NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Piogge, frane e rischio gelate: allarme per l'agricoltura

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Piogge, frane e rischio gelate: allarme per l'agri

Tomaso Piovene, produttore vitivinicolo: «I vigneti in collina sono salvi, ma ci preoccupa l'aumento dei movimenti franosi»

Piogge, frane e rischio gelate: allarme per l'agri (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)In una delle zone più colpite dalle alluvioni nei campi, il comune di Villaga, abbiamo interpellato uno dei produttori della zona, Tomaso Piovene, titolare dell'azienda agricola e vinicola "Piovene Porto Godi", che si trova a Toara di Villaga. «Un grande lago, mai visto nulla del genere - spiega Piovene - per fortuna i nostri vigneti sono quasi completamente dislocati nella zona collinare, dove ovviamente l'acqua non si ferma che scende in basso. Diciamo che almeno per quanto riguarda la viticoltura possiamo dire che questo è un periodo in cui le piante sono assolutamente a riposo, in termine tecnico si dice che "stanno dormendo, quindi comunque i danni sono abbastanza relativi e ridotti. Discorso ben diverso ad esempio per altre colture, in primis il frumento, per le quali restare sott'acqua per diverse ore significa mancanza di ossigeno e relativo rischio di marcire».

Secondo Tomaso Piovene per i vigneti è un altro il rischio all'orizzonte. «Siamo di fronte - precisa - ad un inverno davvero anomalo, non solo per l'abbondanza di piogge, anche in montagna, ma soprattutto per le temperature miti. A questo punto c'è la possibilità, sotto forma di rischio, che nelle prossime settimane possano verificarsi delle ghiacciate, magari prolungate per più giorni e questo, almeno per i vigneti posti in collina, ci sarebbero dei danni peggiori rispetto a quanto provocato dalle piogge di questa settimana. Poi è noto che a decidere la qualità dei grappoli e quindi del vino sono le condizioni meteo, nel loro complesso, che si verificano nei mesi estivi. La presenza di parassiti? Con un inverno così mite sicuramente alla ripresa dell'attività ne troveremo molti di più, ma questo non è un grosso problema, ci sono gli strumenti per risolvere la cosa».

«La situazione complessiva a livello meteo - conclude l'imprenditore vicentino - non ci lascia indubbiamente indifferenti, anzi ci preoccupa non poco. Fa specie, sentendo Tva Vicenza e leggendo i quotidiani, l'alto numero di frane verificatesi nella nostra provincia, in particolare nell'area dei Colli Berici. È un problema che sinora non abbiamo mai avuto ma è chiaro che un eventuale smottamento in una dorsale in cui si trovano dei vigneti significherebbe patire danni strutturali impossibili da sistemare e quindi mandare all'aria anni di lavoro. Quando si verificano queste piogge abbondanti noi siamo sempre molto scrupolosi nei sopralluoghi e nelle perizie».

 

Sergio Carraro, Servizio fitopatologico della Provincia: «Piante di mandorlo già in fiore, ora il grande pericolo è il ghiaccio»

Concludiamo questa carrellata con Sergio Carraro, tecnico del Servizio fitopatologico della Provincia di Vicenza, che opera all'Istituto di genetica "N. Strampelli" di Lonigo, al quale abbiamo chiesto la situazione attuale nel Vicentino delle cosiddette "arboree", ossia le piante da frutto, che rappresenta il suo principale settore di competenza. «Siamo di fronte ad un inverno davvero anomalo - spiega Carraro - a cominciare soprattutto dalle precipitazioni se si pensa che statisticamente il mese di gennaio è in assoluto quello meno piovoso dell'anno, mentre nella nostra provincia nel 2014 sono caduti 180 millimetri d'acqua e anche febbraio probabilmente farà registrare un probabile record. Ma la maggiore particolarità è rappresentata da un inverno molto mite, anche se una statistica definitiva potrà essere fatta solo alla fine dell'inverno. Non c'è dubbio che le temperature di questi giorni (giovedì 6 febbraio, giorno dell'intervista, i dati Arpav hanno indicato per Vicenza una minima di 6°C e una massima di 14°C, ndr.) sono davvero anormali, al punto che alcune piante, ad esempio i mandorli, che peraltro non fanno parte delle cosiddette "specie produttive", hanno già le gemme ingrossate, in gergo si dice che "sono in fiore". Questo ingrossamento delle gemme non è altro che una presenza di acqua e quindi il grande pericolo è rappresentato da possibili ghiacciate, peraltro abbastanza tipiche, sempre nell'ambito della provincia di Vicenza, nella seconda e terza decade di febbraio».

«Questa possibilità - tiene a precisare tecnico del Servizio fitopatologico della Provincia - rischia di provocare più danni, sempre per quanto riguarda le piante da frutto, rispetto alle conseguenze delle piogge dei giorni scorsi. Ad eccezione di quelle piante che possano essere rimasti per più giorni sott'acqua, ma secondo quanto rilevato nel nostro sopralluogo di oggi (sempre giovedì 6, ndr.) questa ipotesi mi pare abbastanza remota o comunque abbastanza limitata viste che l'acqua si è "ritirata" quasi dappertutto».

«C'è da dire - conclude Sergio Carraro - che quanto avvenuto quest'anno è davvero straordinario, al punto che a livello statistico non esistono precedenti e quindi di preciso non sappiamo quali saranno le conseguenze. Detto questo mi sbilancio nel dire che piante come viti, ciliegi ed olivi, per citare i più importanti, non dovrebbero aver sofferto troppo da queste pur abbondanti piogge, in quanto la vegetazione di fatto non è ancora attiva».

 

nr. 05 anno XIX dell'8 febbraio 2014



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