NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Centro sempre meno accessibile alle auto

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Centro sempre meno accessibile alle auto

Però pedonalizzare non vuol dire lasciare ruota libera sui marciapiede e nei sensi contrari: esistono criticità in effetti, non sono teoriche. Come le vede? E perchè non ci sono vigili in Corso Palladio?

NICOLA_PICCOLO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)NICOLA PICCOLO- Penso che dovrebbe prevalere il buon senso anche se vedo che dove mi sposto io vedo spessi situazioni difficili con bici che si muovono in modo dissennato. Una parte di bici riescono a diventare pericolose e questo va evitato. Ma sono cose che si superano in vista di una vera libertà di movimento in centro storico. Le situazioni pericolose bisogna evitarle, non c'è dubbio, i margini di sicurezza vanno rispettati.

ANTONIO DALLA POZZA- Per i vigili ci sono problemi di presidio delle zone pedonalizzate. A Friburgo ho visto all'incrocio principale del centro ho visto nell'ora di punta bloccare prima i pedoni per far passare i mezzi pubblici, poi gli agenti della polizia municipale bloccare i ciclisti perchè in quel crocicchio bisogna portare a mano la bici per riprendere 50 metri più in la. Spazio al trasporto pubblico, spazio ai pedoni, spazio per tutti. Non mi dispiacerebbe se cominciassimo a riflettere anche su questo genere di regole, se ci fossero punti in cui il ciclista si adegua allo spazio per i pedoni, Corso Palladio pedonalizzato non presume che i ciclisti non debbano rispettare la norma del codice della strada. Forse è una mia provocazione, ma mi piacerebbe che si ottenesse questo risultato come a Friburgo. Oggi tra l'altro siamo orientati a canalizzare correttamente il traffico perchè sia il più rapido possibile e per far questo bisogna liberare parte delle vie del centro dal traffico delle auto le percorrono solo di passaggio, per uscire dall'altra parte senza fermarsi, cioè intasano ma non hanno scopo di arrivare in centro se non per utilizzarlo in altro modo se non come punto di passaggio.

Che cosa mi dite del servizio pubblico? Le cifre dimostrano che non è sfruttato e che i passeggeri sono sempre scarsissimi tranne che nelle classiche ore della scuola...

ANTONIO DALLA POZZA- Uno degli obiettivi è quello di dare ai bus percorsi precisi, riordino delle linee evitando che tutte arrivino in centro, poi il riordino della sosta delle auto, ecc. Oggi passano in pieno centro 6 linee di bus che potrebbero benissimo stare su linee tangenti al centro senza invadere Mure Pallamio, Motton San Lorenzo, ecc. C'è cambio di mezzi, meno inquinanti, ma assieme c'è anche la necessità di cambiare dopo 20 anni l'assetto delle linee. I servizi a chiamata stanno funzionando benissimo, con 10 minuti di attesa sono tornati in autobus di sera anche i passeggeri che erano spariti come le signore che se ne vanno al cinema e non vogliono fare brutti incontri. Il servizio a chiamata è ottimo. Poi ci sono gli orari, le corse preferenziali e i percorsi preferenziali, il superamento dei conflitti tra pubblico e privato nella mobilità, parlo dei mezzi, e infine un completamento nell'arco dei 10 anni che abbiamo indicato per rimettere a posto tutto e credo che ci riusciremo: dalla tangenziale nordest alla Via Martiri delle Foibe tutto deve ancora succedere su questo terreno. Niente spot quindi, solo cose concrete che alla fine daranno ragione alle esigenze di rinnovare e rinnovare bene offrendo servizi migliori e una situazione complessiva di traffico molto migliore.

