnici, funzionari e responsabili direttamente coinvolti nella gestione degli impianti, lezioni teoriche e visite in loco alle principali infrastrutture. Per questa iniziativa ci siamo avvalsi della partnership con Infor, ente autonomo piemontese che coinvolge oltre 250 partner istituzionali ed economici, pubblici e privati».

Oltre che dai docenti del Cuoa la delegazione russa, giunta con i propri interpreti, è stata accolta da personalità politiche di spicco come il sindaco di Torino Piero Fassino, del sindaco di Sestriere Valter Marin, che è anche rappresentante della Regione Piemonte e membro del Board di Parcolimpico srl, oltre ai sindaci di Pinerolo e Pragelato, ma anche docenti universitari: tra questi Antonella Raimondo (direttore del Master in Real Estate Management della School of Management all'Università di Torino), Carlo Colomba (docente di Economia dei mercati turistici dello stesso ateneo torinese) e Francesco Dal Piaz, avvocato specializzato in diritto amministrativo.

«È stata un'esperienza bella e proficua - aggiunge Bellamoli - ma anche molto impegnativa, proprio per la delicatezza che sta a monte dell'organizzazione di un'Olimpiade. Abbiamo alternato visite agli impianti con simulazione degli eventi sportivi e lezioni in aula alla presenza degli organizzatori di Torino 2006. Noi del Cuoa abbiamo un feeling privilegiato con il Governo russi, abbiamo già organizzato diversi corsi, su temi diversi, per l'amministrazione pubblica federale: siamo ben felici di averli aiutati e preparati per un evento storico come i Giochi di Sochi 2014».

 

Impianti sportivi in Altopiano: a marzo inaugurazione del palaghiaccio di Roana e a Gallio "operazione rilancio" per i trampolini

In nessun altro luogo della provincia di Vicenza, come l'Altopiano dei Sette Comuni, si attende con impazienza l'inizio dei Giochi invernali, visto che le specialità sportive della neve sono di casa ad Asiago e dintorni. E proprio nel comprensorio altopianese abbiamo messo sotto la lente di ingrandimento il nuovo palaghiaccio di Roana e i trampolini di salto con gli sci a Gallio: due strutture che per motivi diversi registreranno importanti novità nel 2014.

Olimpiadi di Sochi, tra sogni di medaglie e poche (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«A fine marzo verrà inaugurato il nuovo palaghiaccio di Roana - l'annuncio in esclusiva dato da Valentino Frigo, sindaco del comune dei "Sei Campanili" - siamo felici perchè si tratta di una struttura di cui c'era grande necessità. Questo impianto (che si trova a breve distanza dal laghetto di Roana, ndr.) è stato realizzato in collaborazione con il comune di Asiago che ha garantito l'ultima trance di spesa, pari a 800 mila euro, possibile attraverso un finanziamento che hanno ricevuto. In tal senso proprio con Asiago abbiamo trovato un importante accordo di collaborazione per il nuovo impianto che sarà in carico che già gestisce il palazzo del ghiaccio dell'Odegar e la piscina di Canove. L'intenzione è quella di garantire almeno il pareggio economico perchè un piccolo paese come il nostro non si può permettere ogni anno di ripianare dei costi. In pratica il palaghiaccio di Roana, uguale per dimensioni al PalaOdegar, consentirà alle società locali altopianesi di pattinaggio su ghiaccio e hockey di poter disporre di due strutture, una in effetti non bastava più se si pensa che mia nipote, assieme alle sue compagne, attualmente va ad allenarsi alle 6 del mattino ad Asiago proprio per la mancanza di spazi disponibili».

Sarà dunque un'attività in parallelo, con la possibilità dunque di garantire un utilizzo per molte ore al giorno, tra i due palaghiaccio di Asiago e Roana, anche se quest'ultimo avrà una novità davvero curiosa. «Il nuovo palaghiaccio di Roana - conclude il sindaco Frigo - sarà in funzione solo durante i mesi invernali, mentre durante l'estate verrà riconvertito in un palazzetto per l'hockey in line: già lo scorso luglio abbiamo avuto in raduno la nazionale italiana e altri team italiani».

Olimpiadi di Sochi, tra sogni di medaglie e poche (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Situazione diversa a Gallio dove il sindaco Pino Rossi, assieme ai suoi assessori, ha preso in mano la situazione per quanto riguarda i trampolini in località Pakstall (a circa un chilometro e mezzo dal centro del paese), che in passato hanno ospitato due edizioni dei campionati del mondo juniores di sci nordico (nel 1987 e nel 1996) e alcune gare di Coppa Europa di salto con gli sci. «La zona trampolini - spiega il sindaco Rossi - è composta da tre impianti, suddivisi in base alla possibilità del salto: un K30 che all'occorrenza può diventare un K20 per l'attività dei più piccoli, un K60 e un K95, quest'ultimo utilizzato per i mondiali juniores e a suo tempo omologato anche per le massime competizioni internazionali. Partiamo subito dalla notizia brutta: il K95 non è più agibile e rimetterlo a norma costerebbe troppi soldi, una spesa insostenibile vista la situazione. Diciamo che è un treno ormai passato ma noi abbiamo comunque un progetto di riconversione, che prevede per la grande torre la creazione di una palestra di roccia alta 42 metri, che diventerebbe la più grande d'Europa, mentre la parte altra è nostra intenzione farla diventare un luogo turistico, accessibile attraverso un ascensore. Infine per quanto riguarda la zona di stacco del trampolino, potrebbe diventare una pista di lancio per il jumping, stiamo studiando la soluzione migliore».

Operazione di rilancio per i due trampolini più piccoli, utilizzabili anche durante l'estate, quindi dodici mesi all'anno, con un costo stimato in 220 mila euro. «È nostra intenzione - conclude Pino Rossi - utilizzare il K30 e il K60 per le gare di salto con gli sci, riservate ai giovani ma anche ai senior come sede di allenamento, durante l'inverno. Ma gli impianti saranno in funzione anche in estate, come già avvenuto nel luglio e agosto scorsi, per il salto con gli sci estivo che prevede l'allestimento di una pista di atterraggio su plastica, appositamente umidificata. L'investimento prevede anche la consulenza di tecnici con in accordo con la Fidal, indicheranno le soluzioni migliori: c'è da dire che l'attività nei mesi caldi ci consentirà di organizzare gare di combinata nordica estiva (disciplina non ancora omologata, ndr.) che prevede una prova di salto mentre al posto della gara di fondo ci si cimenta in sfide di corsa».



nr. 04 anno XIX del 1 febbraio 2014

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