VALTER_BIZZOTTO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)VALTER BIZZOTTO- Certo che la situazione stradale complessiva fuori dalla città non favorisce molto anche questi sforzi per ritrovare all'interno delle città il migliore assetto. Se guardiamo alle nostre strade sono esattamente com'erano cinquant'anni fa, Vicenza-Bassano, ma anche verso Schio Thiene e Noventa, salvo la novità dei pezzi di autostrada che finalmente sono arrivati anche se si è ancora al completamento della Valdastico sud. I tempi su una statale sono come quelli di tanto tempo fa solo che nel frattempo è cambiato il traffico nei numeri e nella qualità e ci sono sempre forti ritardi nel prendere atto della realtà per dotare il territorio delle migliori vie di comunicazione e non di continui passaggi nei centri abitati o negli intoppi creati dai semafori: le rotatorie hanno risolto qualcosa ma il nodo è sempre lì. Inoltre sono convinto che dovremmo fare molto di più per le scuole, andare ad educare ma per far ritrovare il piacere della bicicletta come accade in altri paesi europei. Le scuole sono l'obiettivo buono bisogna puntare lì per crescere i ragazzini fino all'età in cui si circola anche in motorino. La mentalità difficilmente cambia, ma è chiaro che se si agisce verso i bambini si trova un terreno molto fertile e disponibile. Oggi Vicenza ha una fiera che torna a prendere piede, può attrarre, poi c'è la Basilica, insomma bisogna tornare a crederci e a lavorare molto per assecondare le possibilità della città...

Che cosa vi aspettate dalla prossima nuova mostra in Basilica? Domanda d'obbligo dopo il successo clamoroso ottenuto da Goldin nella prima con più di 270mila biglietti staccati, evento mai registrato prima a Vicenza...

NICOLA PICCOLO- L'esperienza è stata molto indicativa e ora si ripete. Sono dell'idea che la città oltre diventare ritrovo europeo e riservata agli amanti dell'arte, è opportuno che sia anche toccata da altri flussi con ritorni economici per chi lavora in centro. La nuova mostra servirà anche agli esercizi pubblici che dovranno il più possibile essere aperto e anche indirettamente le attività commerciali ne usufruiranno. Ma sono i flussi con numeri importanti ai quali bisogna badare per trova il vero risultato economico. Convogliare questi flussi è imprescindibile con una azione comune tra categorie e amministrazione; per me quel che si deve fare è rendere Vicenza obiettivo di un pubblico futuro che vada anche oltre le mostre. Vedo quello che fanno a Milano o anche a Verona dove si è puntato su russi, cinesi, altri clienti provenienti da altri mercati come il Brasile. Insomma la visibilità di Vicenza commerciale deve andare oltre all'area della Basilica e luoghi annessi, bisogna dosare gli investimenti pubblici anche verso altri obiettivi al di fuori della cultura. I collegamenti attivi dei voli tra Verona e Mosca e quelli tra Milano e Mosca salvo poi collegamenti con l'Oriente sono lì a dimostrare che la risposta c'è è rappresenta per le categorie commerciali un punto di riferimento essenziale e utile. Ripeto: russi, cinesi, brasiliani, eccetera. Sono molti gli indicatori a dirci che motivando la ricerca di altri mercati, di clientela abituale da fuori, si ottengono i risultati che sto dicendo. Portare brand di traino fino in centro storico vuol dire anche avere motivazioni in più, il centro storico non può essere appiattito dal punto di vista commerciale mentre sta sviluppandosi molto ad esempio per gli eventi culturali. Ecco la verità. In tempi brevi bisogna pensarci.

ANTONIO DALLA POZZA- Un treno per Roma non lo vogliamo chiedere asncora e insistentemente senza aspettare l'alta velocità? Ci sono cose a portata di mano, basta pensarci ed è importante pensarci. Faremo di tutto per spingere i responsabili del traffico ferroviario a trovare soluzioni che tra l'altro sono molto facili, semplicissime. È un altro aspetto certo non secondario, ma assolutamente portante rispetto a quanto diceva Nicola Piccolo.

 

nr. 04 anno XIX del 1 febbraio 2014

 

 

 

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